In Campania cresce l’occupazione femminile, i Consulenti del lavoro presentano una ricerca

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“L’economia continua a crescere, così come l’occupazione, con dati significativi, in particolare per i giovani. Per il secondo anno consecutivo, presentiamo la ricerca della nostra “Fondazione Studi” sul mercato del lavoro in Campania, evidenziando risultati positivi. Scende il numero dei neet dal 38% del 2019 al 31% del 2023 nella fascia d’età 15-34 anni. Registriamo un incremento dei tassi di occupazione (dal 41 del 2019 al 46,6 del 2023) sono segnali positivi di un sistema che tenta di risolvere criticità strutturali e difficilmente rimovibili. Considerando la media dei primi tre trimestri, nel 2024 l’occupazione regionale è aumentata del 2,2%, un po’ più della media italiana (1,8%), un po’ meno del Mezzogiorno (2,4%). A spingere la crescita sono stati edilizia (+12,4%) e commercio/turismo (+6%), mentre il settore manifatturiero, che aveva contribuito a sostenere i volumi occupazionali nella ripresa post pandemica, vede nell’ultimo anno un importante decremento dei lavoratori (-8,9%). Ma il dato più caratterizzante delle dinamiche lavorative regionali nel 2024 è la crescita record dell’occupazione femminile: le lavoratrici hanno raggiunto le 609 mila unità, registrando nel 2024 un incremento del 5,2%, superiore a quello medio italiano (2,3%) e delle regioni meridionali (3,9%)”. Lo ha dichiarato Francesco Duraccio, presidente dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Napoli, nel corso della seconda edizione del “Premio Edmondo Duraccio: una vita per la categoria” svoltosi al teatro Mercadante di Napoli.

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“I dati sulla sicurezza in Campania sono positivi, con una riduzione del 6% nel 2024 rispetto al 2023. Tuttavia – ha sottolineato il Prefetto di Napoli Michele Di Bari -, gli infortuni sul lavoro restano una criticità. Per questo motivo, abbiamo avviato una serie di attività di controllo incisive, con un forte focus sulla prevenzione. Desidero ringraziare tutte le autorità e le forze di polizia per il loro impegno in questo ambito. Sono fiducioso che anche il numero degli infortuni possa presto mostrare un’inversione di tendenza. Sul futuro delle nuove generazioni è intervenuta Lucia Fortini, assessore regionale alla Scuola: “I giovani spesso credono di dover costruire il proprio futuro lontano dalla Campania, ma non è così. Nella regione esistono molte opportunità di lavoro qualificato, che richiedono una formazione specifica. La Regione Campania investe molto nella specializzazione professionale, attraverso percorsi come gli ITS e gli FTS, oltre alle numerose opportunità offerte dalle università. È fondamentale avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro per colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro qualificato. Ai giovani racconto spesso esperienze positive raccolte negli anni: imprenditori che si rivolgono al mio assessorato perché faticano a trovare profili adeguati alle loro esigenze, percorsi universitari con altissimi sbocchi occupazionali e pregiudizi infondati che la Campania si porta dietro da anni. Dobbiamo superare l’idea che l’unica soluzione sia studiare e lavorare all’estero”.

Per Giuseppe Cantisano, direttore dell’Ispettorato del lavoro di Napoli: “L’aumento dell’occupazione non deve mai essere in contrasto con le tutele e i diritti dei lavoratori, frutto di anni di lotte. Purtroppo, assistiamo a un peggioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. Per questo, invitiamo le aziende a rispettare le normative vigenti, affinché non vengano compromessi i diritti sociali dei lavoratori”. Al dibattito sono intervenuti anche i segretari regionali dei sindacati confederali. Nicola Ricci, segretario regionale Cgil: “I rapporti di lavoro crescono, ma solo quelli a tempo determinato che passano da 214mila a 250mila, così come c’è un lavoro che cresce per gli over 50 mentre i giovani e le donne continuano a essere penalizzati. C’è dunque un tema di qualità del lavoro. In Campania non si può delegare tutto al turismo. Serve lavoro nel settore industriale e in quello manufatturiero. Insieme ai consulenti del lavoro possiamo fare un lavoro in sinergia per aggredire i nuovi mercati”. Doriana Buonavita, segretario regionale Cisl: “Non bastano le misure tampone, le risorse del PNRR o le politiche di coesione per determinare la crescita. Se persistono salari bassi, lavoro discontinuo, carenza di professionalità, desertificazione culturale i trend saranno sempre negativi. C’è bisogno di interventi strutturali, sostenere le startup, le piccole e medie imprese, favorire l’accesso al credito e sostenere la green economy, l’artigianato digitale e il turismo sostenibile. Bisogna promuovere politiche di coesione sociale e inclusione, puntare alla spesa dei fondi europei e alla formazione, favorire la formazione professionale e le politiche attive che possano traghettare verso nuovi lavori i nostri giovani che continuano ad andare via dal Sud”.

Ci sono luci e ombre in questi dati. C’è una ripresa forte della cassa integrazione soprattutto nei settori manufatturieri e un incremento solo dei contratti a termini. Noi siamo impegnati a combattere la precarietà che oggi è l’emergenza più importante che abbiamo”. Ha introdotto i lavori Chiara Marciani, assessore al Lavoro del Comune di Napoli: “Vanno tutelate la qualità e la sicurezza sul lavoro, garantendo contratti che proteggano i lavoratori, soprattutto i giovani, affinché possano avere opportunità nel nostro territorio, valorizzando ulteriormente la nostra città”. Per gli imprenditori è intervenuto Luigi Salvatori, vicepresidente dell’Unione Industriali di Napoli: “Negli ultimi due anni abbiamo registrato un aumento del tasso di occupazione in particolare nei settori del chimico farmaceutico e l’agroalimentare. Ci sono valori record delle esportazioni dalla Campania, così come l’incremento del turismo. Speriamo di progredire su questa linea anche se i fattori internazionali sono fonte di grande preoccupazione”. Secondo Roberto Bafundi, direttore del coordinamento metropolitano di Napoli dell’Inps: “Il sistema pensionistico non sarà mai in difficoltà, poiché è sostenuto non solo dai lavoratori ma anche dalla fiscalità generale. Il vero problema da affrontare riguarda il tasso di sostituzione nel sistema contributivo, ovvero il rapporto tra l’ultima retribuzione e la pensione. Invitiamo i giovani a non accettare mai lavori in ‘nero’, a pretendere il rispetto degli orari di lavoro e chiediamo alle istituzioni di adottare misure concrete contro le aziende che non rispettano i contratti di lavoro”.

Ottimista Michele Raccuglia, direttore Sviluppo Lavoro Italia Campania e Calabria: “Sono molti gli spunti positivi, come l’aumento dell’occupazione femminile, che dimostra l’efficacia di alcune misure adottate dalla Regione Campania a favore delle donne. Tuttavia, esiste un problema di ascolto e di organizzazione del mercato del lavoro. Ritengo indispensabile confrontarci con i consulenti del lavoro sui dati, poiché ciò ci permette di attuare azioni rapide e di intervenire efficacemente sulle politiche attive del lavoro”. Daniele Leone, direttore regionale Inail, sottolinea come “sugli infortuni siamo sempre particolarmente attenti e proviamo a coinvolgere tutte le istituzioni per una prevenzione efficace. Abbiamo registrato nel 2024 una riduzione delle denunce di infortuni ma purtroppo un aumento degli infortuni mortali e questo impone ancor maggiore attenzione. All’aumento dell’occupazione deve corrispondere un adeguato aumento della formazione e dell’informazione ai lavoratori”. Domenico De Crescenzo, presidente Cup Napoli ribadisce la positività dei dati rilevati dalla Fondazione studi: “La Campania nell’ultimo anno è cresciuta del 5,3% rispetto al 4,5 della media nazionale. Un segnale positivo con un trend che ci auguriamo sia duraturo”.



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