Addio a 25 edicole dalle strade del centro

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Il numero di edicole presenti nelle strade del municipio I è destinato a diminuire. In previsione del cosiddetto “bando di gara Bolkenstein” e del piano del commercio 2025 l’ente di prossimità ha effettuato un delicato lavoro di mappatura.

Il lavoro in previsione del bando

Obiettivo dell’amministrazione, più volte dichiarato, è quello di non incidere troppo sui livelli di occupazione che la presenza dei chioschi garantisce. Il settore, come le associazioni di categoria hanno ribadito in tutte le commissioni e negli incontri organizzati, è da anni in forte sofferenza. Per questo il municipio I ha intavolato “un complesso lavoro”, come si legge nel documento inoltrato ai sindacati dei giornalai, che ha tenuto conto anche delle informazioni che le stesse, nel marzo del 2024, avevano fornito. Informazioni che sono arrivate a valle di un confronto, che ha interessato anche i municipi, in previsione del regolamento sui punti vendita di quotidiani e periodici. È pronto in giunta Gualtieri dall’inizio del 2023  per recepire le norme del codice della strada. Il lavoro svolto è stato fatto anche in previsione del piano del commercio che l’amministrazione municipale è tenuta a predisporre entro il 2025. 

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Le edicole a cui dire addio

Qual è il risultato? Le strade del centro possono salutare 25 edicole. Sono quelle che si trovano in via Venti Settembre all’angolo con via di Santa Susanna, in piazza Colonna ed a Piazza dei Cinquecento (Cavour). Stesso discosto per l’edicola di Piazza Navona (5 Lune), piazza Trilussa, via De Petris, via Boncompagni, via Cavour e via del Babuino. Sono stati considerati “incompatibili” anche i chioschi di via del Vantaggio, di via Giolitti  sia quella all’altezza di via Gioberti che all’altezza di via Mamiani, ed al civico 152 di via del Tritone. E poi ancora in via Sora, viale Aventino, Vicolo Doria, Piazzale degli Eroi, via delle Grazie, via Giulio Cesare (Colonna) e via Giulio Cesare civico 171.  Niente da fare, infine, anche per le edicole di via Mario de Fiori, via Merulana (San Giovanni), via Nazionale (Boschetto), via Nazionale (Mazzarino), via dei Modelli.

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L’ultimatum per provare a salvarle

Per tutte le edicole elencate l’ufficio tecnico del municipio non ha trovato “un’ottimizzazione” e pertanto restano “incompatibili” rispetto alle nuove norme del codice della strada e quindi per ora non possono essere messe a bando. Il municipio tiene comunque una porta aperta chiedendo ai sindacati “se ci sono proposte di ottimizzazione di trasmetterle all’ufficio tecnico entro trenta giorni. In tempo utile quindi per analizzare le proposte, nelle conferenze dei servizi, che precedono l’approvazione del definitivo piano del commercio. Diversamente l’addio alle 25 edicole sarà irreversibile.

Le edicole che restano

Il numero di edicole presenti sul territorio amministrato da Lorenza Bonaccorsi, al netto di queste chiusure,  continua comunque ad aggirarsi intorno al centinaio. Sono infatti 67 quelle che, senza particolari problemi, verranno messa a bando per le nuove concessioni senza particolari problemi. Tra questi solo quella di piazza della Moretta verrà spostata, pur rimanendo all’interno della piazza e senza oneri per l’amministratore. In quel gruppo rientra anche il chiosco che in piazza Sonnino,a Trastevere, verrà messo a gara al posto dell’attuale Punto d’informazione Turistica. Altre 23 invece, che erano incompatibili con la nuova normativa, verranno “ottimizzate” con “il mero spostamento di qualche metro”oppure con una sua “riduzione” di superficie. 

Le edicole che non vendono giornali

Le edicole che devono essere rimosse sono quelle giudicate incompatibili per problemi legati principalmente alla loro localizzazione. “C’è un’altra questione di cui non si sta tenendo dovutamente conto e che invece giudico importante – ha commentato Giuseppe Lobefaro, ex minisindaco capogruppo di Azione in municipio I – molte edicole ormai si sono trasformate in altro. È venuto meno il principio che dovessero vendere in via preminente giornali e periodici e si sono di fatto trasformate in postazioni fisse di ambulantato, dove si può acquistare di tutto, dai souvenir alle bibite. Questo – ha fatto notare Lobefaro – è un tema che andrebbe affrontato in previsione del futuro bando perché non vorrei che venissero messe a gara chioschi diventati appetibili per la loro posizione ma che, ormai, non vendono più giornali”. È una questione da non sottovalutare e basta farsi una passeggiata per le strade del centro per rendersene conto.



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