I dirigenti di alcune importanti agenzie federali degli Stati Uniti hanno detto ai dipendenti di non rispondere alle mail con cui Elon Musk aveva dato loro 48 ore di tempo per indicare cinque cose che avevano fatto nella precedente settimana lavorativa, oppure essere considerati dimissionari. È un segnale dei primi problemi che si stanno formando nell’amministrazione del presidente Donald Trump: i dirigenti hanno di fatto contraddetto una richiesta fatta direttamente da Musk, che oltre a essere molto vicino a Trump è a capo del dipartimento per l’Efficienza del governo (DOGE). Nelle ultime settimane Musk ha introdotto varie altre misure e iniziative molto contestate, giustificate con la necessità di ridurre i costi dell’amministrazione pubblica.
La mail era arrivata sabato ai dipendenti di diverse agenzie federali, tra cui il dipartimento per la Salute, il dipartimento per la Casa, l’FBI e la CIA. Aveva generato una certa confusione tra i dipendenti e disappunto tra i dirigenti, per via delle modalità poco ortodosse e i toni aggressivi usati nel messaggio. Musk aveva mandato una mail simile ai suoi dipendenti ai tempi dell’acquisizione di Twitter, il social network di cui è proprietario e che ha rinominato in X. In questo caso però si parla di funzionari di agenzie federali molto importanti per il funzionamento dell’amministrazione pubblica, che gestiscono anche informazioni sensibili. Per questo alcuni dirigenti hanno detto ai dipendenti di rispondere solo su base volontaria, mentre altri hanno chiesto espressamente di non rispondere.
Una protesta contro Musk a Washington del 12 febbraio 2025. Il cartello dice: «Non mi fido del presidente Musk», (AP Photo/Jose Luis Magana)
È stato per esempio il caso delle agenzie che si occupano di sicurezza o intelligence, che hanno coordinato una replica condivisa e detto ai dipendenti di aspettare. L’approccio cauto è nato su iniziativa di Kash Patel, il direttore dell’FBI nominato a novembre dallo stesso Trump. In questo caso, oltre a contestare l’opportunità dei metodi di Musk, i responsabili delle agenzie si sono dovuti porre un tema di sicurezza, in quanto alcuni dipendenti per rispondere alla mail avrebbero dovuto divulgare informazioni riservate sulle loro attività. Indicazioni dello stesso tipo sono arrivate al dipartimento di Stato (l’equivalente del ministero degli Esteri), della Difesa, dell’Energia, della Sicurezza interna e della Giustizia.
Al dipartimento per la Casa qualcuno (non si sa chi) ha anche messo in atto una protesta, trasmettendo sulle televisioni in tutto l’ufficio di Washington DC un video generato con l’intelligenza artificiale in cui si vede Trump che bacia e massaggia i piedi nudi di Musk. Il video mostra la scritta: «Lunga vita al vero re», ossia Musk.
Ci sono stati anche alcuni casi in cui i dirigenti delle agenzie federali hanno detto ai dipendenti di rispettare l’ordine e quindi rispondere alla mail: è il caso del dipartimento del Tesoro e di quello dei Trasporti, dell’Ufficio per la gestione e il bilancio e dell’Amministrazione generale. È però comunque piuttosto strano che alcune tra le più importanti si siano opposte all’iniziativa o abbiano deciso di prendere tempo.
Lunedì sera Musk ha risposto all’insubordinazione con un post su X in cui diceva: «La richiesta della mail era decisamente banale, visto che l’asticella per passare il test prevedeva solo di digitare qualche parola e premere invio. Eppure molti non hanno passato questo stupido test, in alcuni casi spinti dai loro responsabili. Avete mai visto tanta INCOMPETENZA e DISPREZZO per il modo in cui sono spesi i soldi delle VOSTRE TASSE?».
Poi ha detto che, su decisione di Trump, avrebbe concesso ai dipendenti federali un’altra scadenza, senza indicare esattamente quale, e ha detto che chi non la rispetterà sarà licenziato. Non è chiaro quali saranno davvero le conseguenze per i dipendenti che non rispondono.
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha negato che ci siano stati problemi all’interno dell’amministrazione Trump, dicendo che «tutti stanno lavorando insieme» e che «ogni teoria contraria è completamente falsa».
Tra le altre iniziative di Musk per ridurre i costi dell’amministrazione pubblica ci sono anche i migliaia di licenziamenti tra i dipendenti dell’IRS (simile all’Agenzia delle entrate italiana), dell’ente che gestisce l’Aviazione civile (FAA) e di molti altri organi federali. Nel caso dell’NNSA, un’agenzia che si occupa della manutenzione dell’arsenale nucleare, i dipendenti sono stati subito reintegrati per permettere all’ente di continuare il suo lavoro. Inoltre è stato quasi completamente smantellato l’USAID, che si occupava di fornire assistenza umanitaria in decine di paesi in tutto il mondo.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link