La 18ª Giornata Nazionale del Braille, tenutasi ieri a Cagliari, ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sul presente e sul futuro di questo sistema di lettura e scrittura fondamentale per le persone non vedenti. L’evento, promosso dal Club Italiano del Braille, dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e dallo IERFOP, ha visto la partecipazione di esperti, educatori, istituzioni e professionisti del settore dell’accessibilità.
I temi affrontati hanno evidenziato come il Braille, lungi dall’essere superato, sia ancora oggi uno strumento insostituibile per l’indipendenza, l’istruzione e l’inclusione sociale delle persone non vedenti, e come le nuove tecnologie possano integrarlo senza sostituirlo.
Il Braille: Un Patrimonio da Difendere
Negli ultimi anni, con l’avvento delle sintesi vocali e delle tecnologie digitali, si è diffusa l’idea che il Braille possa essere superato. Tuttavia, esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni hanno ribadito con forza il valore insostituibile della lettura tattile nel processo di apprendimento e sviluppo del pensiero critico.
Mario Barbuto, Presidente dell’UICI, ha dichiarato:
“Nessuno mette in discussione l’alfabeto: perché dovremmo farlo con il Braille? È e rimane la base dell’alfabetizzazione per le persone non vedenti e senza di esso rischiamo di escludere un’intera comunità dalla piena partecipazione alla società.”
Nicola Stilla, Presidente del Club Italiano del Braille, ha sottolineato il rischio che la crescente dipendenza dalle sintesi vocali possa compromettere la capacità di scrittura e di autonomia culturale delle nuove generazioni:
“L’ascolto non può sostituire la lettura. Senza il Braille, i giovani ciechi rischiano di non sviluppare capacità di scrittura, sintesi e ragionamento critico.”
Braille e Tecnologia: Un Connubio Vincente
Se da un lato le nuove tecnologie rischiano di ridurre l’uso del Braille, dall’altro possono anche valorizzarlo e renderlo più accessibile. Durante il convegno sono stati presentati progetti innovativi basati sulla digitalizzazione dei testi in Braille, grazie a tecnologie come l’OCR (Optical Character Recognition), che consentono di trasformare libri cartacei in formati digitali leggibili su display tattili e dispositivi elettronici avanzati.
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Roberto Pili, Presidente dello IERFOP, ha spiegato:
“Il Braille non è solo un metodo di lettura e scrittura, ma il fondamento su cui costruire un vero percorso di indipendenza. La sua integrazione con le nuove tecnologie non deve sostituirlo, ma valorizzarlo, affinché resti uno strumento centrale per l’istruzione e la crescita professionale delle persone non vedenti.”
L’Università e le Sfide dell’Accessibilità
Uno dei temi più discussi è stato l’accessibilità in ambito accademico. Donatella Petretto, docente dell’Università di Cagliari, ha evidenziato le criticità che gli studenti ciechi devono affrontare nell’istruzione superiore:
“L’inclusione universitaria non può prescindere dall’accesso ai materiali didattici in Braille. Oggi ci troviamo davanti alla necessità di creare un sistema formativo più accessibile, che garantisca pari opportunità agli studenti con disabilità visiva. Investire in strumenti e competenze per diffondere il Braille significa abbattere barriere culturali e garantire un diritto fondamentale: quello all’istruzione.”
Tra i problemi più rilevanti:
✔ Scarsa disponibilità di testi in Braille o formati accessibili.
✔ Mancanza di formazione specifica per i docenti.
✔ Piattaforme digitali non sempre compatibili con i software di lettura tattile.
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Il Braille nella Musica: L’Eredità di Ray Charles e Stevie Wonder
Il Braille non è solo un mezzo di alfabetizzazione testuale, ma anche musicale. Grazie alla notazione musicale Braille, i musicisti ciechi possono leggere spartiti e comporre in autonomia.
Andrea Bettini ha ricordato come artisti del calibro di Stevie Wonder e Ray Charles abbiano potuto sviluppare la loro carriera grazie alla conoscenza della scrittura musicale Braille.
Anche Michele Di Dino, esperto di musica accessibile, ha ribadito l’importanza di questa competenza:
“Un musicista cieco che sa leggere la musica è un musicista autonomo. Gli strumenti digitali come MuseScore sono utili, ma non possono sostituire la conoscenza della notazione Braille.”
Conclusione: Il Braille è Ancora il Futuro
La 18ª Giornata Nazionale del Braille si è conclusa con un forte appello alle istituzioni affinché venga rafforzato l’insegnamento del Braille nelle scuole e nelle università, garantendo a ogni persona non vedente il diritto all’istruzione e all’indipendenza culturale.
Nicola Stilla, in chiusura dell’evento, ha ribadito:
“Il Braille è per le persone non vedenti ciò che l’alfabeto è per tutti: la chiave per comprendere il mondo. È nostro dovere garantire che non venga mai considerato superato.”
L’incontro ha confermato che il Braille, lungi dall’essere obsoleto, è destinato a evolversi e a integrarsi sempre più con le tecnologie digitali, restando il fondamento dell’accessibilità per le persone non vedenti.
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