Rinnovabili, in vigore il Decreto FER X Transitorio: incentivi fino al 2025

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Il Decreto FER X Transitorio, recentemente introdotto dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), rappresenta una risposta ai ritardi nell’approvazione del Decreto FER X, fornendo un quadro normativo temporaneo per il settore delle energie rinnovabili. Il decreto, pubblicato nella sua versione definitiva sul sito MASE entrerà in vigore oggi (28 febbraio 2025) ed avrà validità fino al 31 dicembre 2025.

L’obiettivo del provvedimento è sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con costi di generazione vicini alla competitività di mercato, introducendo un meccanismo di supporto che ne garantisca efficacia, efficienza e sostenibilità, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e con le disposizioni del D.Lgs. 199/2021.

Il FER X Transitorio resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025, salvo per gli impianti di potenza inferiore o uguale a 1 MW, per i quali la scadenza potrà essere anticipata qualora venga raggiunto un contingente di potenza pari a 3 GW connessi.

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Tipologie di impianti incentivati e modalità di accesso

Per il perseguimento delle finalità prospettate, possono accedere agli incentivi le seguenti categorie di impianti: solari fotovoltaici, eolici, idroelettrici, impianti per il trattamento di gas residuati da processi di depurazione. 

Per gli impianti di piccola taglia (potenza ≤1 MW), il supporto è concesso direttamente alla data di entrata in esercizio, fino al raggiungimento del contingente di 3 GW.

Per gli impianti di grande taglia (potenza >1 MW), invece, il supporto viene assegnato tramite aste al ribasso su contingenti di potenza pari a 14,65 GW complessivi.

Prezzi di esercizio e modalità di aggiudicazione

Per gli impianti di potenza superiore a 1 MW, il sistema prevede due diverse basi d’asta a seconda dei costi di produzione:

prezzo di esercizio superiore, applicato in caso di “condizioni di costo particolarmente elevate”;

prezzo di esercizio inferiore, applicato in caso di “condizioni di costo particolarmente basse”.

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Il prezzo di aggiudicazione è, quindi, determinato sottraendo al prezzo di esercizio superiore la percentuale di ribasso offerta in sede d’asta.

Per gli impianti fino a 1 MW, il prezzo di aggiudicazione è invece definito da ARERA. Tuttavia, la bozza del decreto sembra non aver considerato l’introduzione del prezzo di esercizio inferiore, limitandosi a regolamentare solo quello superiore.

Regolazione delle partite economiche

Il GSE prevede modalità diverse di regolazione delle partite economiche a seconda della potenza dell’impianto:

• per impianti di potenza ‹200 kW, il GSE ritira e vende direttamente l’energia, erogando un incentivo sulla produzione netta immessa in rete in forma di tariffa omnicomprensiva. In alternativa, i titolari possono optare per il contratto per differenza a due vie.

• per impianti di potenza ≥200 kW, l’energia resta nella disponibilità del produttore, che la valorizza autonomamente sul mercato. Il GSE calcolala differenza tra il prezzo di aggiudicazione e il maggior valore tra zero e il prezzo di riferimento individuato nel prezzo del Mercato del Giorno Prima determinato nel periodo rilevante delle transazioni e nella zona di mercato in cui è localizzato l’impianto contrattualizzato, erogando sulla produzione netta immessa in rete un corrispettivo se tale differenza è positiva o richiedendo il corrispettivo o un conguaglio al produttore sulla produzione netta immessa in rete, se negativa (cd. meccanismo del contratto per differenza a due vie).

PPA e interazione con il meccanismo di incentivazione

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Nelle prime discussioni sul decreto si prevedeva che la quota di energia non incentivata potesse essere oggetto di contratti di approvvigionamento a lungo termine (Long-Term PPA). Tuttavia, tale previsione risultava dissonante, poiché tutta l’energia prodotta da un impianto resta nella disponibilità del produttore, indipendentemente dall’incentivazione, consentendogli di valorizzare l’energia generata.

Nella versione aggiornata del decreto, il produttore può comunque sottoscrivere un Long-Term PPA per tutta l’energia generata, anche qualora l’intera potenza dell’impianto sia incentivata. Va, inoltre, sottolineato che la sottoscrizione di contratti PPA rappresenta uno dei criteri di priorità per l’accesso agli incentivi, favorendo così una maggiore competitività e strutturazione del mercato.

Considerazioni finali

L’introduzione del Decreto FER X Transitorio rappresenta un passo concreto per accelerare la transizione energetica in Italia. Gli incentivi previsti per gli impianti di piccola e grande scala offrono nuove opportunità per gli operatori del settore, favorendo investimenti nelle energie rinnovabili.

Tuttavia, l’attuazione del meccanismo richiederà una stretta collaborazione tra GSE, ARERA e gli operatori, al fine di garantire una gestione efficiente delle risorse e una corretta integrazione con il mercato elettrico. Se ben implementato, questo quadro normativo potrà rafforzare la competitività del settore, ma sarà fondamentale monitorarne l’evoluzione in un contesto di mercato sempre più dinamico e complesso caratterizzato da crescente volatilità e competizione internazionale e in attesa della pubblicazione del decreto nonché dell’avvio delle prime aste.

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*Mattia Riccardo Petrillo, Partner e Head of energy and efficiency di EY SLT



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