De Gasperi, un «modello di riferimento per la politica italiana ed europea»

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Foto Diocesi di Roma / Gennari

Di seguito il discorso pronunciato dal cardinale vicario Baldassare Reina nella sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche, fama di santità e dei segni del
Servo di Dio Alcide De Gasperi

La storia della Chiesa è costellata di figure che hanno lasciato una scia luminosa dietro di loro. Fra di esse spicca la figura del Servo di Dio Alcide De Gasperi. È una delle figure più significative della storia italiana del XX secolo, un uomo che, con la sua visione politica e la sua capacità di governo, ha saputo guidare l’Italia in una delle sue fasi più difficili. La sua eredità politica non si esaurisce nella ricostruzione post-bellica, ma si estende al consolidamento delle istituzioni democratiche e alla costruzione dell’Europa unita. La sua capacità di mediazione, il pragmatismo e il forte senso dello Stato lo rendono ancora oggi un modello di riferimento per la politica italiana ed europea.

Nato il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino, in un Trentino ancora sotto il dominio Austro-ungarico, Alcide De Gasperi crebbe in un contesto culturale bilingue, che influenzò la sua formazione e la sua apertura internazionale. Dopo essersi laureato in Filologia Moderna all’Università di Vienna, il giovane De Gasperi si dedicò all’attività giornalistica e politica, collaborando con il quotidiano “Il Trentino”, impegnandosi nella difesa degli interessi della comunità italiana all’interno dell’Impero Austro-ungarico.

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Nel 1911 venne eletto deputato al Parlamento di Vienna, dove si distinse per le sue battaglie a favore dell’autonomia amministrativa e culturale del Trentino. Con la fine della Prima Guerra Mondiale e l’annessione della sua terra all’Italia, De Gasperi si trovò a dover ridefinire il proprio ruolo politico all’interno di un nuovo contesto nazionale, con il Partito Popolare Italiano e si batté per il riconoscimento della partecipazione politica dei cattolici e per una visione dello Stato basata sul pluralismo e sulla giustizia sociale.
Con l’avvento del fascismo, il Partito Popolare venne sciolto e De Gasperi fu perseguitato dal regime. Arrestato nel 1927 e condannato a quattro anni di reclusione, venne poi graziato, ma visse per anni in condizioni di precarietà economica, trovando rifugio nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Durante questo periodo, affinò le sue riflessioni politiche e sociali, gettando le basi per la rinascita del cattolicesimo politico nel secondo dopoguerra.

Dopo la caduta del fascismo, divenne uno dei principali protagonisti della fondazione della Democrazia Cristiana, partito che avrebbe guidato l’Italia per decenni. Nel 1945 fu nominato Presidente del Consiglio dei Ministri e guidò il paese nei cruciali anni della ricostruzione e dell’avvio del processo democratico. Durante il suo governo, l’Italia aderì al Piano Marshall; entrò nelle istituzioni europee nascenti e consolidò il sistema democratico, ponendo le basi per il boom economico degli anni successivi.

De Gasperi è stato riconosciuto come un uomo di grande fede e integrità morale. Numerosi testimoni e storici concordano nel descriverlo come un politico mosso da una profonda spiritualità e da una visione cristiana della vita e del servizio pubblico. La granitica fede fu per lui una guida costante, che ispirò ogni sua scelta e azione politica. Egli non si limitò a professarla nel privato, ma la tradusse in un impegno concreto nella costruzione di una società giusta e solidale.

Uno dei tratti distintivi del suo carattere era la capacità di affrontare le difficoltà con serenità e speranza. La sua visione dell’Europa, fondata sulla cooperazione tra i popoli, rifletteva un approccio inclusivo e lungimirante, in netto contrasto con le divisioni nazionalistiche che avevano segnato il continente nei decenni precedenti. Per lui, il confine non era una barriera divisoria, ma un ponte tra culture diverse.

De Gasperi esercitò la politica con senso di giustizia e rettitudine. Non cercò mai il potere per interesse personale, ma lo intese come servizio alla nazione. La sua attenzione ai più deboli e il suo impegno per il bene comune dimostrano come la carità cristiana non fosse per lui un principio astratto, ma una virtù concreta da incarnare nella vita politica.
L’eredità politica di Alcide De Gasperi è ancora oggi oggetto di riflessione per il suo approccio pragmatico, la sua capacità di mediazione e la sua visione strategica.

In un contesto di crisi della politica e delle istituzioni, il suo esempio offre spunti importanti per il dibattito contemporaneo. Uno degli aspetti più rilevanti della sua azione politica è la costruzione dell’Europa unita. De Gasperi fu tra i primi a comprendere che la cooperazione tra gli Stati europei fosse la chiave per garantire pace e stabilità. Il suo contributo al progetto europeo è oggi più attuale che mai, in un momento storico in cui l’integrazione europea affronta sfide complesse e in cui il rischio di frammentazione è sempre presente. Anche la sua idea di politica basata sul dialogo tra le diverse forze sociali e politiche rimane un modello di riferimento. In un’epoca segnata dalla polarizzazione e dal populismo, il metodo di De Gasperi, fondato sul confronto costruttivo e sulla ricerca di soluzioni condivise, appare come un approccio necessario per ricostruire la fiducia nelle istituzioni.

Il Servo di Dio è ricordato non solo come un grande statista, ma soprattutto come un uomo di profonda fede in Dio e rettitudine morale. La sua vita è stata segnata da difficoltà e prove, ma ha sempre affrontato ogni ostacolo con spirito di servizio e una visione cristiana del bene comune; non ha mai perso la fiducia nella Divina Provvidenza e la determinazione nel perseguire la giustizia. Il suo impegno politico non era mosso da ambizioni personali, ma da una sincera vocazione a servire il prossimo, tanto che la sua azione è stata definita “profetica, sacerdotale e regale” nella missione di costruire un futuro migliore per la società.

La figura del Servo di Dio continua a essere di straordinaria attualità: il suo contributo alla costruzione della democrazia italiana, il suo ruolo nell’integrazione europea e il suo modello di leadership politica offrono spunti di riflessione per affrontare le sfide del presente.

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In un contesto di crisi della rappresentanza politica, il suo esempio invita a riscoprire il valore del servizio pubblico, della competenza e della responsabilità. Il suo pensiero e la sua azione politica non appartengono solo alla storia, ma costituiscono una risorsa per il futuro, un punto di riferimento per chiunque voglia impegnarsi per il bene comune con serietà e dedizione. Chi lo ha conosciuto direttamente lo descrive come un uomo umile e riservato, ma capace di trasmettere con l’esempio di vita una profonda spiritualità.

La figlia Maria Romana ha raccontato che il padre viveva la fede con coerenza, senza ostentazioni, nutrita quotidianamente con la preghiera e la meditazione. Anche figure di rilievo, come San Giovanni XXIII, hanno riconosciuto la grandezza della testimonianza cristiana del Servo di Dio De Gasperi. Il Pontefice, infatti, parlava di lui come di un uomo ispirato da una visione biblica della vita e del servizio agli altri. La sua eredità spirituale e politica è tuttora viva nella memoria di tanta gente. Il suo esempio di integrità, servizio e impegno per il bene comune rimane un punto di riferimento per la società contemporanea, soprattutto in un’epoca in cui la politica appare spesso priva di valori e idealità.

La Fondazione a lui dedicata porta avanti questo messaggio, promuovendo attività culturali e sociali ispirate ai principi che hanno guidato la sua vita.

Dopo la sua morte, la commozione popolare è stata immensa. Migliaia di persone hanno accompagnato il suo feretro da Trento a Roma, manifestando con gesti spontanei il loro affetto e la convinzione di uomo giusto e virtuoso. Alcuni chiedevano persino la sua intercessione, come dimostrano le invocazioni udite lungo il tragitto: “Alcide, prega per noi!”.
Questo sentimento collettivo di ammirazione si è tradotto in una fama sanctitatis, ovvero nella convinzione diffusa che De Gasperi avesse vissuto in modo esemplare le virtù cristiane. La sua morte, accompagnata da un vasto moto di cordoglio popolare, testimonia quanto fosse percepito non solo come un uomo di Stato, ma come una guida morale significativa per la nazione.
Ci auguriamo che la Chiesa voglia riconoscere l’eroicità delle virtù di Alcide De Gasperi. In un momento storico in cui si avverte la necessità di leader credibili e coerenti, la figura del Servo di Dio De Gasperi emerge come un modello attuale, capace di offrire insegnamenti validi per le persone impegnate in politica e nel sociale. La sua eredità spirituale e politica continua a essere un faro per le future generazioni, dimostrando che l’integrità, la dedizione e il senso del dovere possono lasciare un segno indelebile nella storia di un paese.
Grazie!

28 febbraio 2025



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