Il servizio analisi criminale della polizia, che periodicamente pubblica studi e analisi per il ministero dell’Interno, ha pubblicato gli esiti di un’indagine sull’andamento del numero di omicidi volontari in Italia tra il 2015 e il 2024. I dati dicono che negli ultimi dieci anni gli omicidi volontari sono diminuiti di un terzo, con un calo abbastanza costante: erano stati 475 nel 2015 e sono stati 319 nel 2024.
L’anno con il valore più basso – e che fa eccezione rispetto al calo costante – è il 2020, cioè durante la pandemia da coronavirus quando le restrizioni sugli spostamenti avevano causato un netto calo dei reati violenti un po’ in tutto il mondo.
La diminuzione degli omicidi volontari in Italia è confermata anche da Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione Europea, secondo cui l’Italia è tra i paesi in cui ce ne sono meno (tra quelli dell’Unione): nel 2022 – l’ultimo anno per cui sono disponibili dati – in Italia ci sono stati 0,55 omicidi volontari ogni 100mila abitanti, contro una media europea di 0,86.
La diminuzione maggiore degli omicidi è stata rilevata nei casi che riguardano contesti di criminalità di tipo mafioso, in decremento del 72 per cento tra il 2015 e il 2024. Nel rapporto della polizia si spiega che in passato per organizzazioni come Cosa Nostra, Camorra, ’Ndrangheta e criminalità organizzata pugliese l’omicidio era uno degli strumenti principali «per intimidire e risolvere conflitti interni o esterni». Nel corso del tempo «il modus operandi delle mafie è però cambiato»: l’uso della violenza, cioè, ha assunto «forme più sottili e meno visibili. Le organizzazioni mafiose hanno infatti capito che per ottenere maggiori risultati dall’attività di pulizia del denaro sporco (il riciclaggio) dovevano evitare clamori e quindi il numero degli omicidi di mafia si è ridotto notevolmente».
Per quanto riguarda l’analisi del genere delle vittime, emerge che la diminuzione maggiore si è avuta per gli omicidi di uomini (meno 38 per cento), mentre gli omicidi con vittime femminili sono calati del 22 per cento. Se dunque il trend dei casi con vittime maschili rispecchia sostanzialmente le variazioni dell’andamento del totale degli omicidi, i casi con vittime femminili procedono con una linea tendenzialmente autonoma, altalenante e più piatta: 145 nel 2015, 152 nel 2016, 132 nel 2017, 142 nel 2018 fino ad arrivare alle 113 vittime del 2024. Il servizio analisi criminale della polizia non considera nello specifico i femminicidi perché tale definizione, pur facendo riferimento a una categoria criminologica nota, non trova corrispondenza in una precisa fattispecie codificata nell’ordinamento giuridico italiano.
Il report ha poi delle analisi specifiche sugli anni 2023-2024. Sulle modalità con cui gli omicidi sono stati commessi si dice che nel 2024, così come nell’anno precedente, è prevalso l’uso di armi improprie o “armi bianche”, cioè armi con una lama (133 casi nel 2024 a fronte dei 156 nel 2023). Al secondo posto ci sono le armi da fuoco, utilizzate in 98 casi nel 2024 e in 101 nel 2023. Seguono aggressioni, asfissia-soffocamento o strangolamento e infine l’avvelenamento (6 casi nel 2024).
Gli autori degli omicidi, sia nel 2023 che nel 2024, sono nel 70 per cento dei casi italiani. La fascia d’età maggiormente rappresentata nel 2024 è stata quella compresa tra 18 e 40 anni. Sono anche aumentati gli autori di omicidi minorenni, che nel 2024 sono stati l’11 per cento del totale, contro il 4 dell’anno precedente: sono però numeri piccoli perché si possa trarne qualche conclusione, e non particolarmente notevoli se raffrontati a quelli degli anni precedenti al 2023. Per il momento non si può parlare di una qualche tendenza, insomma.
Le vittime di omicidi sono per la maggior parte di nazionalità italiana (75 per cento sia nel 2023 che nel 2024), mentre quelle con una cittadinanza diversa sono pari al 25 per cento, sebbene, aggiunge il report, «gli stranieri rappresentino solo il 9 per cento circa della popolazione residente».
La Campania, la Lombardia e il Lazio sono le regioni che tra il 2023 e il 2024 hanno registrato il maggior numero di omicidi volontari, ma sono anche le tre più popolose. Nel 2024 in Campania sono aumentati del 31 per cento rispetto all’anno precedente.
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