Aeroporto di Fiumicino: tempi troppo lunghi per l’ampliamento, anche Gianni Letta sposa la causa di Adr

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Nove miliardi di euro di investimenti fino al 30 giugno 2046. Aeroporti di Roma è pronta a investire questa somma per procedere all’ampliamento dell’aeroporto di Fiumicino, con il riassetto delle piste. L’obiettivo? gestire l’incremento di traffico passeggeri stimato per i prossimi anni, creare 170mila posti di lavoro e importanti ricadute sull’economia e sul turismo della regione.

Una vera e propria «necessità» quello dello sviluppo dell’aeroporto romano visto il boom del traffico nello scalo, che quest’anno è arrivato a toccare quasi 50 milioni di passeggeri «che era il numero atteso al 2028 da tutte le previsioni internazionali», ha detto il presidente di Aeroporti di Roma Vincenzo Nunziata,  intervenendo al convegno dell’Enac su ‘Green Deal del Trasporto Aereo – Intermodalità e capacità infrastrutturale’.

Nunziata ha, quindi, ricordato che Adr ha presentato da tempo un piano di investimenti del valore di 9 miliardi per potenziare e ampliare il principale scalo romano, al momento ancora in attesa di via libera amministrativo. «Con questi numeri – ha osservato Nunziata – è ancora più urgente rendere le infrastrutture accoglienti, pronte e funzionali a un numero più elevato di passeggeri per assicurare al paese di non perdere traffico di qualità».

L’appello di Gianni Letta

«La politica si svegli e faccia sì che il piano di sviluppo di Fiumicino sia approvato immediatamente perché possano essere realizzati in tempi brevissimi, per accogliere quella maggior massa di passeggeri prevista transitare a Fiumicino nei prossimi anni». È questa la scossa alla politica arrivata da Gianni Letta, ex sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

«Lufthansa non è arrivata in una landa deserta, perché l’Aeroporto di Fiumicino ha vinto per anni il premio di miglior scalo d’Europa ed è tra i primi del mondo», ha detto Letta, lanciando un «appello» al perché anche «la parte pubblica faccia ciò che le compete, nei tempi giusti, per consentire a questo sistema di fare un altro passo avanti». «Abbiamo sentito dall’avvocato Nunziata che Aeroporti di Roma ha un piano di sviluppo da 9 miliardi per ampliare Fiumicino e per renderlo adeguato alle previsioni di aumento dei passeggeri – ha aggiunto Letta-. Oggi ha già registrato 50 milioni di transiti, previsioni che lo portano verso traguardi da primato europeo. La pubblica amministrazione faccia quello che le si chiede di fare non con i tempi della burocrazia romana, ma con tempi adeguati alla velocità del trasporto aereo»,ha concluso.

Rapporto Sita: crescono investimenti in sostenibilità e cybersecurity

Intanto il rapporto Air Transport IT Insights 2024 di Sita, fornitore di tecnologia per il trasporto aereo, rivela come le compagnie aeree e gli aeroporti stiano aumentando gli investimenti in cybersecurity, biometria e soluzioni IT sostenibili, per affrontare le crescenti minacce digitali e l’aumento del numero di passeggeri. Il 74% dei vettori e il 72% degli scali, si legge nel report che rappresenta le opinioni di oltre 250 dirigenti senior di compagnie aeree e aeroporti e copre una quota significativa del traffico passeggeri globale, prevedono un aumento della spesa IT complessiva nei prossimi due anni. «Questi investimenti mostrano come l’industria dell’aviazione stia lavorando verso un futuro di viaggi aerei più sicuri, fluidi e sostenibili». Nel 2024, infatti, la spesa IT complessiva dell’industria è aumentata ed è stata stimata a 37 miliardi di dollari per le compagnie aeree e quasi 9 miliardi di dollari per gli aeroporti.

La sostenibilità resta al centro dell’attenzione, mentre l’industria si dirige verso le emissioni net-zero entro il 2050. Tre quarti delle compagnie aeree utilizzano software in tempo reale per l’ottimizzazione dei voli, la valutazione dei rischi meteorologici e le operazioni di volo, e più della metà delle compagnie aeree impiega  software in tempo reale per calcolare le emissioni di carbonio.

Anche gli aeroporti stanno agendo, con il 54% del totale (rispetto al 29% nel 2023) che ha già implementato sistemi di gestione dell’energia per monitorare e ridurre le emissioni. (riproduzione riservata)

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