Un dibattito acceso, quello di ieri sera durante la seduta del consiglio comunale di Cagliari riguardo la realizzazione dell’impianto di stoccaggio e rigassificazione di Gnl (gas naturale liquefatto) nel Porto Canale, vicino al Villaggio Pescatori di Giorgino. Ma alla fine, la maggioranza – con 20 voti a favore su 23 presenti – ha deciso per il “no”. “La nostra decisione”, ha dichiarato la vicepresidente comunale, Maria Cristina Mancini, “non è un’opposizione al progetto in sé, ma una critica alla scelta della localizzazione”. Dello stesso avviso il consigliere comunale che ha proposto l’ordine del giorno (n.63 del 27/09/2024), Matteo Massa (Progressisti). “Questo è un tema di cui si discute da anni, e dopo attente analisi e un confronto sia con i tecnici e che con la popolazione locale, che va ascoltata, abbiamo scelto un’altra strada per lo sviluppo dell’area che, ricordo, è sotto tutela ambientale”.
Il progetto della ciclopedonale per valorizzare Giorgino
“Un progetto che danneggia ambiente e turismo”
Lo stesso comitato di quartiere Villaggio Pescatori aveva da subito espresso forti preoccupazioni riguardo alla localizzazione del terminal Gnl, ritenendola troppo vicina allo svincolo della statale 195 e quindi all’area abitata. “La zona di Giorgino”, aveva ribadito il comitato, “se adeguatamente riqualificata e valorizzata, rappresenta una risorsa di grande valore per il turismo e lo sviluppo economico di Cagliari e dell’intera Sardegna meridionale. La costruzione del terminal Gnl, invece, potrebbe compromettere seriamente questo potenziale, incidendo sulla qualità della vita dei residenti e ostacolando lo sviluppo economico, naturalistico e turistico della zona”. Il rione marittimo di Giorgino, infatti, situato tra il porto canale e la laguna di Santa Gilla, è un’area di grande importanza ambientale, riconosciuta dalla convenzione di Ramsar e inserita nella rete ecologica Natura 2000. La presenza di un impianto industriale in questa zona potrebbe avere un impatto negativo sull’ecosistema e sulla biodiversità.
Aspetto ricordato anche dal consigliere del gruppo Misto, Giuseppe Farris. “Ancora non è stato detto, né dalla maggioranza né dall’opposizione, che questo impianto sarebbe un grave danno per l’ambiente circostante, tant’è che, dopo il no al ricorso del comitato da parte del Consiglio di Stato, la Corte di giustizia europea ha ammesso lo stesso ricorso. Cosa che, gli esperti sapranno, è un passo importante data la rigidità con cui la Corte si esprime su temi di questo tipo”. “Concludo”, aggiunge Farris, “ricordando che oltre all’impatto ambientale in senso complessivo, laddove ci sono i rigassificatori l’acqua si raffredda e vengono impiegati addittivi chimici: come si possa pensare anche soltanto di allocare un impianto del genere di fronte a quelle aree umide, non si è ancora capito”.
Dall’opposizione: “La Regione vuole scaricare le responsabilità”
Da parte sua, l’opposizione ha deciso compatta di astenersi dal voto, non partecipando alla scelta di installare o meno l’impianto Gnl nel Villaggio Pescatori a Giorgino. “Non sono un esperto”, dice il consigliere di Forza Italia, Edoardo Tocco, “ma vedendo il parere favorevole dell’Istituto superiore della sanità e vigili del fuoco, tra gli altri, non credo che si tratti di un progetto così negativo, anzi. Per me i nimby (not in my backyard, “non nel mio giardino”, ndr) sono poi quelli che bloccano lo sviluppo economico di un territorio. E in questo caso, penso che ci sia la possibilità di migliorare lo sviluppo dell’area e della città attraverso la creazione di numerosi posti di lavoro e verso quella transizione energetica di cui tanto si parla”. D’accordo anche i consiglieri Alessandra Zedda (Lega), Roberto Mura (Gruppo Misto), Pierluigi Mannino (Forza Italia), e i Riformatori Sardi, Massimiliano Piccoi e Francesco Raffaele Onnis. Quest’ultimo ha anche sottolineato come “questa città sta perdendo un’occasione importante di crescita, con un progetto che è moderno e sicuro per l’area in questione, per ragioni che esulano dal progetto in sé”. Il riferimento è alla volontà espressa dalla presidente Alessandra Todde di non procedere con l’installazione dell’impianto a Giorgino. “Ci rifiutiamo di stare a questo gioco”, ha detto Mura, “il nostro parere non è vincolante, è soltanto un modo per scaricare le responsabilità sul Comune di Cagliari, non affrontando il tema in questione”. “Fa anche pensare”, aggiunge Onnis, “l’assenza del sindaco Massimo Zedda oggi, per una questione così importante”.
Immediata la replica dai banchi della maggioranza. “Noi invece ci prendiamo le nostre responsabilità, e votiamo”, dice Maria Grazia Cillocu (Orizzonte comune). Replica condivisa anche dai Cinque Stelle, Peppino Calledda e Luciano Congiu: “Se si fosse trattato di gas naturale”, spiegano, “ne avremmo potuto parlare, ma qui si tratta di gas naturale liquefatto, che viene prodotto attraverso fonti fossili: per questo noi diciamo no”.
Ora la palla passa alla Regione (e al governo)
L’ordine del giorno approvato dal consiglio comunale impegna il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, e la giunta, a interloquire con la presidente regionale, Alessandra Todde, e la giunta e il consiglio regionale, “per chiedere che l’impianto venga installato in un’altra area, lontana dal Villaggio Pescatori”, spiega la vicepresidente del consiglio comunale, Maria Cristina Mancini. “Vorrei anche sottolineare che la progettazione di impianti come quello in questione, ma non solo, dovrebbero essere di competenza pubblica, perché ne va dello sviluppo di un territorio. Non si può pensare di dare in mano direttamente ai privati questo genere di progetti che inevitabilmente impattano sulla popolazione locale”.
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