Vi è mai capitato di andare a trovare un amico che conoscete da tanto tempo, che non vedete da po’ e che saluterete perché sta per partire per un nuovo viaggio? È un po’ quello che è successo a me con l’Alfa Romeo Stelvio, un’auto presentata quasi dieci anni fa (nel 2016) che ho avuto occasione di guidare forse per l’ultima volta, prima che esca di produzione.
Per salutarla sono andato a casa sua, nella sede storica di Arese, dove era in compagnia della gamma completa dei modelli Alfa Romeo: Junior, Tonale e Giulia, tutte in allestimento “Intensa” come la Stelvio.
Si tratta di una versione speciale, caratterizzata da una dotazione ricca e da dettagli che celebrano elementi storici del marchio del Biscione, soprattutto attraverso il colore oro.
La nuova Alfa Romeo Stelvio arriva nel 2025
La versione Intensa potrebbe essere un’edizione d’addio per l’Alfa Romeo Stelvio, anche se resta da vedere se ci sarà un’ultima serie speciale prima dell’arrivo del nuovo modello, ovvero la nuova generazione dell’Alfa Romeo Stelvio, la cui presentazione è prevista per la seconda metà del 2025.
Del resto, se il 2024 è stato l’anno dell’Alfa Romeo Junior, che ha ampliato verso il basso l’offerta di modelli affiancando l’Alfa Romeo Tonale, il 2025 sarà invece l’anno della nuova Stelvio. Questo test drive è dunque un modo per riassaporare cosa ha reso speciale la Stelvio (e la sorella berlina, la Giulia).
Alfa Romeo Stelvio (2026), il render di Motor1.com
Cosa pensava Enzo Ferrari dell’Alfa Romeo
Dalla sede storica Alfa Romeo di Arese, dove si trova anche il museo del marchio, la prova su strada organizzata dalla casa automobilistica mi ha portato nel distretto orafo di Valenza (Alessandria). L’allestimento Intensa disponibile su tutti i modelli Alfa Romeo, infatti, rievoca l’utilizzo dell’oro nella storia del marchio, un elemento usato nel mondo dell’automobilismo non in senso “letterale”, per ovvie ragioni di sostenibilità economica, ma con una declinazione simbolica.
Oltre all’aspetto cromatico, per quel che riguarda l’aspetto estetico, l’oro è stato anche una sorta di portavoce della raffinatezza, della precisione e dell’attenzione al dettaglio che un costruttore era in grado di offrire sulle sue automobili. Enzo Ferrari, per esempio, diceva che in Alfa Romeo c’era gente capace di “fabbricare guanti per le mosche”, sottolineando le capacità dei tecnici del Biscione nel progettare e realizzare i loro modelli.
Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio 100° Anniversario, il logo con dettagli in oro
Freccia d’Oro e Quadrifoglio Oro
L’oro, inoltre, ha sempre avuto anche un significato importante nel mondo delle competizioni, perché legato ai trofei riservati ai vincitori e dunque alle emozioni suscitate dalle Alfa Romeo vittoriose in gara. Nonché alle prestazioni dei modelli sportivi stradali che sono nati grazie all’esperienza delle gare.
Anche “Freccia d’Oro” è un termine legato alla storia di Alfa Romeo (come le frecce d’argento lo sono per il marchio Mercedes), al pari delle Quadrifoglio Oro, le versioni più ricche dei modelli Alfa del passato.
Foto di: Alfa Romeo
Alfa Romeo Stelvio Intensa
L’allestimento delle Alfa Romeo Intensa
Da questi riferimenti storici deriva l’allestimento dell’Alfa Romeo Stelvio Intensa, con dettagli in oro sui cerchi in lega, a contrasto con elementi neri come le pinze freno e le finiture lucide della carrozzeria. Cerchi che sono da 20″ di diametro e montano pneumatici 255/45 davanti e dietro, con l’assetto che può contare su sospensioni dotate di ammortizzatori a controllo elettronico.
Per quel che riguarda gli interni, il concetto di cura del dettaglio evocato dalla lavorazione dell’oro è espresso dalle cuciture a contrasto sui sedili e sulla plancia, rivestiti in pelle in alternanza alle parti in cuoio. Con il logo Alfa Romeo in rilievo sui poggiatesta e la scritta Intensa sul bracciolo centrale. Un altro metallo messo in evidenza nell’abitacolo è l’alluminio, usato per la pedaliera sportiva e le grandi palette dietro al volante per il cambio automatico ZF a 8 rapporti, che non sfigurerebbero su una supercar.
Foto di: Alfa Romeo
Alfa Romeo Stelvio Intensa
Alfa Romeo Stelvio, un SUV nato tra le supercar
Del resto, quest’associazione tra il mondo delle supercar e la Stelvio deriva da come è nato il progetto di questo SUV Alfa Romeo (e della sorella berlina, la Giulia). Lo sviluppo infatti venne fatto nella Motor Valley, vicino a Modena, con un team di tecnici e ingegneri che avevano lavorato anche in Ferrari. Tra loro c’erano progettisti come Philippe Krief e Roberto Fedeli, che hanno contribuito alla realizzazione di sportive come le Ferrari 550 Maranello e la Ferrari 458 Italia.
Ecco perché la Stelvio è sempre stata apprezzata per le doti di guida, grazie al suo telaio, conosciuto come “piattaforma Giorgio”, sviluppata partendo dalla versione più sportiva, anziché seguire il processo inverso, più diffuso nell’industria automobilistica. La versione Quadrifoglio, infatti, è stata il punto di partenza, con soluzioni tecniche come l’albero di trasmissione in fibra di carbonio che poi è stato mantenuto anche sulle versioni meno potenti.
Altra caratteristica distintiva è il posizionamento relativo tra l’asse di rollio, il pavimento dell’auto e il sedile del pilota, una scelta che ha garantito un’agilità e una precisione di guida gustosissime per un SUV come la Stelvio.
Foto di: Alfa Romeo
Alfa Romeo Stelvio Intensa
Altre scelte importanti per il piacere di guida sono quelle relative alla geometria delle sospensioni, a quadrilatero all’anteriore e multilink al posteriore, o quelle che hanno permesso di raggiungere una leggerezza non comune nella categoria di appartenenza.
Un’altra innovazione, poi, è quella legata al comando del freno by-wire, che disaccoppia l’intensità della frenata dalla corsa del pedale, ricercando una costanza di funzionamento in condizioni di guida diverse (sistema che in seguito è stato adottato anche su modelli puramente sportivi, come la Maserati MC20).
Alfa Romeo Stelvio: sterzo, cambio, motore, elettronica
In ogni caso, uno degli aspetti più caratteristici della Stelvio è lo sterzo, molto diretto: il rapporto di demoltiplicazione è di 12:1, più reattivo rispetto ad altri modelli Alfa Romeo come la Junior (circa 14,5:1) o la Tonale (circa 13,5:1), e allineato a quello delle Alfa 147 e 156 (non GTA).
Questa scelta offre una reattività immediata nei cambi di direzione, che non ci si aspetta minimamente a bordo di un SUV.
Nel corso degli anni, con i diversi aggiornamenti dovuti ai model year che si sono susseguiti, la risposta dell’avantreno è stata modificata rendendola un po’ meno diretta, e nel mentre l’abitacolo è stato modernizzato con una strumentazione digitale e un infotainment aggiornato. Lasciando comunque alcuni elementi del modello originale, come il rotore per il sistema multimediale o la leva del cambio, per lasciare ancora un po’ di sapore “analogico”.
Foto di: Alfa Romeo
Alfa Romeo Stelvio Intensa
Parlando del cambio, l’automatico a 8 marce della tedesca ZF, c’è da sottolineare come Alfa Romeo abbia saputo ottimizzato la calibrazione della trasmissione meglio di altre case automobilistiche, ottenendo una risposta più sportiva. Con quel vantaggio in più dato anche dalla sensazione tattile molto soddisfacente garantita dalle grandi palette in alluminio dietro al volante.
L’esemplare di questa prova montava il motore 2.2 turbo diesel da 210 CV e 470 Nm di coppia a 1.750 giri/min, un valore elevato per un 4 cilindri di questa cilindrata, che ha sempre avuto invece una certa ruvidezza sonora, dovuta a un isolamento acustico migliorabile.
Parlando poi al selettore Alfa DNA, con le sue modalità Dynamic, Natural e Advanced Efficiency, c’è da dire che le doti dinamiche della piattaforma Giorgio avrebbero meritato una quarta modalità personalizzabile, per combinare ad esempio la mappatura del motore più sportiva con una gestione del cambio meno aggressiva in automatico o mantenendo lo il servosterzo nella taratura intermedia, meno artificiale di quella sportiva.
Inoltre, soprattutto sulle versioni a benzina da 280 CV, l’assenza di un controllo di trazione e stabilità più permissivo in modalità Dynamic ha sempre limitato il divertimento nella guida sportiva, con tagli nell’erogazione delle prestazioni e interventi bruschi sulla motricità poco in linea con le potenzialità telaistiche di quest’Alfa Romeo che, proprio quest’anno – nel 2025 – passerà il testimone alla sua erede (nel 2026 arriverà anche la nuova Giulia).
Alfa Romeo Stelvio (2026), il render di Motor1.com
Nuova Alfa Romeo Stelvio, arriva nel 2025
La nuova Stelvio sarà sviluppata sulla nuova piattaforma chiamata STLA Large. Sarà leggermente più grande e avrà motorizzazioni elettrificate, comprese versioni completamente elettriche. Per la Quadrifoglio si parla di una potenza di circa 1.000 CV, il doppio rispetto all’attuale modello.
Inoltre, potrebbe esserci spazio per un 6 cilindri in linea 3.0 di cilindrata, già utilizzato sulla Dodge Charger, che in un certo senso colmerebbe una mancanza della piattaforma Giorgio, che non ha mai avuto un motore 6 cilindri non destinato alla Quadrifoglio. Per farvi un’idea in anteprima della futura Stelvio, potete basarvi sul render sviluppato sulla base di un teaser, che anticipa il nuovo linguaggio stilistico Alfa Romeo con una fanaleria posteriore full LED di forma triangolare.
Per il momento rimaniamo alla serie speciale Intensa, che sulla Stelvio parte da circa 67.000 euro per la versione diesel da 160 CV a trazione posteriore, salendo a 72.000 euro per il diesel da 210 CV a trazione integrale e a circa 74.500 euro per la variante a benzina da 280 CV, con promozioni che fanno partire il listino da 58.500 euro a 65.000 euro.
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