(Teleborsa) – Promuovere i principi di integrità, rafforzare l’impegno globale anticorruzione a tutti i livelli e attirare l’attenzione sull’importanza dell’obiettivo ‘Zero Corruption’, come diciottesimo SDG delle Nazioni Unite. Torna nella Capitale il “Zero Corruption Forum”, giunto alla seconda edizione e che si è tenuto al Museo MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma. La convention è stata organizzata dal Business at OECD (BIAC) e Autostrade per l’Italia, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
“Nell’ultimo anno il nostro Manifesto Zero Corruption ha guadagnato consenso tra Paesi, organizzazioni pubbliche e settore privato: evidenzia come education, capacity building e tecnologie digitali siano leve fondamentali per rafforzare integrità, trasparenza e resilienza nelle aziende. In tale contesto, diventa essenziale semplificare le regole anticorruzione e ridurre la burocrazia, garantendo anche un supporto mirato alle PMI”, ha spiegato Nicola Allocca, Direttore Risk, Business Integrity & Resilience di Autostrade per l’Italia, Presidente del Comitato Anticorruzione del Business all’OCSE e Copresidente della Task Force Integrity & Compliance del B20 South Africa.
L’evento ha riunito esperti di business integrità, leader del settore pubblico e privato, accademici, rappresentanti della società civile e delle organizzazioni internazionali. Un’importante occasione di confronto per sviluppare soluzioni innovative e consolidare la collaborazione interistituzionale. A prendere parte, tra gli altri, il Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Edmondo Cirielli, l’Executive Director Business dell’OCSE Hanni Rosenbaum, il Coordinatore del Tavolo Interistituzionale Anticorruzione del MAECI Raffaele Langella, il Consigliere del MAECI per la Diplomazia giuridica Giovanni Tartaglia Polcini e il Presidente ANAC Giuseppe Busia. È inoltre intervenuto con un testo scritto il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani e con un video messaggio il Ministro della Giustizia Carlo Nordio.
“L’incontro di oggi offre la possibilità di riflettere sullo stato di avanzamento delle iniziative politiche e diplomatiche per la prevenzione e il contrasto a ogni forma di corruzione e di ribadire l’impegno della Farnesina in questo campo. – sottolinea nel suo intervento il ministro Tajani – La Farnesina promuove infatti l’integrità quale elemento caratterizzante la strategia di internazionalizzazione delle nostre aziende e di sostegno all’export. La diplomazia giuridica affianca quindi la diplomazia economica”.
“Come magistrato io mi sono occupato a lungo della corruzione. La corruzione nazionale è stata ed è un delle negatività che costano all’Italia un paio di punti di PIL, allontanano gli investimenti stranieri, annullano il principio della certezza del diritto e soprattutto compromettono la concorrenza. A questo ad oggi si è aggiunta la corruzione internazionale, la globalizzazione si sapeva che avrebbe portato con sé questo aspetto. – le parole del ministro Nordio – Il nostro compito è quello di ridurre questo fenomeno e di evitare che vengano travolti i principi fondamentali della libera concorrenza e della quantità degli investimenti nel nostro Paese”.
Fondamentale il ruolo del settore privato e, proprio in quest’ottica, nel corso della giornata si sono avvicendate le voci di grandi aziende del panorama internazionale, per discutere soluzioni innovative nella lotta alla corruzione, con un focus specifico su tre aspetti chiave: l’adozione dei nuovi High-Level Principles on Anti-Corruption Capacity-Building del G7; l’impatto delle tecnologie nella prevenzione e nel contrasto della corruzione; il ruolo cruciale delle piccole e medie imprese (PMI) nella stabilizzazione e nella trasparenza delle catene di fornitura. L’iniziativa è stata anche un momento di rilancio del progetto IBID (Italian Business Integrity Day), volto a sostenere l’internazionalizzazione dei modelli di integrità adottati dagli attori economici italiani, in linea con gli standard e le migliori pratiche globali.
Il Comitato anticorruzione di Business at OECD (BIAC) rappresenta il settore privato, con oltre 10 milioni di aziende e in più di 55 Paesi, con lo scopo di divulgare il Manifesto Zero Corruption, che tratta l’anticorruzione come diciottesimo punto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda ONU 2030, considerando i comportamenti corruttivi tra le principali cause delle diseguaglianze nel mondo.
Il Manifesto Business at OECD Zero Corruption, lanciato nel novembre 2022, è un documento che stabilisce 10 principi guida per raggiungere l’obiettivo zero corruzione in azioni tangibili, che si basino sulle best practice di organismi internazionali, tra cui, OCSE, G20 e B20. Il manifesto propone di trattare il contrasto alla corruzione quale obiettivo specifico nell’Agenda SDG 2030 delle Nazioni Unite. Il Gruppo ASPI, negli anni, si è impegnato a stabilire e diffondere principi di integrità e regole di comportamento nella lotta alla corruzione quali pilastri della cultura aziendale, contribuendo al dibattito internazionale sulla trasparenza e sull’etica d’impresa, anche grazie alla partecipazione diretta ai tavoli quali OCSE, B20 e Transparency International.
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