Gli aiuti militari Usa all’Ucraina sono molto inferiori a quanto dichiarato
L’aiuto militare degli Stati Uniti all’Ucraina è di gran lunga inferiore rispetto alle cifre ufficialmente dichiarate da Washington, che sostiene di aver fornito un totale di 65,9 miliardi di dollari. La realtà, infatti, è ben diversa: il valore effettivo delle forniture si attesta a soli 18,3 miliardi di dollari.
Un divario che solleva non pochi dubbi sulle modalità di contabilizzazione del supporto a Kiev e che è attribuibile a tre fattori principali: la sovrastima del valore delle armi inviate, la mancata consegna di alcuni equipaggiamenti e il fatto che una parte significativa degli aiuti sia stata concessa sotto forma di prestiti piuttosto che di donazioni.
È quanto emerge da uno studio condotto da un team di 19 ricercatori e assistenti provenienti dall’UC Berkeley, dalla Stockholm School of Economics e dalla Minerva University, che hanno esaminato ogni sistema d’arma fornito all’Ucraina, analizzato migliaia di contratti di approvvigionamento del Dipartimento della Difesa (DoD) e applicato un’adeguata svalutazione alle scorte di armi più datate.
Dal 2014, con l’annessione unilaterale della Crimea da parte della Russia e il conflitto non dichiarato nel Donbass, gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina formazione, equipaggiamento e supporto istituzionale per favorirne lo sviluppo come nazione democratica europea. Con l’invasione su larga scala lanciata da Mosca nel 2022, Washington è diventata la principale fonte di aiuti militari e umanitari per Kiev, garantendo il funzionamento delle istituzioni, sostenendo la società civile e rafforzando la capacità dell’esercito ucraino di resistere a un nemico di gran lunga più potente.
Tuttavia, l’opinione pubblica e il dibattito politico internazionale hanno alimentato nel tempo una percezione distorta degli aiuti statunitensi all’Ucraina, creando diversi tensioni tra gli alleati. Secondo la ricerca, nei tre anni di guerra su vasta scala, il valore complessivo degli aiuti erogati dagli Stati Uniti al governo ucraino è stato di 50,9 miliardi di dollari, suddivisi in 18,3 miliardi per gli aiuti militari e 32,6 miliardi in sostegno diretto al bilancio statale, erogati come rimborsi attraverso la Banca Mondiale o come garanzie per prestiti.
Inoltre, molti esponenti del governo statunitense, media mainstream e organizzazioni della società civile tendono a descrivere gli aiuti all’Ucraina come se fossero finanziamenti diretti versati nelle casse del governo di Kiev. In realtà, il supporto finanziario statunitense è stato erogato in forme molto più complesse, tra cui prestiti, trasferimenti di equipaggiamenti, investimenti e garanzie per finanziamenti futuri.
Un primo aspetto fondamentale è che gli Stati Uniti non hanno mai trasferito fondi direttamente al governo ucraino. Il sostegno finanziario diretto è stato gestito attraverso prestiti o rimborsi amministrati da organismi terzi, come la Banca Mondiale. Questo significa che, contrariamente a certe narrazioni politiche, l’Ucraina non ha avuto la possibilità di utilizzare arbitrariamente fondi statunitensi.
Un secondo punto chiave è che una parte rilevante degli aiuti statunitensi è consistita in forniture militari, munizioni e servizi correlati. Dal 2022, gli Stati Uniti hanno utilizzato il Presidential Drawdown Authority per inviare all’Ucraina armi e munizioni provenienti dai propri stock per un valore ufficiale di 31 miliardi di dollari. Tuttavia, la maggior parte è arrivata sotto forma di equipaggiamenti già presenti nelle scorte americane.
Se consideriamo l’età di questi armamenti, la loro svalutazione totale e i tassi di guasto che li rendono inutilizzabili, il loro valore risulta almeno il 60% inferiore. Inoltre, per gli aiuti costituiti da nuove forniture, gli Stati Uniti hanno anche imposto forti limitazioni nella scelta e nell’uso delle armi da parte dell’Ucraina, e alcuni trasferimenti non sono neanche ancora avvenuti.
Oltretutto, l’Ucraina è stata anche posta a diversi e approfonditi controlli come beneficiaria di aiuti, e non sono emerse prove di anomalie o usi impropri delle risorse. Anzi, secondo lo studio, il livello di corruzione legato agli aiuti statunitensi in Ucraina è tra i più bassi mai registrati rispetto ad altri paesi destinatari di assistenza attraverso il Federal Assistance Act.
Quindi l’assistenza fornita dagli Stati Uniti all’Ucraina può essere suddivisa in diverse categorie: finanziamenti diretti attraverso istituzioni internazionali (ad esempio, appunto, la Banca Mondiale), prestiti bilaterali, garanzie per l’emissione di prestiti, sovvenzioni per l’acquisto di armi, trasferimenti diretti di equipaggiamenti sotto l’autorità presidenziale (Presidential Drawdown Authority), trasferimenti indiretti attraverso l’acquisto di equipaggiamenti di ricambio per gli alleati, e programmi di finanziamento per l’acquisto di armamenti statunitensi (Foreign Military Financing).
Insomma, lo studio fornisce un quadro molto diverso rispetto a quello dipinto da Washington, mettendo in evidenza anche come il sostegno complessivo erogato dagli alleati europei e dal Regno Unito sia superiore a quello statunitense. Quindi, se da un lato gli Stati Uniti restano un partner fondamentale per l’Ucraina nella sua difesa dall’aggressione russa, dall’altro emerge una notevole opacità, sia da parte dell’amministrazione Trump che di chi l’ha preceduta, riguardo alla reale assistenza militare fornita a Kiev negli ultimi anni.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link