Bincoletto, Garante comunale detenuti:

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 


Sono passati due mesi dal discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha richiamato tutti al rispetto della dignità di ogni persona e dei suoi diritti anche per chi si trova in carcere: «L’alto numero dei suicidi è indice di condizioni inammissibili. Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario, i detenuti devono poter respirare un’aria diversa da quelli che li ha condotti all’illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori che meritano di essere sostenuti». Sono proprio queste parole che hanno i Garanti regionali, provinciali e comunali delle persone private della libertà, ha indetto una mobilitazione nazionale per la giornata del 3 marzo. 

«Dopo il record raggiunto nel 2024 (90 detenuti si sono tolti la vita, il suicidio è la prima causa di decesso fra i reclusi) pare che nulla si stia facendo per comprendere e affrontare il drammatico fenomeno dei suicidi in carcere, che continua a mietere vittime come una pena di morte sommersa, autoinflitta e non dichiarata. Dall’inizio del 2025 purtroppo altre 14 persone si sono tolte la vita nei nostri istituti penitenziari e ad oggi non si intravede alcun segnale di cambiamento. Pare che ormai si consideri “normale” un tasso di suicidi fra i detenuti 10 o 20 volte superiore a quello esistente fra la popolazione libera. Viene presentato come “normale” anche il fatto che la capienza delle nostre carceri sia stata da tempo superata, giungendo ora al 131% di presenze rispetto ai regolari posti disponibili, in attesa che si costruiscano nuovi istituti», sottolinea Antonio Bincoletto, Garante comunale di Padova. 

Contabilità

Buste paga

 

Sono diverse le proposte avanzate dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali . La prima riguarda l’approvazione urgente di misure deflattive del sovraffollamento per chi deve scontare meno di un anno di carcere. Siamo convinti altresì che occorre al più presto promuovere una norma per l’aumento dei giorni di liberazione anticipata speciale, prevedendo uno sconto di ulteriori 15 giorni a semestre. La seconda l’accesso alle misure alternative ai detenuti, in particolare per quei 19.000 mila che stanno scontando una pena o residuo di pena inferiore ai tre anni e si trovano in una posizione di poter accedere. 

Un’altra proposta riguarda il garantire l’affettività in carcere. La Conferenza nazionale dei Garanti territoriali si chiede come la politica, i singoli direttori delle carceri, i magistrati di sorveglianza, intendono agire per l’attuazione della sentenza della Corte costituzionale n. 10 del 2024 in tema di tutela del diritto all’affettività delle persone detenute e del diritto a colloqui riservati e intimi (senza controllo visivo). Occorre da subito, aumentare le telefonate e le videochiamate, soprattutto in casi specifici, perché questo rappresenta un ulteriore modo per tutelare l’intimità degli affetti dei detenuti. Inoltre, occorre che la Magistratura di Sorveglianza si impegni ad aumentare i giorni di permesso premio per i ristretti. Infine, ma non per importanza, si chiede anche il superamento circolari dei P.R.A.P. che restringono l’acquisto, il possesso e la ricezione di oggetti e generi alimentari. Si fa riferimento in tali circolari a un elenco di generi alimentari ed oggetti non consentiti all’ingresso, ma acquistabili al sopravvitto con prezzi maggioritari. «L’appello, che la nostra Conferenza nazionale rivolge alla politica e alla società civile, propone degli interventi che andrebbero valutati e discussi con urgenza da chi ha la responsabilità di amministrare l’esecuzione penale in termini costituzionali, perché un atteggiamento inerte, procrastinatore o meramente repressivo non può che peggiorare ulteriormente la situazione all’interno e all’esterno delle carceri, rendendo meno sicuro il nostro territorio», spiega il garante padovano Bincoletto. 

«Dobbiamo aprire gli occhi e renderci conto che una tale “normalità” genera sempre più situazioni disperate in una popolazione ristretta già ampiamente priva di risorse e marginalizzata, visto che il sovraffollamento rende impossibile sia rispondere adeguatamente alle tante richieste che giungono da chi si trova affidato in toto “nelle mani dello Stato”, sia creare condizioni detentive umane e accettabili, sia offrire una seconda chance a chi ha sbagliato, come prevede la nostra Costituzione», sottolinea Bincoletto.  «Non sarà un caso se, fra le persone che si ammazzano, molte siano giovani, spesso non ancora giudicate definitivamente, magari entrate da poco in carcere o con piccoli residui di pena, talvolta con problemi psichiatrici o di tossicodipendenza, in prevalenza confinate in sezioni chiuse». 

Sulla questione il garante cittadino fa capire che la conferenza nazionale si aspetta un cambio di marcia: «Noi garanti ogni giorno vediamo tutto ciò e non accettiamo che una tale situazione venga considerata “normale”. Noi sappiamo che una detenzione senza speranza non porta certo ad un miglioramento umano delle persone che hanno commesso reati, né ad una società più sicura. Per questo denunciamo le emergenze che continuano a segnare le nostre carceri e l’approccio inadeguato di chi non vuol vedere e considera “normale” tutto ciò».



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Source link