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Sempre più centrale tra le proposte artistiche del territorio veneziano, torna per la nona edizione il premio Mestre Pittura, considerato a questo punto un’iniziativa di valenza internazionale, di crescente prestigio e diffusione. È online il bando 2025 (termine delle iscrizioni 18 maggio) che porterà alla selezione delle 60 opere che saranno poi esposte in una mostra collettiva al Centro culturale Candiani, dal 13 settembre al 26 ottobre. A vagliare le candidature è una giuria presieduta da Gianfranco Maraniello, direttore del polo museale moderno e contemporaneo di Milano.

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Il concorso è promosso dal Circolo Veneto con i Musei Civici (MuVe), il sostegno della Accademia di belle arti e la Fondazione Bevilacqua La Masa, il patrocinio della Regione, della Città metropolitana e del Comune di Venezia. Per i primi tre classificati sono previsti premi in denaro (rispettivamente 5mila, 3mila e 2mila euro), oltre all’esposizione delle opere nelle istituzioni culturali della città: l’opera vincitrice, in particolare, entrerà a far parte della collezione permanente di Ca’ Pesaro. Oggi, nel corso della presentazione dell’edizione 2025 al municipio di Mestre, è stata donata al Comune la seconda classificata dello scorso anno, “Venezia di notte” di Ilir Avrami.

Sull’importanza dell’iniziativa per la città si è soffermato Cesare Campa, presidente del Circolo Veneto: «Era nata inizialmente negli anni ’50, con gli industriali di Porto Marghera, poi si era interrotta. Nove anni fa abbiamo proposto di riprenderla, trovando il sostegno del sindaco. E oggi possiamo dire che è una realtà che ha dimostrato di saper correre con le proprie gambe, che sono le gambe di Mestre». La presidente del consiglio Ermelinda Damiano ha notato come il premio sia diventato «un importante evento internazionale che valorizza i giovani talenti e rilancia la cultura artistica di Mestre».

Il curatore del premio, Christiano Costantini, ha sottolineato lo stato di salute dell’arte pittorica: «Sempre più artisti si cimentano in questa forma, molti la promuovono, crescono le opportunità e il pubblico risponde». In questo contesto, «il premio Mestre Pittura ha progressivamente preso piede», confermandosi come «una finestra sul mondo dell’arte pittorica contemporanea». Lo ribadisce Elisabetta Barisoni, responsabile della Galleria di arte moderna di MuVe: «Oggi si parla molto di più di pittura rispetto al passato. Sosteniamo questo premio dalla seconda edizione e le selezioni fatte negli anni sono state eccellenti, molti vincitori li abbiamo esposti nelle mostre accanto ai grandi come Chagall e Kandinsky. Oggi abbiamo anche l’Emeroteca dell’arte, che non è solo luogo di produzione ma un vero avamposto in terraferma dei Musei Civici, con uffici, staff e un atelier riservato proprio ad un artista del premio Mestre Pittura». 

Nel processo di consolidamento dei Musei Civici a Mestre si inserisce l’azione di restyling programmata al Candiani, come spiegato dal segretario di MuVe Mattia Agnetti: «È la prossima sfida dopo l’Emeroteca. Oltre che con l’offerta culturale interverremo sull’immobile, con il nuovo ingresso per l’area espositiva. I lavori saranno avviati tra un paio di mesi per arrivare, nel 2026-27, ad ospitare mostre di alto rilievo». Il sindaco Luigi Brugnaro si è soffermato sull’importanza del lavoro di squadra: «Abbiamo messo insieme istituzioni e strutture, arrivando alla nona edizione che non è cosa da poco: significa che la pittura contemporanea è viva. Gli enti culturali non esistono solo per tutelare i beni artistici della città, che sono enormi, ma anche per incentivare la produzione. Lo vediamo con gli investimenti al Candiani, dove abbiamo fatto una ristrutturazione interna e ospitato mostre di grande successo; e poi Forte Marghera, l’Emeroteca dell’arte, la nuova Vez, le attività al Bissuola». 

Dal sindaco Brugnaro anche un’anticipazione delle prossime iniziative: «È già finanziata la grande ristrutturazione della Pescheria di Rialto, dove faremo proprio come con l’ex emeroteca di Mestre: un caffè letterario e spazi a disposizione delle famiglie»; al Palaplip di Mestre, invece, «iniziano i lavori in primavera: ospiterà una nuova area espositiva di MuVe, un caffè e una grande sala per corsi di danza e serate di ballo»; a Marghera, «conclusa la demolizione delle vecchie case, amplieremo la biblioteca», inserendo «una grande vetrata di fronte al nuovo giardino».



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