Milano, 25 febbraio 2025 – L’asteroide 2024 YR4 colpirà la terra? Forse sì, forze no. Oggi più no che sì. Ormai quasi quotidianamente vengono infatti aggiornate le possibilità che nel 2032 impatti la terra. E se nei giorni scorsi c’era stata una progressiva salita delle possibilità che l’asteroide entrasse in rotta di collisione con il nostro pianete oggi L’Eso (European Organisation for Astronomical Research) ha fatto invece scendere quasi a zero questa eventualità.
Nuove osservazioni di 2024 YR4 condotte con il Very Large Telescope dell’European Southern Observatory (VLT dell’ESO) e strutture in tutto il mondo hanno praticamente escluso un impatto dell’asteroide con il nostro pianeta.
L’asteroide è stato attentamente monitorato negli ultimi due mesi, poiché le sue probabilità di impatto sulla Terra nel 2032 sono salite a circa il 3%, la più alta probabilità di impatto mai raggiunta per un asteroide di dimensioni considerevoli. Dopo le ultime osservazioni, le probabilità di impatto sono scese quasi a zero.
L’asteroide 2024 YR4, il cui diametro è stimato tra i 40 e i 90 metri, è stato scoperto a fine dicembre dell’anno scorso su un’orbita che potrebbe causarne la collisione con la Terra il 22 dicembre 2032. A causa delle sue dimensioni e della probabilità di impatto, l’asteroide è rapidamente salito in cima alla lista dei rischi dell’Agenzia spaziale europea (ESA), un catalogo di tutte le rocce spaziali con una qualsiasi possibilità di impatto sulla Terra.
Il VLT dell’ESO è stato utilizzato per osservare 2024 YR4 a metà gennaio, fornendo agli astronomi i dati cruciali di cui avevano bisogno per calcolare con maggiore precisione la sua orbita. In combinazione con i dati di altri osservatori, le misurazioni molto precise del VLT hanno migliorato la nostra conoscenza dell’orbita dell’asteroide, portando a una probabilità di impatto superiore all’1%, una soglia fondamentale per innescare misure di mitigazione del disastro. Sono state attivate più osservazioni e l’International Asteroid Warning Network ha emesso una notifica di potenziale impatto di asteroide, avvisando i gruppi di difesa planetaria, tra cui lo Space Mission Planning Advisory Group, del possibile impatto. Con numerosi telescopi in tutto il mondo che osservano l’asteroide e astronomi che ne modellano l’orbita, la probabilità di impatto è salita a circa il 3% il 18 febbraio, la più alta mai registrata per un asteroide più grande di 30 metri. Tuttavia, solo il giorno dopo, nuove osservazioni effettuate con il VLT dell’ESO hanno dimezzato il rischio. Questa ascesa e caduta della probabilità di impatto dell’asteroide segue uno schema previsto e compreso.
Per sapere dove sarà l’asteroide nel 2032, gli astronomi estrapolano dalla piccola parte dell’orbita misurata finora. L’astronomo dell’ESO Olivier Hainaut fa un’analogia: “A causa delle incertezze, l’orbita dell’asteroide è come il raggio di una torcia elettrica: diventa sempre più ampio e sfocato in lontananza. Man mano che osserviamo di più, il raggio diventa più nitido e stretto. La Terra stava diventando più illuminata da questo raggio: la probabilità di impatto aumentava”. Le nuove osservazioni del VLT, insieme ai dati di altri osservatori, hanno permesso agli astronomi di limitare l’orbita quanto basta per escludere un impatto con la Terra nel 2032. “Il fascio piu’ stretto si sta ora allontanando dalla Terra”, assicura Hainaut. Al momento, la probabilità di impatto segnalata dal Near-Earth Objects Coordination Centre dell’ESA è di circa lo 0,001% e l’asteroide non è più in cima alla lista dei rischi dell’ESA. Mentre 2024 YR4 si allontana dalla Terra, è diventato sempre più debole e difficile da osservare con tutti i telescopi, tranne i più grandi. Il VLT dell’ESO è stato determinante nelle osservazioni di questo asteroide grazie alle dimensioni dello specchio e alla superba sensibilità, nonché agli eccellenti cieli bui dell’Osservatorio Paranal dell’ESO in Cile, dove si trova. Ciò lo rende ideale per tracciare oggetti deboli come 2024 YR4 e altri asteroidi potenzialmente pericolosi.
Sfortunatamente, gli stessi cieli scuri e incontaminati del Paranal che hanno reso possibili queste misurazioni cruciali sono attualmente minacciati dal megaprogetto industriale INNA di AES Andes, una sussidiaria della società elettrica statunitense AES Corporation. Il progetto dovrebbe coprire un’area di dimensioni simili a quelle di una piccola città e trovarsi, nel punto più vicino, a circa 11 km dal VLT. A causa delle sue dimensioni e della sua vicinanza, INNA avrebbe effetti devastanti sulla qualità dei cieli del Paranal, soprattutto a causa dell’inquinamento luminoso delle sue strutture industriali. Con un cielo piu’ luminoso, telescopi come il VLT perderanno la loro capacita’ di rilevare alcuni dei piu’ deboli obiettivi cosmici. Hainaut avverte: “Con quel cielo più luminoso, il VLT perderebbe il debole 2024 YR4 circa un mese prima, il che farebbe un’enorme differenza nella nostra capacita’ di prevedere un impatto e di preparare misure di mitigazione per proteggere la Terra”.
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