GALLIPOLI – Si conclude con un’assoluzione ampia la vicenda giudiziaria che aveva visto finire al banco degli imputati la ex consigliera comunale gallipolina, Caterina Fiore, 45 anni tra pochi giorni, destinataria di un decreto di giudizio immediato legato a due episodi che avevano visto l’amministratrice della prima legislatura di Minerva denunciata da due agenti della polizia locale.
Il tutto legato a due episodi distinti, avvenuti nel maggio e nel luglio del 2018, e che in seguito agli esporti degli uomini in divisa aveva indotto la procura a disporre l’imputazione per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e oltraggio. Accuse che, a distanza di oltre quattro anni, ormai, sono state rigettate dalla sentenza dalla giudice della seconda sezione penale, Bianca Maria Todaro, con la quale la ex consigliera di Udc, poi transitata nel gruppo misto, è stata assolta da entrambi i reati ipotizzati “perché il fatto non sussiste”.
Una vicenda che aveva avuto anche degli strascichi a livello politico con la decisione dell’allora consigliera di allontanarsi temporaneamente dalla vicinanza incondizionata alla maggioranza sino alla decisione di non ricandidarsi al termine del suo primo mandato in cui aveva gestito anche alcune deleghe e intercettato anche alcuni finanziamenti, nel settore della lotta al randagismo e la tutela del benessere animale, delle politiche sociali e la cura dei parchi cittadini.
Nello specifico i due episodi contestati fanno riferimento ad alcune condotte e intemperanze attribuite all’allora consigliera per contestare alcune reazioni contro due agenti della polizia locale. Il primo quello del 28 marzo del 2018, nell’ambito dello svolgimento di un consiglio comunale.
Secondo l’accusa mentre l’agente in questione era intento al controllo, durante l’avvio dei lavori dell’assise, richiamando all’ordine anche i consiglieri, la Fiore avrebbe offeso “l’onore e il decoro” secondo quanto riportato nel decreto di citazione in giudizio, dell’agente di polizia locale, “intento a compiere un atto del suo ufficio durante un consiglio comunale di Gallipoli, proferendo con fare minaccioso e ad alta voce nei suoi confronti la frase: ‘Te ha spicciatu cu bieni alli consigli comunali..Hai capitu?”.
Il secondo episodio contestato, invece, si è verificato il 2 luglio dello stesso anno, dopo che presso il centro scommesse “Goldbet”, riconducibile alla stessa consigliera, ma gestito da terzi, era stato compiuto un controllo da parte di altri due agenti della polizia locale. Controllo che aveva portato anche ad elevare un verbale di sopralluogo.
Nel capo di imputazione sI riporta che la Fiore, subito dopo il controllo, avrebbe “inviato un messaggio ad uno degli agenti, riportante quattro righe di emoticons raffiguranti il volto con le lacrime che fuoruscivano dagli occhi”.
Inoltre, secondo l’accusa formulata dalla procura, la ex consigliera si sarebbe recata presso il comando di polizia locale di Gallipoli, in via Pavia, “avvicinandosi con fare minacciando all’agente e rivolgendogli espressioni del tipo: dovrai dare conto di queste cose…Tutti dovete dare conto…e tutti dovete dare spiegazioni”, esibendo in mano la copia del verbale redatta poco prima nel centro scommesse.
La tesi difensiva del legale della ex consigliera, l’avvocato Angelo Ninni, ha avuto la meglio sulle accuse mosse a carico della Fiore dai due agenti, che si sono costituiti parte civile con i legali Americo Barba e Monica Villanova.
Per altro l’ex consigliera non aveva fatto seguire nessuna altra richiesta indirizzata agli agenti della polizia locale, ad esempio dopo i messaggi a seguito del controllo nel centro scommesse per impedire che l’azione amministrativa andasse a compimento.
“Sono contenta che la giustizia abbia fatto il suo corso e dimostrato la mia innocenza con formula ampia” commenta Caterina Fiore, “sono stati anni difficili e di sofferenza. La vicenda processuale e il clamore mediatico mi hanno molto provata e anche la mia attività politica ne ha risentito. Non mi sono infatti più ricandidata alla fine del primo mandato. Ora posso riacquistare la serenità minata da queste accuse e mi sento di ringraziare l’avvocato Angelo Ninni per la professionalità e l’attenzione continua che ha dimostrato nel seguire la mia vicenda che tanto ha fatto discutere nell’ambiente gallipolino e che ha creato disagio anche alla mia famiglia”.
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