Basta giungla degli affitti: c’è l’accordo tra proprietari e associazioni inquilini

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L’obiettivo è mettere ordine nel mercato degli affitti. E l’effetto finale potrebbe (o dovrebbe) essere anche un altro: facilitare l’incontro tra domanda e offerta, tra proprietari e inquilini, così da rispondere a un problema pressante del Bellunese, quello della carenza di abitazioni; oggi infatti troppo spesso lavoratori che arrivano in provincia con un contratto di lavoro in mano sono costretti a fare i conti con difficoltà enormi a trovare un alloggio…

Un primo elemento di soluzione l’hanno dato ieri le associazioni degli inquilini e dei proprietari edili. Nella sede della Provincia, infatti, hanno sottoscritto gli accordi relativi ai contratti di locazione a uso abitativo a canone concordato per il territorio bellunese. Si tratta di 5 accordi: uno è relativo al Comune di Belluno, un altro è relativo al Comune di Feltre e due per gli altri Comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti (Sedico e Borgo Valbelluna); inoltre, è stato siglato anche l’accordo valido per tutti gli altri Comuni della provincia suddivisi per aree di caratteristiche uniformi. I sottoscrittori sono le organizzazioni sindacali dei proprietari (Associazione Proprietà Edilizia-Confedilizia, Associazione piccoli propietari case, Associazione Piccoli Proprietari Immobiliari), e degli inquilini (SUNIA, SICET e UNIAT). La definizione degli accordi, che vanno a sostituire quello sottoscritto nel 2006, tende a favorire l’incontro tra domanda e offerta di abitazioni offrendo uno strumento attuale, in linea con l’andamento del mercato immobiliare. I testi degli accordi con i relativi allegati saranno depositati all’ufficio protocollo del Comune di Belluno e degli altri Comuni della provincia nonché della Regione Veneto. 

L’applicazione dei contratti di affitto a canone concordato costituisce un vantaggio per gli inquilini che possono accedere alla casa con prezzi d’affitto inferiori a quello del mercato libero e a usufruire delle agevolazioni fiscali previste; al contempo i proprietari possono beneficiare della riduzione percentuale dell’aliquota ordinaria Imu con le modifiche approvate eventualmente dal Consiglio Comunale e delle agevolazioni fiscali previste dalla legge sui redditi da locazione a canone concordato.

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I nuovi accordi territoriali, che hanno la durata di tre anni a partire dal 1° marzo 2025, definiscono le tipologie degli immobili presenti sul territorio bellunese dividendo i Comuni  principali  per fasce e, in base a queste il tetto minimo e il tetto massimo degli affitti. Tra gli obiettivi principali, favorire l’allargamento del mercato delle locazioni al maggior numero di immobili, inclusi quelli attualmente vuoti o sfitti, favorire la possibilità di locazioni ai settori sociali più deboli attraverso il maggior utilizzo del canale concordato; contrastare il problema degli sfratti esecutivi, pochi per la verità nel Bellunese, e della morosità incolpevole attraverso la promozione di contratti con canoni di locazione più sostenibili. 

«Siamo convinti – sottolineano i referenti delle associazioni firmatarie – che questo nuovo strumento rappresenti un’azione concreta per il diritto all’abitare, contribuendo a riequilibrare il mercato della locazione e a garantire canoni sostenibili. È necessario promuovere politiche abitative efficaci che tutelino sia i proprietari che gli inquilini, per rendere la nostra provincia attrattiva, favorendo condizioni di accesso alla casa adeguate alle esigenze della comunità. Un percorso innovativo, capace di diventare un modello per tutta la provincia di Belluno, anche perché tutti i contratti di locazione che si avvarranno di questa tipologia e che verranno stipulati secondo questo schema avranno a monte la verifica effettuata dalle associazioni sindacali dei proprietari e dei conduttori con le attestazioni di rispondenza. E questo è un dato importante anche fiscalmente, perché i proprietari che hanno diritto a richiedere l’agevolazione fiscale lo possono fare solo sulla base di contratti di affitto concordati che siano rispondenti alla normativa e con canoni che rispettano determinati parametri contemplati nell’accordo». 

I testi degli accordi assieme a tutte le informazioni accessorie e alla modulistica, saranno disponibile sui siti istituzionali delle organizzazioni firmatarie alle quali si potranno chiedere tutte le informazioni del caso. 

«La firma di oggi rappresenta un punto importante per il nostro territorio e sono lieto che sia avvenuta nella sede della Provincia» commenta il presidente Roberto Padrin. «Oggi facciamo i conti con un problema sul nostro territorio: il mismatch tra offerte di lavoro e disponibilità residenziali. Poter ampliare il numero di abitazioni e favorire l’incontro tra domanda e offerta di case sarà fondamentale per dare futuro alle imprese e contrastare lo spopolamento». 



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