Chiuso il bando per la diversificazione delle aziende agricole: boom di richieste

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Sono state 712 le domande presentate per il bando “Investimenti nelle aziende agricole per la diversificazione in attività non agricole” che si è chiuso oggi con un grande successo.
Dalle fattorie didattiche all’enoturismo o all’oleoturismo, sono solo alcune delle attività extra-agricole che si potranno svolgere nelle aziende agricole e che erano le protagoniste del bando inserito nell’ambito del  Complemento per lo Sviluppo Rurale (CSR) FEASR 2023-2027 per l’anno 2024.

Il bando è correlato a due obiettivi specifici:
– migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività dell’azienda agricola nel breve e nel lungo periodo, anche attraverso una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione;
– promuovere l’occupazione, la crescita, la parità di genere, inclusa la partecipazione delle donne all’agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali, compresa la bioeconomia circolare e la selvicoltura sostenibile.

“Ci auguravamo che molte fossero le adesioni al bando perche’ dietro al concetto ‘diversificazione’ delle aziende agricole  – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – si cela una miriade di iniziative, segnale di nuove strategie aziendali, soluzioni imprenditoriali che nascono per dare risposte al territorio e alle particolari esigenze di consumatori e utenti. Sono nuove forme a cui sentivamo di avere il dovere di dare attenzione e sostegno. Il successo riscontrato nella nostra proposta è un segnale di grande vitalità dell’ecosistema toscana e fiducia nella istituzione: sosteremo le strategie imprenditoriali che si evolvono, le complesse interrelazioni tra le diverse funzioni e quelle forme innovative che garantiscono lo sviluppo delle aziende agricole diversificate anche nelle aree più svantaggiate”.

Contabilità

Buste paga

 

La concessione del sostegno agli investimenti prevede che l’azienda agricola realizzi attività agricole come: l’ospitalità, compresa quella in spazi aperti, somministrazione pasti, degustazione e organizzazione di eventi promozionali all’agricoltura sociale; attività educative/didattiche (fattorie didattiche); attività di trasformazione di prodotti agricoli e la loro lavorazione e commercializzazione in punti vendita aziendali; attività turistico ricreative e attività legate alle tradizioni rurali e alla valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche compreso enoturismo e oleoturismo.

L’entità del sostegno è pari al 50% per tutti gli investimenti ammissibili con una maggiorazione del 10% per gli investimenti in zona montana individuata ai sensi del comma 1 lett. A) dell’art.32 del Reg.(UE) n.1305/2013.

Fonte: Regione Toscana

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