Un’operazione congiunta tra il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano e le autorità peruviane ha portato, nell’ottobre 2021, al clamoroso arresto di un cittadino peruviano a Lima, sorpreso mentre tentava di imbarcarsi su un volo diretto a Milano con oltre 2 kg di cocaina. Un arresto che ha segnato l’inizio di un’indagine che ha fatto emergere una rete internazionale di narcotraffico e reati finanziari, con ramificazioni tra Perù e Italia.
I Carabinieri, grazie a un’intensa attività investigativa e una serrata collaborazione con le autorità straniere, sono riusciti a tracciare un filo rosso che lega l’importazione e la distribuzione della cocaina in Lombardia a un’organizzazione criminale operante non solo nel narcotraffico, ma anche nel riciclaggio di denaro sporco. Al vertice della rete, ci sarebbe un imprenditore italiano che avrebbe messo in piedi un giro di affari illeciti nel traffico di droga, reinvestendo i guadagni in attività lecite per mascherare l’origine dei fondi.
Le indagini hanno preso una piega decisiva con l’acquisizione di messaggi criptati da piattaforme di comunicazione sicure, come SkyECC, che hanno rivelato dettagli cruciali sulla gestione della rete di spaccio a Milano. Gli inquirenti hanno scoperto che la cocaina veniva immessa nel mercato milanese quotidianamente, alimentando un fiorente traffico nelle zone di Piazza Prealpi, Cimitero Maggiore e in tutta la provincia di Monza e Brianza, con “batterie” di spacciatori italiani che distribuivano la droga per le strade.
Ma il colpo più duro è arrivato quando i Carabinieri hanno ricostruito l’intero sistema di riciclaggio e autoriciclaggio operato dal capo dell’organizzazione. Il clan, infatti, non si limitava al narcotraffico: tramite società fittizie e attività apparentemente legali, l’organizzazione eludeva il sistema fiscale e riciclava i guadagni derivanti dalla cocaina. Tra le altre attività illecite, l’emissione di fatture false e il trasferimento fraudolento di valori erano all’ordine del giorno, mentre le province di Milano, Monza e Vibo Valentia divenivano terreno fertile per l’evasione fiscale e il riciclaggio.
L’operazione si è concentrata non solo sulla distruzione della rete di spaccio, ma anche sulla confisca di beni e operazioni illecite. Dopo mesi di perquisizioni e intercettazioni, i Carabinieri sono riusciti a fermare diversi membri dell’organizzazione e a fare luce su un fiorente mercato parallelo. L’operazione ha rivelato una complessità insospettata, con il narcotraffico che finanziava e alimentava una rete di illeciti economici, che impiegava addirittura le società di copertura per investire i guadagni.
Al termine dell’operazione, sono stati sequestrati ingenti patrimoni, comprese proprietà e conti bancari, e sono state emesse decine di ordinanze di arresto nei confronti di membri di alto livello del clan, che rischiano ora processi per traffico internazionale di stupefacenti, riciclaggio e associazione mafiosa.
Questa operazione si inserisce in una lunga serie di interventi delle forze dell’ordine contro il narcotraffico e la criminalità organizzata, e rappresenta un duro colpo per la malavita che sta infiltrandosi sempre più nell’economia legale.
La Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano — Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito nella mattinata odierna 12 ordinanze di custodia cautelare, 17 decreti di fermo di indiziato di delitto e decine di decreti di perquisizione a carico di altrettanti soggetti, dimoranti principalmente in Lombardia, in Sicilia e in Calabria, indagati — a vario titolo — per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi da sparo, anche da guerra, usura, ricettazione, favoreggiamento personale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture per operazioni inesistenti, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di natura fiscale quali intestazioni fittizie di beni immobili e quote societarie, riciclaggio, autoriciclaggio, reimpiego dei profitti dei predetti reati presupposto attraverso la costituzione e gestione di numerose società.
L’operazione scaturisce da due articolate attività d’indagine condotte tra il 2021 e il 2023, che hanno consentito di disvelare l’esistenza di quattro gruppi criminali convergenti, operanti nell’ambito del narcotraffico internazionale.
La prima attività, condotta dagli investigatori della Polizia di Stato – Squadra Mobile di Lecco e di Como ha consentito di disvelare le dinamiche interne e le attività illecite di due distinti sodalizi criminali, operanti nella provincia lariana e nel territorio milanese, dediti all’importazione e al traffico sul territorio lombardo di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti. Il volume del traffico ammontava ad una tonnellata di droga al mese, destinata a rifornire le principali piazze di spaccio di tutto il territorio nazionale.
L’attività svolta dalla Polizia di Stato — Squadra Mobile di Lecco ha consentito di accertare l’esistenza di una fitta rete di spaccio di sostanza stupefacente a carattere transnazionale gestita da diversi soggetti, per la maggior parte di origine italiana, con base nel territorio milanese, che riuscivano a importare, principalmente dall’estero e in particolare dalla Spagna, ingenti quantità di droga nel territorio nazionale, destinate a rifornire le principali piazze di spaccio della Lombardia ma anche della Sicilia e della Calabria.
Nel corso dell’attività investigativa, inoltre, è stato sviluppato un autonomo filone investigativo, condotto dagli operatori della Polizia di Stato – Squadra Mobile di Como, incentrato specificamente sulla provincia lariana dove è stata certificata la presenza di Questura di Como un’ulteriore associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di marijuana e hashish. Il sodalizio, composto da soggetti italiani, acquistava le sostanze dall’organizzazione stanziata nel territorio milanese, per poi rifornire spacciatori e consumatori della provincia di Como e dell’alto Lario.
Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati circa una tonnellata di hashish, oltre 200 kg. di marijuana e 10 kg tra cocaina ed eroina, nonché 2 pistole con relativo munizionamento. Sono stati eseguiti complessivamente 13 arresti in flagranza di reato ed è stato accertato, inoltre, l’utilizzo di strumenti funzionali al perseguimento delle attività illecite, come cellulari collegati a piattaforme criptate, sia per i contatti tra gli affiliati che per i contatti con fornitori e clienti.
L’operazione, tuttora in corso, sta coinvolgendo centinaia di operatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, con il coinvolgimento delle Squadre Mobili e dei Nuclei Investigativi di diverse province del territorio nazionale e il supporto della S.I.S.C.O. di Milano, dei Reparti Prevenzione Crimine e delle unità cinofile antidroga, nonché dei Gruppi Carabinieri di Milano, Rho e del Nucleo Cinofili di Casatenovo (LC).
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link