Dopo lo struggente addio a Kfir, Ariel e Shiri Bibas, il kibbutz Nir Oz si prepara per un altro giorno di lutto. La piccola comunità, tra le più segnate dalle stragi del 7 ottobre 2023, dovrà celebrare i funerali di Itzik Elgerat e Ohad Yahalomi. Le salme dei due ostaggi sono state restituite nella notte da Hamas assieme a quelle di Shlomo Mansour e Tsachi Idan, rispettivamente del kibbutz Kissufim e Nahal Oz. Elgerat, Yahalomi e Idan, ha reso noto l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sono stati assassinati durante la prigionia dai terroristi palestinesi. Mansour è stato invece ucciso il 7 Ottobre e il suo corpo è stato sequestrato a Gaza.
Itzik Elgerat
Secondo testimonianze di ex ostaggi, Elgerat era ancora vivo nei primi mesi della sua prigionia. Hamas aveva annunciato la sua morte a marzo, ma solo ora è arrivata la conferma. Il fratello Danny Elgerat per mesi si è recato ovunque per sensibilizzare sulla necessità di liberare Itzik, 68 anni. «Non sono riuscito a mobilitare abbastanza persone per riportarlo a casa», ha affermato con amarezza, apprestandosi a dare l’ultimo saluto al fratello. «Danny era una figura centrale del nostro kibbutz. Lavorava con dedizione e non mancava mai alle partite di calcio o alle serate nel pub locale», lo ricorda oggi in una nota il kibbutz Nir Oz.
Ohad Yahalomi
Un messaggio in cui Ohad Yahalomi, cinquantenne franco-israeliano, viene celebrato come «un uomo di valore, un padre di famiglia, un amante della natura. Per anni aveva lavorato per l’Autorità per la Natura e i Parchi, contribuendo alla conservazione del deserto che tanto amava». Il 7 ottobre 2023 Ohad e il figlio Eitan sono stati rapiti dai terroristi, mentre la moglie e le due figlie sono riuscite per miracolo a sfuggire al sequestro. Eitan è stato liberato dopo 52 giorni di prigionia nel primo accordo tra Hamas e Israele del novembre 2023. Le ultime notizie su suo padre sono arrivate a gennaio 2024, in un video di propaganda diffuso da Hamas in cui si vedeva l’uomo ferito e in gravi condizioni di salute.
510 giorni dopo il rapimento, Ohad sarà seppellito dagli amici e parenti nel kibbutz Nir Oz. «Condivido l’immenso dolore della sua famiglia e dei suoi cari», il cordoglio espresso sui social network dal presidente francese Emmanuel Macron. «La Francia ha perso 50 dei suoi figli nell’infamia del 7 ottobre 2023».
Tsahi Idan
Quel giorno Tsahi Idan, 49 anni al momento del suo rapimento, è stato catturato da Hamas nella sua casa nel kibbutz Nahal Oz. I terroristi hanno fatto irruzione nell’abitazione, aprendo il fuoco contro la porta della stanza blindata. Sua figlia maggiore, Maayan, appena diciottenne, è stata uccisa mentre tentava di proteggere il padre. I terroristi hanno poi tenuto in ostaggio Tsahi, la moglie Gali e i loro due figli minori filmando il tutto con una diretta su Facebook. Nel video si sentono i bambini piangere disperati, chiedere della sorella assassinata e se anche loro sarebbero stati uccisi. Poi Tsahi è stato trascinato via e sequestrato a Gaza, dove è stato assassinato dai suoi carcerieri. «L’insopportabile viaggio della nostra famiglia per riportare il nostro amato e prezioso Tsahi dall’inferno di Gaza è giunto al termine», ha scritto in una breve nota la famiglia. «Ora sarà sepolto insieme alla sua amata figlia, Maayan».
Shlomo Mansour
«Niente di tutto questo sarebbe dovuto accadere. Mi addolora, in questa assurda situazione del nostro paese, dover trovare conforto nell’aver ricevuto un corpo e poterlo seppellire», ha dichiarato Hadassah Lazar, sorella di Shlomo Mansour, l’ultima delle quattro salme restituite a Israele. Sopravvissuto al pogrom di Baghdad del 1941, Mansour aveva trovato rifugio in Israele e dedicato la sua vita alla costruzione del kibbutz Kissufim. «Era il nonno di tutti», ricordano oggi gli abitanti di Kissufim. «Con il suo sorriso e la sua generosità, riusciva a far sentire ogni persona speciale».
Per il presidente d’Israele, Isaac Herzog, il ritorno dei «corpi dei nostri fratelli dalla prigionia sottolinea il nostro obbligo morale di fare tutto quanto in nostro potere per riportare a casa tutti gli ostaggi: i vivi alle loro amorevoli famiglie e i caduti per riposare in pace».
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