Scacco matto alle baby gang

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Lotta senza quartiere alla criminalità giovanile e alle baby gang. Si è conclusa nella notte tra martedì e mercoledì scorsi una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dal Servizio Centrale Operativo, mirata a contrastare il fenomeno della criminalità giovanile su tutto il territorio nazionale. L’intervento, che ha visto l’impiego di oltre 1.000 agenti, ha toccato ben 48 province italiane, tra cui Alessandria, Ancona, Arezzo, Bari, Bergamo, Biella, Bologna, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catania, Chieti, Cremona, Fermo, Firenze, Forlì Cesena, Frosinone, Genova, Imperia, L’Aquila, Latina, Lecco, Livorno, Lucca, Messina, Milano, Napoli, Novara, Oristano, Palermo, Perugia, Pesaro-Urbino, Piacenza, Pisa, Prato, Roma, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rovigo, Teramo, Torino, Treviso, Verbano Cusio Ossola e Verona. Il bilancio è significativo: 60 maggiorenni e 13 minorenni arrestati o sottoposti a fermo, 142 giovani denunciati in stato di libertà (di cui 29 minorenni), e un’ingente quantità di armi, droga e refurtiva sequestrata.

I numeri dell’operazione

Gli agenti delle Squadre Mobili, dei Reparti Prevenzione Crimine e di altri uffici della Polizia di Stato hanno controllato circa 13.000 giovani, di cui 3.000 minorenni, concentrandosi su aree di spaccio e zone della cosiddetta “movida”. Sono stati ispezionati 150 immobili, tra cui 2 istituti scolastici e 23 strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, oltre a luoghi di aggregazione come piazze, giardini pubblici, stazioni ferroviarie, centri commerciali ed esercizi commerciali. Le verifiche hanno portato a 198 sanzioni amministrative, soprattutto per uso di stupefacenti e somministrazione di alcol a minori, e a oltre 90 sanzioni per violazioni al codice della strada su 2700 veicoli controllati. Durante le perquisizioni sono stati recuperati oggetti rubati, tra cui collane d’oro, cellulari e 50.000 euro in contanti. Sul fronte delle armi, sono state sequestrate 8 pistole (di cui 2 a salve e 1 da soft-air modificata), un fucile a canne mozze, un silenziatore, munizioni di vario calibro, 15 coltelli e altri oggetti atti a offendere, come una mazza di ferro trasformata in mazza da baseball, un rompighiaccio e uno spray urticante. Per quanto riguarda le sostanze stupefacenti, sono stati confiscati 2 chilogrammi di cocaina, 10 chilogrammi di cannabinoidi e quantitativi sufficienti a produrre circa 350 dosi di eroina, shaboo, ecstasy e anfetamine. Inoltre, sono stati individuati 600 profili social che inneggiano all’odio e alla violenza, anche contro le Forze di Polizia, che saranno segnalati per un possibile oscuramento.

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I reati

Le condotte criminali emerse riguardano reati contro la persona (incluso il tentato omicidio), il patrimonio e lo spaccio di stupefacenti, spesso accompagnati da comportamenti discriminatori e violenti. Tra i delitti più frequenti, spesso pubblicizzati dagli stessi autori sul web, figurano lesioni, risse, danneggiamenti, estorsioni, furti, rapine e detenzione illegale di armi.

Frosinone

Sotto la lente d’ingrandimento è finita anche la provincia di Frosinone e in particolar modo il capoluogo, dove l’operazione ha assunto un carattere di “alto impatto”. Qui, oltre al personale della Squadra Mobile, sono stati coinvolti operatori della Questura (Upgsp e Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica), supportati dai rinforzi ministeriali del Reparto Prevenzione Crimine e da unità cinofile. A collaborare attivamente anche i militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. L’obiettivo è stato quello di monitorare i principali luoghi di aggregazione giovanile, sia nella parte alta sia in quella bassa del capoluogo. Sotto la lente degli investigatori sono finite zone nevralgiche come via Marco Tullio Cicerone, via Aldo Moro, largo Turriziani e il quartiere Scalo notoriamente frequentati dai giovani. I risultati a Frosinone parlano chiaro: sono state identificate oltre 400 persone, di cui 175 giovanissimi, con l’elevazione di 13 sanzioni amministrative. Inoltre, sono stati sequestrati un coltello e 2 grammi di stupefacente. Questi numeri evidenziano l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare fenomeni di devianza giovanile in un territorio che, come altri, registra un preoccupante aumento di episodi legati a spaccio, possesso di armi e microcriminalità.

Episodi in altre città

A Milano, i controlli si sono concentrati su aree ad alta densità criminale: nel quartiere Quarto Oggiaro è stato smantellato un hub di droga gestito da un giovane italiano, e tra i sequestri spicca un fucile a canne mozze. A Bologna, tre soggetti sono stati arrestati in una comunità per minori stranieri non accompagnati dopo un’aggressione agli operatori. Sempre a Bologna, quattro giovani stranieri sono stati fermati per rapine violente in centro, mentre un minore italiano è stato arrestato per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale. A Piacenza, tre ordinanze di custodia in carcere sono state eseguite per tentato omicidio legato al controllo delle piazze di spaccio, e tre giovani sono stati denunciati per furti agli anziani con la tecnica delle “monetine cadute in terra”, con il sequestro di quattro sacche di monete. Questa operazione rappresenta un segnale deciso contro la criminalità giovanile, un fenomeno che, come dimostrano i 600 profili social individuati, trova terreno fertile anche nel mondo digitale. A Frosinone, come nel resto d’Italia, il messaggio è chiaro: la sicurezza dei cittadini, soprattutto dei più giovani, resta una priorità assoluta.



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