25mila euro di farmaci raccolti all’Aquila per le persone bisognose, cresce il numero dei poveri

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2866 confezioni di farmaci donati all’Aquila per le persone in difficoltà, per un valore economico di circa 25mila euro. L’abbraccio solidale degli aquilani a chi ha bisogno di sostegni: intanto, il numero dei poveri cresce.

Come ogni anno, a febbraio, si è rinnovata la raccolta del farmaco nelle farmacie aquilane, promossa dal Banco Farmaceutico ETS – Delegazione L’Aquila e realizzata con il supporto di 50 volontari e di 10 farmacie locali. Sono 2866 le confezioni di farmaci donate che saranno distribuite a persone in difficoltà economica.

La raccolta dei farmaci generici è una delle varie iniziative che gestisce la Onlus nazionale del Banco Farmaceutico. Ma cosa si intende per raccolta di farmaci generici? Per una settimana all’anno, nelle farmacie possono essere donati medicinali da banco: si tratta di quei farmaci che un paziente dovrebbe pagare, in quanto non convenzionati. Per questo, per andare incontro alle persone in difficoltà il Banco Farmaceutico promuove la raccolta del farmaco che poi affida agli Enti convenzionati, i quali si occupano della loro distribuzione.
All’Aquila, ad esempio, il Banco è convenzionato con diversi enti, cioè: Croce Rossa Italiana, l’associazione Fraterna Tau, la Caritas parrocchiale di San Giovanni Battista, l’Istituto Buon Samaritano e la Cooperativa sociale Realize. Sono loro ad occuparsi della distribuzione dei farmaci raccolti ai rispettivi assistiti.

Ci sono poi altri due servizi di cui si occupa il Banco farmaceutico, si tratta della raccolta farmaci validi e della donazione aziendale. 
Per quanto riguarda il primo, nasce dalla possibilità di evitare che farmaci non scaduti vadano distrutti. Molte persone, infatti, cambiano piano terapeutico e si ritrovano ad avere farmaci in casa che non devono più utilizzare. Al tempo stesso, i familiari di persone decedute hanno spesso nelle loro disponibilità farmaci ancora validi, che tuttavia non sono più necessari. Per questo, nelle farmacie comunali di varie province, come in quella dell’Aquila, vengono portati questi farmaci che, dopo un controllo da parte del farmacista, vengono messi da parte e poi affidati alla Croce Rossa Italiana, la quale a sua volta si impegnerà per distribuirli ai suoi assistiti.
Ultima, ma non per importanza, la donazione aziendale. Tra le azioni promosse dal Banco farmaceutico, questo si basa sui rapporti che il Banco ha con le stesse aziende farmaceutiche alle quali si richiede di donare quei farmaci che hanno una scadenza breve e per i quali manca il tempo necessario ad una loro distribuzione sul mercato (tempo stimato in circa 6 mesi). Sono farmaci, quindi, che non hanno più valore commerciale.
Questa raccolta vede il Banco Farmaceutico inviare medicinali anche all’estero, soprattutto nei contesti di guerra ed emergenze. “L’ultimo invio è stato fatto a Gaza”, ci spiega Marco Gentile, delegato provinciale del Banco Farmaceutico.

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Intervistato dalla redazione del Capoluogo, Gentile evidenzia: “Noi facciamo un’opera che sostiene nell’immediato le persone bisognose, attraverso nobili gesti di solidarietà delle persone. La speranza è che, in futuro, il Servizio sanitario copra maggiormente le urgenze e, al tempo stesso, che ci siano meno persone bisognose ed in emergenza. Generalmente, comunque, cerchiamo di far crescere la raccolta in base alle richieste che hanno gli enti. Donare farmaci è un gesto che fa bene a chi dona, oltre che a chi riceve: perché è un sentirsi partecipi di un aiuto verso chi ha bisogno“. 

Intanto i nuovi poveri crescono sempre più: un concetto sottolineato da Giorgio Leone, presidente dell’Ordine dei Farmacisti dell’Aquila, tra gli enti che collaborano con il Banco Farmaceutico. Recentemente è stato firmato un manifesto comune a livello sanitario per il superamento della povertà sanitaria, affinché si attuassero delle azioni a tutela della salute e a contrasto delle disuguaglianze sociali. Purtroppo i numeri dei poveri stanno crescendo in maniera esponenziale: si pensi che ci sono 4 milioni di persone che rinunciano alle cure, alcune perché non hanno materialmente le risorse necessarie per curarsi, altre perché le liste d’attesa sono infinitamente lunghe e aspettare tanto tempo per i malati cronici, in particolare, è un problema serio. Per questo, anche la nostra Federazione ha firmato questo documento che impegna Governo e istituzioni a cercare di risolvere questo problema”.





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