Mafia, nasce l’Osservatorio Pio La Torre

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Si è insediato questa mattina a Roma nella sede della Cgil nazionale l’Osservatorio sulla legalità intitolato al dirigente sindacale e politico ucciso dalla mafia Pio La Torre. Lo scopo è quello di conoscere i diversi volti dell’illegalità, a partire da quelli che riguardano il lavoro e l’economia, per intervenire sia attraverso la contrattazione di anticipo sia attraverso la costituzione come parte civile nei processi.

L’osservatorio è nazionale ma vivrà delle storie e delle esperienze che arriveranno dai territori che sempre più dovranno essere protagonisti nel racconto e nel confronto. Dal contrasto al lavoro nero e al caporalato, all’attenzione agli appalti e alle catene dei sub appalti soprattutto privati, fino ad accendere riflettori e attenzioni su tutto ciò che accade nella logistica.

Ne fanno parte uomini e donne che da tempo sono impegnate nella costruzione della legalità, sindacalisti, studiosi del fenomeno, giornalisti, magistrati o operatori della giustizia, associazioni come Libera e Legambiente. Moltissimi gli interventi che si sono succeduti, tra questi un filo conduttore chiaro: la legalità ha, appunto, molti volti e poi la mafia, le mafie che non sono affatto scomparse, ma hanno “solo” cambiato pelle. Girasoli, il rotocalco di Collettiva, sarà lo strumento per raccontare l’attività dell’Osservatore, per accedere i riflettori su storie e riflessioni.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

C’è un antefatto, però, che ha proposto il professor Enzo Ciconte, uno dei massimi esperti di ’ndrangheta: “Il clima è cambiato radicalmente, il tema mafia interessa a poche persone, c’è una data precisa che segna la caduta di attenzione rispetto al fenomeno, la cattura di Matteo Messina Denaro. È come se si fosse certificato che la mafia è stata sconfitta”.

A dimostrare quanto vero sia ciò che ha affermato Ciconte sono le lettere di rescissione dall’incarico di consulenti della Commissione parlamentare antimafia arrivate durante la riunione dell’Osservatorio a Marco Omizzolo e Stefania Pellegrini.

“Il distillato del metodo mafioso – ha affermato Rosy Bindi, già presidente della Commissione parlamentare antimafia – è nella capacità di creare relazioni per ottenere i propri scopi senza uso di violenza. Oggi la pericolosità della mafia sta proprio in questo. La riserva di violenza c’è sempre, ma la diminuzione di violenza sta a dimostrare non che c’è meno mafia ma che ce ne è di più è che la forza della mafia è fuori della mafia. Qui sta oggi la difficoltà nel combatterla”.

La mafia uccide sempre meno, usa pochissimo violenza e intimidazione perché non ne ha bisogno. Questo il messaggio del presidente Pietro Grasso che ha illustrato come “assistiamo a una ulteriore metamorfosi della mafia, diventata mafia degli affari che trova un supporto favorevole in quella economia malata che ne favorisce l’infiltrazione. È una economia che produce beni legali con mezzi illegali, dall’evasione fiscale al non rispetto delle norme sul lavoro o sulla sicurezza. E così il metodo mafioso entra nelle reti legali senza più bisogno di intimidazioni o violenza. Sono gli imprenditori o i colletti bianchi che chiedono servizi alla mafia ribaltando il rapporto originario”.

La mafia di relazione, così è stata definita dai diversi interventi e proprio per questo assai più difficile da riconoscere, affrontare, sconfiggere. Secondo Bindi “ci sarebbe bisogno di una nuova fotografia del fenomeno, indagare conoscere e reprimere la mafia e la sua forza come fenomeno tipicamente criminale”. Ed è proprio dal bisogno di aggiornare le conoscenze sui fenomeni criminali che nasce l’Osservatorio promosso dalla Cgil, riconosciuto come importante da quanti erano riuniti in Sala Santi. Ciconte ha sottolineato come serva un’analisi condivisa: “Occorre parlare con una voce sola e diventare egemoni per far tornare popolare il contrasto all’illegalità.

Tema sul quale è tornata Bindi che ha ricordato come “combattere la mafia significa chiedere a tutti coloro che sono disponibili a collaborare con le mafie un di più di legalità. Significa più regole in economia, rispetto dei contratti di lavoro e delle norme su salute e sicurezza. Occorre far accettare regole e visione di società alternativa a quella che si sta affermando, quella senza lacci e laccioli come disse Meloni nel discorso di insediamento alle Camere. Combattere la mafia significa lavoro, regole in economia, controllo sugli appalti pubblici e soprattutto privati, significa presenza del sindacato nei luoghi di lavoro, significa non sfruttamento”.

Microcredito

per le aziende

 

Il governo, invece sembra andare in direzione contraria. Lo hanno ricordato Grasso e poi Lara Ghiglione. L’ex presidente del Senato ha detto: “Ci aspetteremmo una legislazione che colpisse l’area grigia, così si colpirebbe anche la mafia, invece abbiamo visto che recenti riforme, dall’abuso di ufficio alla contrazione tempi delle intercettazioni ecc., incidendo sui reati commessi dai colletti bianchi, finisce con il favorire le organizzazioni mafiose”.

La segretaria nazionale della Cgil ha aggiunto che “Il combinato disposto del ddl Sicurezza che sposta l’attenzione altrove e la tendenza alla depenalizzazione di reati dei colletti bianchi è assai preoccupante e descrive una idea di paese. Contro questa idea di paese dobbiamo alzare le difese immunitarie. Ci possiamo riuscire solo se lo facciamo insieme”. È da questo che nasce l’idea dell’Osservatorio “Siamo qui – ha aggiunto Ghiglione – perché pensiamo che il sindacato confederale possa e debba fare molto, innanzitutto per salvaguardare l’economia sana dei territori, perché senza economia sana non esiste occupazione di qualità e tutelata, non esiste salute e sicurezza di lavoratori e lavoratrici ma anche di cittadini e cittadine”.

Ovviamente la battaglia referendaria è pienamente parte di questo progetto perché ridurre la precarietà, limitare la catena di appalti e sub appalti, garantire salute e sicurezza sono tessere del mosaico della legalità così come riconoscere la cittadinanza ai ragazzi e alle ragazze crescite nel nostro Paese. La conclusione di Ghiglione è un impegno: “Il nostro obiettivo è provare a fare prevenzione in rete con le altre associazioni che si occupano di questi temi”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Source link