Di: Nicola Agostinetti, Olmo Invernizzi
Un’intera palazzina convertita in struttura ricettiva poco più di un anno fa, con venti appartamenti vacanza e check-in automatico. Sorge sulla trafficata via Ceresio, al confine tra Viganello e Pregassona. Non proprio un luogo da sogno per trascorrere le proprie vacanze, eppure, la società proprietaria dell’immobile ha voluto scommettere sugli affitti brevi invece che su quelli tradizionali.
Negli ultimi 12 mesi gli appartamenti messi su Airbnb, Booking o altre piattaforme di prenotazione, sono cresciuti del 24 percento, sfondando quota 1000 nella sola città di Lugano. Tra le maggiori città svizzere è così diventata quella con la percentuale più alta, il 2,7%, di “appartamenti Airbnb” rispetto agli alloggi disponibili. A Lugano il 2,7 percento delle abitazioni è destinato all’affitto breve, a Lucerna il 2%, a Ginevra l’1,8% e a Zurigo l’1,4%.
Dati non ancora allarmanti, eppure, nonostante i paletti voluti dal Canton Ticino qualche tempo, la continua crescita di alloggi non sembra incontrare ostacoli.
“Questo luogo aiuta a mantenere un certo turismo locale e a far funzionare l’economia del quartiere.” Louise Brandberg, architetto svedese da anni trapiantato a Gandria, ha trasformato una vecchia stalla affacciata sul lago in una piccola struttura ricettiva. Trasformato con attenzione e rispetto del luogo, e arredato con semplicità e cura, l’appartamento genera qualche guadagno extra per la sua proprietaria.
Quasi vent’anni fa Airbnb nasceva proprio con questo spirito: proprietari di casa che condividevano i propri spazi con altre persone, turisti o viaggiatori. Oggi è diventato un business enorme, spesso fuori controllo, contro cui molte città al mondo hanno iniziato a ribellarsi.
Anche a Lugano, l’affare non è più solo per piccoli proprietari privati come Louise Brandberg, ma soprattutto per grandi investitori. Società specializzate come Happy.Rentals, Quokka o EasyLife gestiscono decine e decine di appartamenti in città. Visionapartments, società zurighese, ha appena inaugurato una struttura su viale Cattaneo e vista sul parco Ciani, con addirittura 56 appartamenti in affitto breve.
Il direttore dell’Hotel Zurigo, Lorenzo Pianezzi, non nasconde la sua preoccupazione. “Vengono svuotati dei veri e propri condomini, ristrutturati completamente e inseriti degli appartamenti più piccoli, ammobiliati in maniera accattivante, e venduti a prezzi alberghieri.” La concorrenza si fa sentire, anche se nel 2023, tre turisti su quattro che hanno soggiornato nel Luganese, hanno continuato a preferire l’albergo all’appartamento. Ma le preoccupazioni, per Pianezzi, non si limitano alle cifre. “Il ramo alberghiero fa in modo di mantenere una filiera di fornitori che genera, crea, mantiene posti di lavoro. Nei condomini con appartamenti dedicati a brevi soggiorni, tutto questo non c’è.”
Il settore degli affitti brevi a Lugano sta attirando addirittura investitori dall’estero. Il marchio Novos, nato a Bucarest, in Romania, contraddistingue già una ventina di appartamenti in città e due interi stabili convertiti in case vacanza nel pieno centro. All’origine del progetto un facoltoso quanto riservato cittadino rumeno che ha fatto fortuna in patria, prima grazie ai banchi dei pegni e gli uffici cambi, poi con l’immobiliare. Da un paio d’anni ha deciso di incentrare i suoi affari, tra cui gli affitti brevi, nella città di Lugano.
Dopo aver acquistato quattro interi immobili nel centro città, ha trasformato alcuni degli appartamenti in “appartamenti airbnb” – ed altri li sta ristrutturando in questo momento – per poi affittarli ad un’altra società luganese, che a sua volta li sfrutta come case vacanza.
Ma come mai questi importanti investimenti proprio a Lugano, che non è certo Ibiza e nemmeno Saint Tropez?
Nel settore si celano operazioni non sempre limpide. Patti chiari ha scoperto che nel cuore di Viganello, una trentina di appartamenti messi su Airbnb e gestiti dalla stessa società, appartengono a cittadini stranieri non residenti che li hanno acquistati come case vacanza. Ma a Viganello in realtà, in vacanza non ci vengono mai. Si tratta quindi di investimenti puri, non consentiti dalla legge. La Legge federale sull’acquisto di fondi da parte di persone all’estero limita infatti l’acquisto di immobili da parte di stranieri non residenti, prevedendo delle eccezioni per gli immobili commerciali o le case vacanza. Ma chi comprerebbe una casa di vacanza a Viganello? La trentina di appartamenti in questione sono stati tutti edificati dalla stessa società immobiliare luganese, che nasce in Piemonte una cinquantina di anni fa. A Patti chiari, questa società ha semplicemente negato di occuparsi di affitti brevi.
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