Trump mette alla porta Zelensky dopo venti minuti: “Giochi con la terza guerra mondiale. Torna quando sei pronto per la pace”

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E’ partito con toni pacati, ma ben presto si è trasformato in un vero e proprio scontro il faccia a faccia alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Sul tavolo c’era l’accordo sulle cosiddette “terre rare” che il presidente degli Stati Uniti vuole come compensazione per gli aiuti militari ed economici garantiti a Kiev dall’inizio dell’invasione russa. Da parte sua, prima di firmare il leader ucraino chiedeva che l’intesa comprendesse le “garanzie di sicurezza” – ovvero un concreto appoggio militare da parte di Washington – per il periodo che seguirà l’eventuale cessate il fuoco. Ma Trump ed esponenti della sua amministrazione hanno più volte dichiarato che lo scenario che si profila è quello di un disimpegno dell’America in Europa e nella Nato. E in una ventina di minuti l’incontro si è concluso, così male che secondo Fox News il tycoon ha chiesto all’ospite di lasciare la residenza presidenziale.

Il clima è stato teso fin dall’inizio. Fin dalla battuta con cui Trump ha accolto Zelensky al suo arrivo alla Casa Bianca. “Si è vestito bene“, ha detto il presidente degli Stati Uniti, rivolto ai cronisti, salutando il presidente ucraino che invece del consueto outfit in stile militare indossa una sorta di uniforme nera. “Firmeremo un accordo molto equo sui minerali ucraini“, ha proseguito il tycoon, definendo l’accordo sulla tregua in Ucraina “ragionevolmente vicino“. “Ho capito quello che l’Europa è pronta a fare, voglio chiedere” a Trump cosa gli Stati Uniti sono disposti a fare, sono state le prima parole di Zelensky: “Putin è un killer, non voglio compromessi” e “Trump è dalla nostra parte. Insieme, possiamo fermare Putin”.

L’Ucraina “dovrà fare compromessi” con la Russia per arrivare ad una tregua, è stata la risposta del tycoon, perché “non si possono concludere accordi senza compromessi”. Il presidente americano ha quindi precisato: “Sono nel mezzo fra la Russia e l’Ucraina” e “sono per entrambi“. “Volete che dica cose davvero terribili su Putin e poi dica, ‘ciao, Vladimir. Come stiamo andando con l’accordo?’ Non funziona così – ha aggiunto -. Non sono allineato con nessuno. Sono allineato con gli Stati Uniti d’America, e per il bene del mondo”. Vuole “essere ricordato come un pacificatore“, l’auspicio del capo della Casa Bianca, come l’uomo che “ha fatto tutto questo per salvare vite prima di tutto”, ma anche “per risparmiare un sacco di soldi”. “Questa – ha proseguito – è una situazione pericolosa che potrebbe portare a una Terza Guerra Mondiale, e stava andando nella direzione sbagliata prima della mia elezione. Se non avessimo vinto ci sarebbe stato un terzo conflitto mondiale”.

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La tensione ha cominciato a salire quando Zelensky ha avanzato le sue richieste: “E’ cruciale che Washington garantisca la sicurezza in Ucraina”, ha detto il capo del governo di Kiev, riferendosi a un rinnovo dell’impegno militare garantito negli ultimi tre anni dall’amministrazione Biden. “Tutti parlano di sicurezza. Io dico: prima facciamo un accordo“, ha replicato Trump. Gli Stati Uniti invieranno altre armi a Kiev, si è limitato a promettere il tycoon, ma “speriamo non molte perché la guerra finirà presto”.

La temperatura è ulteriormente salita quando Zelensky ha ricordato ai presenti che quando Vladimir Putin occupò una “gran parte dell’Ucraina nel 2014 nessuno lo ha fermato“. Il presidente americano è intervenuto notando che si trattava del 2015, ma è stato corretto da Vance. “Nel 2019 ho firmato l’accordo di cessate il fuoco con Macron e Merkel. Ma dopo Putin ha infranto il cessate il fuoco. Di che tipo di diplomazia parli?”, ha chiesto Zelensky a Vance. La replica è stata dura: “Parlo del tipo di diplomazia che metterà fine alla distruzione del tuo Paese. Penso che sia una mancanza di rispetto venire qui nello Studio Ovale e cercare di litigare di fronte ai media americani. Al momento vai in giro e costringi i coscritti in prima linea perché hai problemi di uomini. Dovresti ringraziare il presidente”, ha controreplicato Vance. Zelensky quindi gli ha chiesto se era mai stato in Ucraina a “vedere i problemi che abbiamo. Dovresti venire una volta“. Il vicepresidente ha risposto piccato: “Ho visto che portate chi è in visita in un tour di propaganda. Non sei d’accordo sul fatto che avete dei problemi a reclutare soldati?”, ha chiesto a brutto muso al leader ucraino, che ha avuto solo il tempo di dire “abbiamo dei problemi” prima di essere interrotto.

“Pensi che sia rispettoso venire nello Studio Ovale e attaccare l’amministrazione che sta cercando di fermare la distruzione del tuo Paese?”, lo ha incalzato ancora Vance. “Durante la guerra tutti hanno problemi – ha replicato Zelensky -, anche voi che avete un bell’oceano di mezzo, non lo sentite e ora ma lo sentirete nel futuro”. Parole, queste ultime, che hanno irritato Trump. “Stiamo cercando di risolvere un problema, non ci dirci come ci sentiremo“, ha commentato il presidente. Zelensky ha quindi cercato di chiarire che non stava dicendo cosa gli Stati Uniti dovessero sentire o meno ma Trump ha rispeso subito la parola: “Non dirci cosa sentiremo. Non sei nella posizione di dettarlo. Al momento non sei in una buona posizione. Non hai le carte”, ha insistito il tycoon visibilmente arrabbiato. Zelensky ha avuto modo solo di precisare che non era lì per giocare a carte, prima che Trump lo interrompesse di nuovo. “Stai giocando con la terza guerra mondiale. Quello che stai facendo è una mancanza di rispetto per il nostro Paese”, ha aggiunto il presidente americano. “Hai mai ringraziato?“, si è intromesso Vance. “Sì molte volte”, ha replicato il leader ucraino. “Non lo hai fatto in questo riunione. Sei andato in Pennsylvania per fare campagna per l’opposizione. Offri almeno qualche parola di apprezzamento per gli Usa e per il presidente che sta cercando di salvare il tuo Paese”, ha rincarato la dose Vance riferendosi alla visita nello stato di Joe Biden durante la campagna elettorale per visitare una fabbrica di armi.

Zelensky a questo punto ha osservato che il vicepresidente stava alzando troppo la voce. “Non sta parlando ad alta voce. Il tuo Paese ha molti problemi. Non stai vincendo. Hai una buona chance di emergere bene grazie a noi. Vi abbiamo dato, con quello stupido presidente, 350 miliardi”, ha detto Trump riferendosi a Joe Biden. “Voi votate il vostro presidente”, ha osservato Zelensky. “Senza le nostre armi la guerra sarebbe finita in due settimane”, ha continuato Trump. “In tre giorni, l’ho già sentito da Putin”, ha provocato a questo punto Zelensky.

“Sarà difficile trattare così ma è un bene che gli americani vedano cosa accade, penso che sia molto importante. Devi essere riconoscente, non hai le carte. La tua gente sta morendo. Ci dici che non vuoi il cessate il fuoco, che vuoi questo o quello. Se puoi ottenere un cessate il fuoco lo prendi, così le pallottole smettono di volare”, ha spiegato Trump. “Ovviamente vogliamo fermare la guerra. Quello che ti ho chiesto sono garanzie”, ha osservato Zelensky. “Io voglio un cessate il fuoco. Io vi ho dato i javelin. Devi essere più riconoscente perché non hai le carte”, ha incalzato ancora Trump. Poi i media e le telecamere sono stati allontanati dalla stanza.

Poco dopo Trump ha affidato la conclusione dell’incontro a un post su Truth: Zelensky “può tornare quando sarà pronto per la pace“, ha scritto il tycoon sul social media di sua proprietà accusando il leader ucraino “di aver mancato di rispetto agli Stati Uniti”. Poco prima, riferisce Fox News, Trump aveva chiesto a Zelensky di lasciare la Casa Bianca e la prevista conferenza stampa è stata annullata. L’accordo sui minerali, ha confermato la presidenza Usa, non è stato firmato.



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