Intelligenza Artificiale: conferenza del Centro Studi Militari Aerospaziali sull’uso responsabile in ambito militare

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Si è svolta martedì 25 febbraio 2025, presso la Casa dell’Aviatore,  la conferenza dal titolo “L’uso responsabile dell’Intelligenza Artificiale in ambito militare: opportunità e vulnus” organizzato dal Centro Studi Militari Aerospaziali “Giulio Douhet” (CESMA) dell’Associazione Arma Aeronautica con il supporto dell’Aeronautica Militare.

In apertura l’avvocato Emanuela Cerasella, giurista dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” e promotrice dell’evento, ha inquadrato il tema della conferenza sottolineando come sia necessario analizzare il tema etico rispetto alle peculiarità del mondo militare e rendere Intelligenza Artificiale (Artificial Intelligence – AI) uno strumento antropocentrico.

A seguire, l’intervento della professoressa Mariarosaria Taddeo dell’’Università di Oxford (GB) che ha illustrato le opportunità e i rischi dell’AI sottolineando come sia fondamentale, a valle della definizione dei principi etici, che essi si traducano in validi strumenti etici e normativi tramite l’interpretazione dei principi stessi e l’applicazione di opportune metodologie.

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Un punto di vista tecnico-ingegneristico è stato invece fornito dal successivo relatore, ingegner Marco Barbina della Business Area “Airborne” di Leonardo SpA, che stressando la differenza, talvolta fonte di equivoco, tra la robotica e l’AI, ha sottolineato quanto quest’ultima sia uno strumento dalle applicazioni talmente potenti in ambito Difesa da necessitare un chiaro inquadramento normativo che renda la responsabilità inequivocabilmente allocabile.

Nella successiva tavola rotonda moderata dal generale di squadra aerea (r) Giovanni Fantuzzi, presidente del CEMSA sono intervenuti: il monsignor Renzo Pegoraro, Cancelliere della Pontificia Accademia per la Vita; la professoressa Lourdes Velàzquez, Ordinario di Filosofia e Bioetica dell’Università Panamericana Messico e Presidente Commissione Bioetica della Federazione Internazionale delle Società Filosofiche; il dottor Elio Calcagno, ricercatore l’Istituto Affari Internazionali; il generale di squadra aerea (r) Fernando Giancotti già Comandante della Squadra Aerea dell’Aeronautica Militare e presidente del Centro Alti Studi per la Difesa.

Durante il confronto sono emersi temi di rilievo quali la necessità di contemperare le esigenze di efficienza dell’AI con una dimensione etica che non costituisca un freno allo sviluppo tecnologico; allo stesso tempo, l’aspetto etico dovrà essere tenuto in considerazione sin dalla fase di sviluppo (“ethics by design”, “algoretica”) affinché l’AI rimanga uno strumento generato con coscienza e saldamente nelle mani dell’uomo. Di particolare rilevanza anche la tematica relativa agli investimenti pubblici e privati che dovranno essere orientati allo sviluppo dell’AI e colmare il divario all’interno dello scenario internazionale, preservando al contempo l’autonomia e le peculiarità culturali delle singole nazioni.

Dopo la sintesi conclusiva dell’avv. Cerasella, l’intervento finale del giornalista Paolo Di Giannantonio, storico inviato RAI, che ha posto particolare enfasi sull’importanza di un approccio etico all’AI in quanto essa costituisce un potente strumento di dissuasione essenziale per il mantenimento della pace e della democrazia.

Il Gen. Fantuzzi ha illustrato nel finale come, in questa conferenza dall’approccio interdisciplinare, “il CESMA abbia voluto analizzare la tematica dell’inserimento dell’AI nel campo militare da un punto di vista etico, ovvero quale sia la sfida per il programmatore, per il pilota, per il decisore, per il capo di una forza armata nello sfruttare le capacità positive della tecnologia per migliorare le capacità operative, ma farlo in una modalità etica, controllata e antropocentrica.”

A margine dell’evento, dopo un breve indirizzo di saluto, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Luca Goretti, ha sottolineato l’importanza dell’AI nel processo di trasformazione dell’Aeronautica Militare evidenziando come essa debba costituire “uno strumento consapevole nelle mani dell’uomo, con lo scopo di produrre effetti positivi”. Il Gen. Goretti ha poi argomentato come risulti cruciale investire, in una Forza Armata nella quale ciascuna innovazione deve necessariamente configurarsi come lo stato dell’arte tecnologico, in uno strumento come l’AI, il cui campo di applicazione spazierà dall’aeroplano di sesta generazione all’ottimizzazione dei processi decisionali “lasciando sempre l’uomo al centro della decisione finale” ed alla macchina la capacità di elaborare con estrema rapidità enormi quantità di dati. In quest’ottica “diviene fondamentale in particolare per le nuove generazioni, implementare una formazione del personale che consenta un utilizzo dello strumento AI che sia profondamente consapevole delle conseguenze e dei rischi evitando l’abdicazione dell’uomo nei confronti della macchina”.

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