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La settimana scorsa la 2a Commissione ha svolto le seguenti attività:

  • Audizioni nell’ambito della discussione in sede redigente del ddl n.
    1044
    sull’autopsia obbligatoria in caso di morte avvenuta in
    carcere
    , avviata il 12
    novembre
    con la relazione del senatore Bazoli (PD).

    In considerazione della situazione attuale delle carceri italiane, con
    particolare riferimento ai dati riguardanti il sovraffolamento delle
    strutture nonché l’aumento dei suicidi, delle dipendenze da
    psicofarmaci e dei ricorsi per trattamenti inumani e degradanti, la
    proposta, d’iniziativa della senatrice Cucchi (AVS), prevede,
    all’articolo 1, la modifica delle norme attuative del Codice di
    procedura penale, per rendere obbligatoria l’autopsia in caso di morte
    avvenuta in una struttura detentiva. L’articolo 2 istituisce
    all’interno delle strutture penitenziarie uno sportello di consulenza
    legale a disposizione dei detenuti.

    Il 27 novembre è stata avviata la discussione generale, con
    l’intervento della senatrice proponente Cucchi. Il 17 dicembre, su
    proposta del senatore Bazoli (PD), è stato deliberato lo svolgimento
    di audizioni che sono state avviate il 21 gennaio.

    Nella seduta dell’Ufficio di Presidenza del 18
    febbraio
    la procedura informativa si è conclusa con l’audizione
    di Gabriele Casaburi, specialista in medicina legale (video).

    Questa settimana è prevista la ripresa della discussione nelle sedute
    plenarie convocate a partire da martedì 25 alle 14,30.
  • Seguito dell’esame del ddl n.
    954
    sulla determinazione del valore dell’immobile
    espropriato
    , avviato in sede redigente il 14
    febbraio
    2024 con la relazione della senatrice Stefani (LSP) e
    rimesso in sede referente il 6 marzo.

    La proposta intende modificare l’articolo 568 del Codice di procedura
    civile al fine di rendere la determinazione del valore degli immobili
    espropriati meno soggetta alla discrezionalità degli esperti nominati
    dal giudice, più coerente con la definizione di un importo
    proporzionato al valore reale del bene e più standardizzata a livello
    nazionale. Sono a tal fine richiamate nel testo le norme UNI di
    riferimento e i migliori standard estimativi nazionali.

    La procedura informativa, avviata l’11 giugno 2024, si è conclusa la
    scorsa settimana nella seduta dell’Ufficio di Presidenza del 18
    febbraio
    , con l’audizione di Giampiero Bambagioni, docente di
    economia ed estimo civile e di valutazione economica dei progetti
    presso l’Università di Perugia (video).

    Nella seduta del 20
    febbraio
    si è svolta la discussione generale, con l’intervento
    della relatrice Stefani, che ha sottolineato come dalle audizioni
    svolte sia emersa l’utilità della proposta volta a individuare criteri
    condivisi per la stima dei beni immobiliari. Il termine per la
    presentazione di emendamenti e ordini del giorno è stato fissato alle
    12 di mercoledì 5 marzo.

    Il seguito dell’esame è previsto questa settimana nelle sedute
    plenarie convocate a partire da martedì 25 alle 14,30.
  • Seguito dell’indagine conoscitiva sulle misure
    alternative alla detenzione con particolare riguardo agli strumenti
    di controllo elettronico
    , di iniziativa della senatrice Campione
    (FdI) e illustrata dal Presidente Bongiorno (LSP) nella seduta del 5
    novembre
    2024.

    La procedura informativa, avviata il 4 febbraio, è proseguita nella
    seduta plenaria del 18
    febbraio
    con l’audizione del presidente del Tribunale di
    sorveglianza di Firenze Marcello Bortolato, che ha svolto una
    relazione e ha risposto ai quesiti formulati dal senatore Rastrelli
    (FdI) e dal Presidente Bongiorno (LSP) (video).
    Il 20
    febbraio
    è stata sentita Antonella Faieta, presidente
    dell’Associazione nazionale volontarie del Telefono rosa, che ha
    svolto una relazione e ha replicato alle domande dei senatori Berrino,
    Sisler, Rastrelli (FdI), Erika Stefani e Potenti (LSP) nonché del
    Presidente Bongiorno (LSP) (video).
  • Seguito e conclusione dell’esame in sede referente del ddl n.
    1322
    sulla magistratura onoraria, avviato il 21
    gennaio
    con la relazione del senatore Berrino (FdI).

    La proposta, di iniziativa governativa, collegata alla manovra di
    finanza pubblica e approvata dalla Camera dei deputati il 5 dicembre,
    modifica il decreto legislativo n. 116/2017 di riforma organica della
    categoria per introdurre una revisione del regime giuridico, economico
    e previdenziale dei magistrati onorari attualmente in servizio. Le
    nuove norme prevedono l’inquadramento in un rapporto di lavoro
    subordinato e definiscono l’orario di lavoro sia dei magistrati
    onorari che esercitano le funzioni in via esclusiva, sia di quelli che
    le esercitano in via non esclusiva. Ulteriori disposizioni
    disciplinano ferie, trasferimenti, destinazione in supplenza,
    valutazione di idoneità, responsabilità disciplinare, trattamento
    economico, regime previdenziale e fiscale.

    Il 28 gennaio è iniziata la discussione generale, con l’intervento dei
    senatori Zanettin (FI-BP), Lopreiato (M5S), Rossomando (PD), Rastrelli
    (FdI) e Stefani (LSP). I senatori della maggioranza hanno auspicato
    una rapida approvazione del testo trasmesso dalla Camera, rinviando ad
    altri successivi provvedimenti la soluzione di ulteriori, seppure
    importanti, questioni. Il 4 febbraio si è conclusa la discussione
    generale. Il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del
    giorno è scaduto il 12 febbraio.

    Nella seduta del 18
    febbraio
    il Presidente Bongiorno (LSP) ha comunicato la
    presentazione di 31 emendamenti e 18 ordini del giorno, pubblicati in
    allegato
    al resoconto. Per illustrare le proposte di iniziativa dei rispettivi
    Gruppi sono quindi intervenute le senatrici Lopreiato (M5S) e
    Rossomando (PD). Nella seduta antimeridiana
    del 19 febbraio si è svolto l’esame degli emendamenti, che sono stati
    tutti respinti, ritirati o dichiarati inammissibili in seguito al
    parere contrario della Commissione bilancio. Sono stati quindi
    respinti o ritirati tutti gli ordini del giorno, ad eccezione del G/1322/12/2
    (testo 2)
    , Bazoli (PD) e altri, sul riconoscimento di una
    progressione economica nell’ambito del sistema di valutazione dei
    magistrati onorari, che è stato accolto previa riformulazione dal
    sottosegretario per la giustizia Del Mastro Delle Vedove. Nella
    successiva seduta pomeridiana
    è stato posto in votazione il mandato al relatore. Sono intervenuti
    per dichiarazione di voto a nome dei rispettivi Gruppi la senatrice
    Lopreiato (M5S), i senatori Erika Stefani (LSP) e Rastrelli (FdI),
    favorevoli, nonché il senatore Bazoli (PD), astenuto. È risultato
    quindi approvato il mandato al relatore a riferire favorevolmente in
    Assemblea sull’approvazione del disegno di legge, nel testo trasmesso
    dalla Camera dei deputati.
  • Seguito della discussione in sede redigente dei disegni di legge nn.
    2,
    21,
    131
    e 918,
    norme in materia di attribuzione del cognome ai figli (e delle
    petizioni nn. 189 e 736 ad essi attinenti), avviata l’11
    gennaio
    2024 con la relazione della senatrice Rossomando (PD).

    Le proposte prevedono modifiche alla disciplina civilistica
    sull’attribuzione del cognome al fine di garantire la parità tra i
    genitori, in linea con la recente giurisprudenza della Corte
    costituzionale e della Corte europea dei diritti dell’uomo. Per
    ulteriori approfondimenti si rinvia ai dossier
    predisposti dal Servizio studi.

    Tra il 15 febbraio e il 19 settembre 2024 si sono svolte le audizioni
    informali in Ufficio di Presidenza. Il 22 gennaio sono intervenuti
    nella discussione generale i senatori Rastrelli (FdI), che ha
    auspicato il ripristino della vecchia disciplina basata sulla
    derivazione patrilineare del cognome per evitare la frammentazione
    dell’indentità familiare, e Scalfarotto (IV), che ha sostenuto le
    ragioni dell’adeguamento dell’attuale disciplina al principio
    dell’uguaglianza tra i genitori. La discussione generale è proseguita
    il 29 gennaio con gli interventi dei senatori Zanettin (FI-BP),
    favorevole ad un’attuazione delle decisioni della Corte costituzionale
    senza forzature ideologiche e aggravi burocratici, e Unterberger
    (Aut), che ha proposto di valorizzare il lavoro già svolto nella
    precedente legislatura. Il 5 febbraio la discussione generale si è
    conclusa con gli interventi della senatrice Maiorino (M5S), che ha
    ribadito l’esigenza di eliminare le diseguaglianze tra uomini e donne,
    del senatore Berrino (FdI), che a nome del proprio Gruppo ha
    confermato l’orientamento già espresso dal senatore Rastrelli sul
    ripristino di una disciplina volta a valorizzare la tradizionale
    discendenza patrilineare, della senatrice Stefani (LSP), secondo la
    quale spetta al legislatore individuare i criteri di attribuzione dei
    cognomi, senza dissattendere la giurisprudenza costituzionale ma
    tenendo anche conto della cultura diffusa nel Paese sul legame tra
    appartenenza familiare, cognome paterno e identità personale. La
    relatrice Rossomando, intervenuta in replica, ha rilevato che il
    Comitato ristretto per l’elaborazione del testo unificato dovrà
    risolvere in senso non ideologico i molteplici profili posti dalle
    sentenze della Corte costituzionale, primo fra tutti la questione del
    meccanismo moltiplicatore dei cognomi nelle generazioni.

    Nella sedute del 18
    e del 20
    febbraio
    il Presidente Bongiorno e la relatrice Rossomando si
    sono ulteriormente soffermate sui nodi tecnici rigaurdanti il momento
    e il criterio della scelta dei cognomi da trasmettere, che dovranno
    essere sciolti nella definizione di un testo condiviso.

    Il seguito dell’esame è previsto questa settimana nelle sedute
    plenarie convocate a partire da martedì 25 alle 14,30.
  • Assistenza per i sovraindebitati

    Saldo e stralcio

     

  • Informativa sulla riunione interparlamentare in tema di
    giustizia digitale
    , svolta presso il Parlamento europeo a
    Bruxelles il 4 dicembre 2024.

    Nella seduta del 18
    febbraio
    il Presidente Sisler (FdI) e il senatore Bazoli (PD),
    che hanno preso parte alla riunione di Bruxelles, hanno riferito i
    contenuti emersi nel corso dei lavori, riguardanti i principali atti
    legislativi approvati e in corso di approvazione, nell’Unione europea
    e nei Paesi membri, in materia di digitalizzazione dei procedimenti
    giudiziari e di regolamentazione dei sistemi di intelligenza
    artificiale
  • Seguito dell’esame in sede referente, in Commissioni riunite con la
    1a, del ddl n. n.
    1236
    su disposizioni in materia di sicurezza pubblica,
    avviato il
    ottobre
    con le relazioni illustrative dei senatori Lisei (FdI),
    per la 1a Commissione, e Stefani (LSP), per la 2a.

    Il provvedimento, approvato dalla Camera dei deputati il 18 settembre,
    prevede l’introduzione di disposizioni per la prevenzione e il
    contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, tra le quali
    nuove fattispecie di reato in materia di detenzione di istruzioni per
    il compimento di atti terroristici, e reca modifiche al Codice
    antimafia in materia di gestione di beni sequestrati e confiscati. In
    materia di sicurezza urbana, il disegno di legge prevede modifiche al
    codice penale e al codice di procedura penale su circostanze
    aggravanti comuni e di truffa, il danneggiamento in occasione di
    manifestazioni, l’impedimento alla libera circolazione su strada e il
    contrasto dell’occupazione arbitraria di immobili destinati a
    domicilio altrui. Sulla tutela del personale in servizio, il Capo III
    introduce alcune modificazioni al codice penale, il rafforzamento
    della sicurezza degli istituti penitenziari e la dotazione di
    videocamere al personale delle Forze di polizia, mentre il Capo IV
    integra la normativa vigente in materia di sostegno agli operatori
    economici vittime di usura. Infine, il Capo V prevede disposizioni
    sull’ordinamento penitenziario, in particolare in materia di attività
    lavorativa dei detenuti.

    Le audizioni informali negli Uffici di Presidenza riuniti, avviate
    l’8, si sono concluse il 23 ottobre. La discussione generale, avviata
    il 29 ottobre, si è conclusa il 7 novembre. L’11 novembre sono stati
    pubblicati gli emendamenti
    e ordini del giorno
    presentati ed è stata avviata
    l’illustrazione delle proposte di modifica, che si è conclusa nella
    seduta del 27 novembre, nella quale sono stati poi comunicati gli
    emendamenti dichiarati improponibili o inammissibilli. Il 4 dicembre è
    stata avviata la votazione degli emendamenti, proseguita nelle sedute
    del 5, 11, 17 e 18 dicembre. Il 5 è stata revocata l’improponibilità
    precedentemente dichiarata per alcune proposte di modifica. L’11 si è
    svolto un dibattito sull’ordine dei lavori, in relazione all’ipotesi,
    riferita da notizie di stampa, che il Governo intenda presentare
    alcuni emendamenti. La votazione è ripresa nelle sedute del 14 e 15
    gennaio, nelle quali sono stati dibattuti e respinti gli emendamenti
    agli articoli 14, che trasforma in reato penale l’attuale illecito
    amministrativo di blocco stradale, e 15, che prevede un aggravamento
    delle disposizioni sull’esecuzione penale nei confronti delle detenute
    madri. Nelle sedute del 21, 22 e 23 gennaio sono stati respinti gli
    emendamenti agli articoli 16, sull’inasprimento delle sanzioni per
    l’impiego dei minori nell’accattonaggio, 17, sull’assunzione di
    personale di polizia locale nelle città metropolitane della Sicilia
    (Palermo, Messina, Catania), e 18, che modifica la legge 242/2016
    sulla coltivazione della canapa, introducendo, tra l’altro, il divieto
    di importazione, cessione, lavorazione e commercio delle relative
    infiorescenze. Nelle sedute del 28, 29 e 30 gennaio sono stati
    respinti gli emendamenti agli articoli 19, che modifica le
    disposizioni penali sui reati di violenza o minaccia e di resistenza a
    un pubblico ufficiale e sulle relative aggravanti, 20, che inasprisce
    le sanzioni per lesioni personali ad agenti di polizia
    nell’adempimento delle loro funzioni, 21, che disciplina la dotazione
    di dispositivi di videosorveglianza al personale di polizia impiegato
    nei servizi di ordine pubblico e controllo del territorio, 22, che
    stanzia 860.000 euro annui per la coperture delle spese legali del
    personale di polizia indagato o imputato per fatti inerenti al
    servizio. Il 5 febbraio sono stati votati e respinti gli emendamenti
    all’articolo 23, che stanzia 120.000 euro annui per la coperture delle
    spese legali del personale delle Forze armate indagato o imputato per
    fatti inerenti al servizio, e 24, che introduce un’aggravante del
    reato di danneggiamento del patrimonio culturale nel caso in cui
    l’atto sia finalizzato a ledere il prestigio di un’istituzione
    pubblica.

    Nelle sedute del 18
    e 19
    febbraio
    le Commissioni riunite hanno votato e respinto gli
    emendamenti all’articolo 25, che inasprisce le sanzioni per
    inosservanza delle prescrizioni in materia di polizia stradale, e
    all’articolo 26, che introduce il nuovo reato di rivolta all’interno
    di un istituto penitenziario e l’aggravante del reato di istigazione a
    disobbedire alle leggi se commessa all’interno di un istituto
    penitenziario.

    Il seguito dell’esame è previsto questa settimana nelle sedute delle
    Commissioni riunite di martedì 25 e mercoledì 26 alle 20 e di giovedì
    27 alle 10.
  • Audizioni nell’ambito dell’esame del ddl n.
    745
    sulla responsabilità nell’esercizio della professione
    forense
    , avviato in sede redigente il 27
    novembre
    , con la relazione del senatore Rastrelli (FdI), e
    rimesso in sede referente il 28 novembre.

    L’attuale ordinamento della professione forense, di cui alla legge n.
    247/2012, non prevede disposizioni in materia di responsabilità degli
    avvocati e la giurisprudenza prevalente ritiene che tale categoria di
    professionisti debba rispondere anche per colpa lieve. Considerando
    criticamente tale orientamento, in ragione della complessità e
    incertezza del contesto nel quale sono chiamati ad operare, la
    proposta, presentata dal senatore Zanettin (FI-BP), prevede che,
    analogamente a quanto stabilito per i magistrati, gli avvocati
    rispondano dei danni arrecati con dolo o colpa grave e non per
    attività di interpretazione di norme di diritto.

    Il 27 novembre, dopo la relazione illustrativa, è stata avviata la
    discussione generale. Il 3 dicembre, su proposta del senatore Zanettin
    (FI-BP), è stato deliberato lo svolgimento di un ciclo di audizioni.

    La procedura informativa, avviata il 4 febbraio, è proseguita la
    scorsa settimana nella seduta dell’Ufficio di Presidenza del 19
    febbraio
    , con l’audizione di Maria Chiara Ruzza e di Dario
    Torinese, in rappresentanza del Movimento forense (video).

    Ulteriori audizioni sono previste questa settimana nelle sedute
    dell’Ufficio di Presidenza di martedì 25 alle 14,15 e mercoledì 26
    alle 9,15.

Nelle convocazioni
di questa settimana, oltre all’attività in sede consultiva, sono
previste anche le seguenti attività:

  • Seguito della discussione in sede redigente del ddl n.
    766
    sul processo telematico, avviata il 31
    gennaio
    2024 con la relazione della senatrice Stefani (LSP).

    In una prospettiva di adeguamento alle esigenze di digitalizzazione
    dei procedimenti, il ddl mira a modificare alcune disposizioni del
    codice di procedura civile e delle relative disposizioni attuative. Il
    3 aprile la discussione è stata disgiunta dall’esame del ddl n.
    558
    sull’istituzione della piattaforma unica per il deposito
    telematico degli atti processuali, precedentemente abbinato.

    La procedura informativa, avviata l’11 giugno 2024, si è conclusa l’11
    febbraio. Il giorno successivo è iniziata la discussione generale, con
    gli interventi della sentrice Lopreiato (M5S), prima firmataria del
    disegno di legge, e del senatore Berrino (FdI), che hanno sottolineato
    l’utilità della proposta in relazione all’esigenza di migliorare
    alcuni passaggi dell’attuale procedura telematica.
  • Microcredito

    per le aziende

     

  • Seguito della discussione in sede redigente dei ddl n.
    409
    e n.
    960
    sulle modifiche al Codice civile in materia di
    successioni
    , avviata il 5
    novembre
    con le relazioni del senatore Zanettin (FI).

    Il ddl n. 409, presentato dalla senatrice Stefani (LSP) e altri,
    considerando l’accresciuta importanza dei comuni nell’ordinamento
    italiano e nella vita civile, prevede di sostituire tali enti allo
    Stato, nelle disposizioni del codice civile che disciplinano l’ente
    beneficiario dell’eredità nei casi in cui non via siano eredi per
    successione legittima né testamentaria. Il ddl n. 960, presentato dal
    senatore Berrino (FdI) e altri, interviene sull’istituto della
    rappresentazione, in base al quale i discendenti subentrano all’erede
    in tutti i casi in cui questi non può o non vuole accettare l’eredità.
    Attualmente il primo comma dell’articolo 468 del codice civile prevede
    che la rappresentazione abbia luogo, oltre che a favore dei
    discendenti dei figli, nella linea collaterale a favore dei
    discendenti dei fratelli e delle sorelle del defunto. Nulla è tuttavia
    previsto nel caso in cui il testatore non abbia né fratelli, né
    sorelle, né ascendenti, ma solamente cugini o nipoti. La proposta
    vuole colmare questo vuoto, stabilendo che la rappresentazione può
    avere luogo nella linea collaterale anche a favore dei parenti entro
    il sesto grado.

    Il 5 novembre la senatrice Stefani è intervenuta nella discussione
    generale. La procedura informativa, avviata il 26 novembre, si è
    conclusa il 23 gennaio.
  • Seguito dell’esame del ddl n.
    901
    , norme in tema di conferimento di efficacia di titolo
    esecutivo ai pareri di congruità emessi da ordini e collegi
    professionali
    , avviato in sede redigente il 27
    febbraio
    2024 con la relazione del senatore Rastrelli (FdI) e
    rimesso in sede referente il 13 marzo 2024.

    La proposta, d’iniziativa delle senatrici Stefani (LSP) e Ternullo
    (FI), prevede un’estensione delle disposizioni della legge n. 49/2023,
    cosiddetta «legge sull’equo compenso», che consente ai professionisti
    di ottenere dai propri ordini o collegi professionali pareri di
    congruità aventi valore di titolo esecutivo, ma limitatamente ai
    rapporti professionali disciplinati con convenzioni stipulate
    esclusivamente con imprese bancarie o assicurative o con la pubblica
    amministrazione. Il ddl in oggetto prevede di estendere tale
    possibilità anche ai rapporti professionali intercorsi con clienti
    ordinari, quindi per la generalità delle prestazioni professionali, al
    fine di limitare la necessità ricorrere al giudice ordinario.

    La discussione generale, avviata il 3 aprile 2024, si è conclusa il 9.
    Il 17 aprile è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti
    ed ordini del giorno. Il 18 aprile il relatore Rastrelli ha proposto
    di riaprire il termine per la presentazione di emendamenti e ordini
    del giorno quando saranno disponibili le prime valutazioni formulate
    dall’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, previsto dalla legge
    n. 49/2023, istituito di recente presso il Ministero della giustizia.
    Dopo aver preso atto della prima relazione annuale dell’Osservatorio
    nazionale sull’equo compenso, nella seduta del 21 gennaio, il relatore
    Rastrelli ha ribadito la richiesta di un ulteriore riflessione e,
    nella seduta dell’11 febbraio ha espresso ulteriori dubbi sul rischio
    che la proposta in esame possa snaturare le finalità della legge n.
    49/2023 sull’equo compenso.




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