Dal contrasto alla povertà alla mobilità sostenibile, i ‘no’ de La Comune al bilancio

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Nella seduta pomeridiana di martedì 25, con 20 voti favorevoli e 11 contrari, è stato approvato in Consiglio comunale il bilancio di previsione 2025-2027. Alla votazione non ha partecipato la consigliera di opposizione Anna Zonari, assente per malattia. Il Gruppo consiliare La Comune, da lei presieduto, ha comunque manifestato la propria contrarietà al documento.

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Un giudizio sfavorevole è giunto sia sul piano del metodo che dei contenuti. Per quanto riguarda il primo aspetto, La Comune di Ferrara ha evidenziato che, “nonostante disponibilità ed impegno degli uffici tecnici, i tempi sono stati ristretti, le risposte a volte tardive e in alcuni casi del tutto assenti rispetto alle richieste di chiarimento, rendendo il lavoro di consiglieri e consigliere insufficiente e approssimativo”, aggiungendo che “questi documenti, ben lontani dall’essere semplici numeri su un foglio, definiscono le priorità e allocano le risorse, delineando il futuro della nostra città. Tuttavia, sono stati liquidati in poche sedute di commissione affrettate, senza un’analisi accurata e un confronto approfondito”.

Da qui all’elencazione di “temi su cui si sarebbe potuto affrontare una discussione approfondita, in grado di far emergere

nuove idee, soluzioni alternative, correzioni e migliorie”. Un elenco comprendente “gli investimenti per le energie rinnovabili, per la sicurezza idraulica, per la cultura. Sono oltre 25 le richieste che abbiamo fatto su voci di bilancio o del Dup che ci lasciavano perplessi, che richiedevano spiegazioni e avrebbero potuto essere oggetto di emendamenti”.

Imprese, imposte e lavoro

Dal punto di vista dei contenuti, il Gruppo La Comune ha sottolineato che “Ferrara si colloca tra i capoluoghi di provincia con i peggiori indicatori ambientali, economici e sociali della regione, e in alcuni casi anche al di sotto della media nazionale”, che “il valore aggiunto delle imprese è in peggioramento, e il saldo tra attività economiche aperte e cessate è negativo”, che “reddito e occupazione sono tra i più bassi della regione”, che “la disoccupazione giovanile si attesta intorno al 20%, che “Ferrara è una città in fase di invecchiamento, con un’età media della popolazione vicina ai 50 anni, l’indice di vecchiaia più elevato della regione, e una costante perdita di abitanti (siamo ormai sotto i 130.000) e di popolazione in età lavorativa (15-64 anni)”.

Il Gruppo di opposizione ha spiegato che “per il perseguimento degli equilibri di bilancio e di finanza pubblica, oltre che per garantire adeguati livelli di servizi alla collettività amministrata, si è deciso di aumentare le imposte: dall’imposta di soggiorno che nelle previsioni dovrebbe portare ad entrate di circa 1,2 milioni di euro nel 2025 (erano 750.000/2024), all’addizionale Irpef che nelle previsioni dovrebbe portare nelle casse del Comune maggiori entrate per circa 4 milioni di euro passando dai circa 19 milioni di euro nel 2024 ai circa 23 milioni nel 2025. Ma eliminando le 4 aliquote dell’addizionale Irpef di fatto si elimina la progressività del prelievo che inciderà di più sui ferraresi con i redditi più bassi. Se ci fossero state date le condizioni, avremmo proposto prelievi alternativi incidenti maggiormente sulle rendite e sui redditi più alti”.

Sul tema del lavoro, La Comune ha segnalato che “si riconosce che l’impoverimento di Ferrara è strettamente legato alla questione occupazionale. Tuttavia, i documenti approvati non delineano un piano specifico per attrarre o creare nuove imprese, né per migliorare la situazione occupazionale e salariale, in particolare per giovani e donne. Inoltre, considerando che il benessere e lo sviluppo di un territorio dipendono da molteplici fattori, tra cui politiche demografiche, accoglienza, inclusione, politiche sociali, assistenza, sanità, alloggio, formazione e ricerca, sarebbe stato necessario un approccio multidisciplinare”.

Contrasto alla povertà e infrastrutture

Per ciò che riguarda i progetti, Zonari e La Comune hanno evidenziato che “ci sono ad esempio oltre 30 milioni di euro impiegati per il recupero, ristrutturazione e ampliamento di ex scuole e altri edifici abbandonati e chiusi da 20/30 anni, ma non viene specificato come e da chi saranno poi utilizzati una volta terminati i lavori. La logica del prima si progetta, poi si rigenera, sembra essere sostituita dal prima si rigenera e poi si vedrà”.

La consigliera di opposizione ha aggiunto che “non abbiamo trovato investimenti per il contrasto alla povertà e per favorire l’inclusione. Se non si agevolano l’immigrazione e l’inclusione, se non si trattengono i giovani e gli adulti in età lavorativa, nulla si è fatto per arrestare il declino demografico della città”. Inoltre, “nel Dup e nel bilancio di previsione non abbiamo trovato interventi significativi per aumentare l’offerta abitativa a prezzi accessibili, sia per i residenti che per gli studenti”.

Infine, La Comune ha posto una serie di domande: “Come recuperare il grande ritardo nell’attuazione del Piano per una Mobilità sostenibile? Come sciogliere il nodo di via Ravenna? Al contrario Dup e bilancio prediligono infrastrutture autostradali, quando si dovrebbe puntare maggiormente sul trasporto pubblico, preferibilmente su rotaia”.

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