Pompe di calore, dal conto termico al bonus elettrodomestici: le agevolazioni in arrivo

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Quali agevolazioni in arrivo per l’acquisto e l’installazione delle pompe di calore?

Tra le soluzioni che stanno via via diffondendosi, proprio per i vantaggi nell’ambito della sostenibilità e del risparmio energetico, ci sono le pompe di calore.

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I punti di forza di questa tecnologia sono ancora maggiori nel caso in cui la stessa sia abbinata a un impianto fotovoltaico, per la possibilità di elettrificare la produzione di energia.

Quali sono le agevolazioni previste per le pompe di calore e quali modelli possono rientrare in tali agevolazioni? Il quadro della situazione, in attesa delle nuove agevolazioni in arrivo.

Pompe di calore: quali modelli rientrano nel catalogo degli apparecchi prequalificati?

Sono diverse le agevolazioni che sono previste per l’acquisto e l’installazione delle pompe di calore.

Tra queste ci sono quelle che rientrano nel Conto termico 3.0, che incentiva gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni.

I destinatari di tali agevolazioni sono principalmente le Pubbliche Amministrazioni, ma le sono interessate anche le imprese e i privati.

Gli incentivi del Conto termico permettono la riqualificazione degli edifici per il miglioramento delle prestazioni energetiche, mirando alla riduzione dei consumi e al recupero della spesa sostenuta.

Recentemente sono state previste diverse novità, con l’aggiornamento delle regole applicative e la pubblicazione del catalogo degli apparecchi prequalificati ad opera del GSE, il Gestore dei Servizi Energetici.

Le pompe di calrore di tipologia 2.A rientrano tra gli apparecchi inseriti all’interno del nuovo catalogo degli apparecchi prequalificati per i quali sono previsti vantaggi nei termini di un’istruttoria semplificata e la presentazione di documentazione in forma ridotta.

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I modelli e le relative caratteristiche tecniche sono riportati all’interno dell’elenco pubblicato nell’apposita sezione del portale del GSE.

L’accesso agli incentivi del Conto termico permette di ottenere somme che variano dal 40 al 65 per cento della spesa sostenuta.

Nel dettaglio le percentuali previste sono le seguenti:

  • fino al 65 per cento per la demolizione e ricostruzione di edifici a energia quasi zero (nZEB);
  • fino al 40 per cento per gli interventi di isolamento delle pareti e coperture, per la sostituzione di chiusure finestrate con altre più efficienti, per l’installazione di schermature solari, per la sostituzione dei corpi illuminanti, per l’installazione di tecnologie di building automation e per la sostituzione di caldaie tradizionali con caldaie a condensazione;
  • fino al 50 per cento per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e fino al 55 per cento nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico);
  • fino al 65 per cento per la sostituzione di impianti tradizionali con impianti a pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici.

Oltre alle agevolazioni che rientrano nel Conto termico ci sono altre misure in arrivo, che interesseranno anche le pompe di calore.

Pompe di calore: rientrano nel bonus elettrodomestici?

L’acquisto e l’installazione di una pompa di calore, così come di split per il raffrescamento o il riscaldamento degli ambienti, possono rientrare tra i requisiti previsti per l’accesso al cosiddetto bonus elettrodomestici.

L’agevolazione è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, nello specifico dall’articolo 1, commi da 107 a 111.

Si tratta di un contributo economico per incentivare l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica (classe non inferiore alla B) e prodotti in Europa.

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Il contributo coprirà fino al 30 per cento del costo di un singolo elettrodomestico, con un limite massimo di 100 euro per ciascun elettrodomestico.

Il limite è aumentato a 200 euro per le famiglie con un ISEE inferiore a 25.000 euro. Il contributo spetterà per un solo elettrodomestico per nucleo familiare.

Per i criteri, le modalità e i termini per l’assegnazione del contributo si dovrà attendere l’apposito decreto attuativo del MEF e del MIMIT entro il mese di marzo. Il termine è fissato a 60 giorni a partire dall’entrata in vigore della Manovra 2025, ovvero dal 1° gennaio scorso.

Se si dovrà quindi attendere ancora per il decreto attuativo della misura, in futuro potrebbero essere in arrivo anche nuovi incentivi.

Pompe di calore: le altre agevolazioni in arrivo

Nuovi incentivi per l’acquisto e l’installazione di pompe di calore potrebbero arrivare in futuro anche per lo “stop” alle agevolazioni per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.

Tale misura è stata introdotta dalla stessa Legge di Bilancio 2025, nello specifico dal comma 55 dell’art. 1, ed è in vigore dallo scorso 1° gennaio.

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Saldo e stralcio

 

Con l’intervento si dà attuazione a quanto previsto dalla Direttiva Case Green, la Direttiva UE 2024/1275 pubblicata l’8 maggio 2024 sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea.

L’obiettivo principale della normativa in questione è quello di emissioni zero entro il 2050.

È quindi probabile che vengano introdotti nuovi incentivi e con maggiori vantaggi per l’esclusivo utilizzo della pompa di calore.

Anche il PNIEC, il Piano Nazionale integrato Energia e Clima, prevede che vengano utilizzate maggiormente le pompe di calore, dal momento che permettono di massimizzare l’autoconsumo di energia rinnovabile e di ridurre i costi operativi e l’impatto ambientale.

Tra i target europei, il PNIEC prevede uno “sprint” su:

  • fonti rinnovabili elettriche;
  • produzione di gas rinnovabili (biometano e idrogeno) e altri biocarburanti compreso l’HVO (olio vegetale idrotrattato);
  • ristrutturazioni edilizie ed elettrificazione dei consumi finali (pompe di calore);
  • diffusione auto elettriche e politiche per la riduzione della mobilità privata;
  • CCS (cattura, trasporto e stoccaggio della CO2).

Come è evidente, il terzo punto interessa le pompe di calore dal momento che tale tecnologia è adatta a una transizione all’elettrificazione dei consumi finali, ovvero alla possibilità di utilizzare l’energia elettrica al posto di altri combustibili.

Tra le misure indicate nella comunicazione REPowerEU è previsto il raddoppio del target relativamente alle pompe di calore, arrivando a 10 milioni di pezzi installati entro 5 anni nell’Unione europea.

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