a 35 € al kg in pasticceria

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Il periodo di Carnevale chiama irrimediabilmente le chiacchiere anche in pasticceria. Ma nel mondo del food le chiacchiere, quelle che non si mangiano, ce ne sono ogni giorno. Ecco che parte la spettacolarizzazione del prodotto. E si parla di produttori ma anche di prezzi. Iginio Massari ha messo in vendita le chiacchiere di Carnevale a 100 € al chilo. Ormai lo sanno anche i muri.

Ma come vi abbiamo spiegato, non è accaduto nulla di più nulla di meno del 2024 quando il sommo Maestro della pasticceria italiana aveva messo le chiacchiere in vendita a 80 € al chilo.

Però, le testate hanno lanciato titoloni per lo più clickbait e senza una analisi precisa di quanto in realtà questa situazione sia lo specchio di una economia che cambia.

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Ci colpiscono le dichiarazioni di Nancy Sannino, giovane talento che si “esibisce” con le sue straordinarie creazioni da Celestina Pasticceria a Pollena Trocchia. Nancy è famosa per il suo talento e per il suo stile ma anche per essere molto franca nel dire ciò che pensa.

Quanto costano le chiacchiere in pasticceria

Sulla questione “Massari e chiacchiere” esordisce con: “È il numero 1 se vende le chiacchiere a 100 € al kg se c’è qualcuno che le compra. Qui non vengono capite e soprattutto non viene capito il lavoro che c’è dietro. Io vendo a 35 € al kg le classiche mentre le farcite salgono di prezzo. Ma c’è sempre chi entra e si lamenta del prezzo troppo alto”.

La Sannino continua: “È vero che la ricetta è semplice e, passatemi il termine, anche “povera” perché ci sono pochi ingredienti. Io addirittura ho messo la ricetta in pasticceria di modo che sia fruibile a tutti per farle homemade.”

E poi arriva al nocciolo vero della questione delle chiacchiere di Carnevale in pasticceria.

Quanto vale il lavoro

“Ciò che “costa” non sono gli ingredienti bensì la manodopera ed il tempo impiegato. Chi ha mai provato a fare le chiacchiere a casa sa di cosa sto parlando: la stesura molto sottile, la frittura attenta, lo scarto dovuto a quelle che si spaccano, l’uso dell’olio che deve essere buono e sempre pulito. Sappiamo tutti quanto siano lievitati i prezzi di questo tipo di materie prime. E ancora da aggiungere costo extra come l’elettricità. Insomma è un lavoro che prende tanto tempo oltre ad essere complicato. In pasticceria c’è bisogno di un addetto apposito solo a quel compito. Oltretutto a seguire deve esserci la glassatura. Il costo più alto di un dolce è dovuto al tempo per realizzare il dolce stesso, in pratica.”

In effetti, quello che sempre meno viene messo in evidenza nel mondo della pasticceria – non solo per le chiacchiere di Carnevale e comunque per la ristorazione in genere – è il costo del tempo: preparazioni lunghe, precisione chimica, test di produzione, addetti specifici sono solo una parte dei costi che andrebbero ammortizzati.

La Sannino si lancia in un consiglio che sembrerebbe banale ma che lascia capire tutta la volontà di non doversi giustificare per dare un prezzo ad un lavoro.

Il consiglio: chiacchiere di Carnevale a casa e in pasticceria

“Come sempre io consiglio di comprarne poche ma buone. L’importante è godersi il momento. L’Italia è scandalizzata dal rincaro del prodotto ma non c’è nulla di sorprendente: chiunque sia entrato in un supermercato negli ultimi tempi tempi si è reso conto dell’aumento dei prezzi anche per fare la spesa necessaria. Figurarsi i dolci. Ricordiamoci sempre che il dolce è un lusso, un surplus che non serve alla sopravvivenza. Dunque che ognuno compri quelle e quante ne vuole ma distinguiamo bene L’artigianalità dall’industriale, come sapore ma anche come ammortizzamento dei prezzi.”

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I dati parlano chiaro infatti. Altroconsumo ha presentato un’analisi su 49 punti vendita tra panetterie, pasticcerie e supermercati a Roma e a Milano per avere il quadro di quanto costano i dolci di Carnevale.
I prezzi medi delle chiacchiere, se confrontati con quelli dell’indagine Altroconsumo del 2024, sono aumentati del 5%.

chiacchiere al cioccolato di Celestina Pasticceria

In conclusione possiamo dare ragione a Nancy Sannino sulla scia di un ragionamento giusto e comprovato. Ma anche sulla logica di due fattori chiave:
1. il peso delle chiacchiere è tale che in un chilo ve ne siano parecchie, non è certo il peso di una torta farcita;
2. nessuno obbliga nessuno a comprare chiacchiere né castagnole a Carnevale in pasticceria ma nemmeno i panettoni a Natale o le colombe a Pasqua né la pizza al sabato.





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