L’Avvocatura della Commissione europea si schiera con l’Italia sul protocollo per contrastare l’immigrazione illegale osteggiato da sinistra e toghe rosse. Fidanza: “La rotta tracciata è quella giusta, mentre la sinistra continua a colpire l’esecutivo con accuse vergognose. Come quella dell’ex presidente della Camera
Politica
– di Alberto Consoli – 26 Febbraio 2025 alle 18:50
“La rotta tracciata da Giorgia è quella giusta, e ora lo conferma anche l’avvocatura della Commissione UE: la lista dei Paesi sicuri stilata dal Governo per i centri in Albania è legittima. Fermare l’immigrazione irregolare e garantire i rimpatri: avanti su questa strada, come chiedono gli italiani e gli europei”. Il commento social di Carlo Fidanza rende tutto il portato di un altro nodo strategico che l’esecutivo ha messo in campo per contrastare l’immigrazione illegale, che riceve il placet dall’Europa. Che appoggia il governo italiano nello scontro con i magistrati sul tema su cui sinistra e magistratura hanno alzato barricate. Nell’udienza davanti alla Corte di giustizia di Lussemburgo chiamata a decidere sulla legittimità dei decreti del governo Meloni che aprivano la strada alle espulsioni dei profughi verso i centri di detenzione in Albania, la Commissione Ue rende noto che Bruxelles non si opporrà al diritto del governo italiano di stabilire l’elenco dei cosiddetti «Paesi sicuri»; ai quali restituire i clandestini con procedura accelerata. Un altro snodo determinante giunge a compimento.
Cosa dice l’avvocatura della Commissione Ue
«La Commissione europea – ha detto mercoledì in aula l’avvocato della commissione Flavia Tomat – è disposta ad accettare che la direttiva 2013/32» sulle procedure d’asilo «consenta agli Stati membri di designare Paesi d’origine come sicuri» anche «prevedendo delle eccezioni per categorie di persone». Una sentenza che suona come una schiaffo alla sinistra e come un punto a favore della linea politica che il governo ha sempre difeso. “Mentre persino la Commissione UE sostiene che l’Italia ha ragione sui “Paesi sicuri”, la sinistra punta a colpire @giorgiameloni con accuse assurde e vergognose- ha proseguito Fidanza, capodelegazine di Ecr-FdI- . Il peggio lo ha raggiunto Laura Boldrini, che ha parlato addirittura di “sequestri” di persona. E se una come lei è contraria, significa che siamo sulla strada giusta” .
Siamo dunque alla ratifica della linea italiana, che considera «Paesi sicuri» anche nazioni come l’Egitto e il Bangladesh, paesi di provenienza dei migranti trasferiti in Albania, nonostante alcune particolari categorie di cittadini vi vengano discriminate.
La tesi della Boldrini smontata
A contestare la linea governativa erano stati i magistrati della sezione immigrazione del tribunale di Roma a cui due richiedenti asilo hanno fatto ricorso. Avevano riportato i profughi in Italia e poi si erano rivolti a Lussemburgo per avere conferma delle loro tesi. Ora, per sapere cosa ne pensi la giustizia europea; per capire se il governo Meloni aveva diritto di decidere in quali Paesi i migranti irregolari possano essere rispediti con procedura d’urgenza, bisognerà aspettare l’estate, quando arriverà la sentenza, metre il 10 aprile sono previste le conclusioni dell’Avvocato Generale della Corte Ue, Richard de la Tour. Intanto l’Italia incassa il risultato. Chi avvertirà Laura Boldrini che pochi giorni fa si era profusa nell’ennesimo delirio? “Il protocollo Italia-Albania è un accrocco aveva detto- una finzione e un grande fallimento della presidente del Consiglio sulle spalle dei migranti: che hanno passato l’inferno nei centri di detenzione in Libia e sulle spalle dei contribuenti, dato che con le loro tasse sono state costruite due cattedrali nel deserto”. Ecco, la Ue le ha risposto per le rime. E l’incoronazione del leader svedese che oggi a Roma da Meloni incorona la linea Meloni come linea comune europea sui migranti dà il colpo di grazia.