UIF – UNITÀ INFORMAZIONE FINANZIARIA * PNRR – INFORMATIVE DI OPERAZIONI SOSPETTE: «IL 95,7% DELLE INFORMATIVE PN1 È STATO CLASSIFICATO DALLA UIF A RISCHIO ALTO O MEDIO-ALTO»

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11.42 – lunedì 24 febbraio 2025

È stato pubblicato un nuovo numero della newsletter della UIF con alcuni dati di sintesi sulle informative di operazioni sospette ricevute dall’Unità con riferimento all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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Saldo e stralcio

 

Sin dal varo del PNRR e in particolar modo dall’immissione nel sistema economico delle ingenti risorse finanziarie in esso previste, la UIF ha costantemente richiamato l’attenzione dei soggetti sottoposti agli obblighi antiriciclaggio e degli Uffici della Pubblica amministrazione sulla necessità di presidiare i rischi di indebita percezione o di distorto utilizzo di tali fondi pubblici.

A distanza di poco più di un anno dalla conclusione del processo di attuazione del Piano (prevista a giugno 2026), si fornisce un aggiornamento del quadro informativo reso in occasione della Newsletter n. 2 del 2023.

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Sin dal varo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e in particolar modo dall’immissione nel sistema economico delle ingenti risorse finanziarie in esso previste, la UIF ha costantemente richiamato l’attenzione dei soggetti sottoposti agli obblighi antiriciclaggio e degli Uffici della Pubblica amministrazione sulla necessità di presidiare i rischi di indebita percezione o di distorto utilizzo di tali fondi pubblici. A distanza di poco più di un anno dalla conclusione del processo di attuazione del Piano (prevista a giugno 2026), si fornisce un aggiornamento del quadro informativo reso in occasione della Newsletter n. 2 del 2023. Da maggio 2022 è disponibile uno specifico strumento di qualificazione delle informative di operazioni sospette, il fenomeno PN1 – anomalie connesse all’attuazione del PNRR, che ha consentito di classificarne 1.261 nel triennio 2022–24.

Rispetto a quanto illustrato nella Newsletter del 2023, si registra una decisa inversione di tendenza con riferimento alla fonte di classificazione del fenomeno PN1, la cui valorizzazione avviene ora in larga prevalenza da parte dei segnalanti, anche su sollecitazione della stessa Unità (cfr. Comunicato del 29 maggio 2023). Nel medesimo Comunicato è stata anche sottolineata l’importanza di raccogliere e fornire informazioni di dettaglio per ricondurre le operazioni alle diverse missioni del Piano. Tuttavia, a fronte dell’aumento dell’utilizzo del fenomeno PN1, sono soltanto 21 le informative in cui è stata indicata la missione del Piano cui ricondurre le operazioni segnalate utilizzando l’apposita codifica messa a disposizione dall’Unità. Per quanto riguarda la tempestività delle informative, si rileva che una quota significativa è stata trasmessa oltre sei mesi dopo l’ultima operazione, con un picco pari all’85,2% nel primo semestre del 2024.

Tale percentuale risulta considerevolmente superiore a quella registrata per il flusso segnaletico complessivo che, per il medesimo semestre, è pari all’8,8%. L’aumento della quota di informative trasmesse oltre i sei mesi potrebbe parzialmente riflettere la rivalutazione del profilo di rischio di tutti i beneficiari delle misure nel portafoglio del segnalante, anche quelle più risalenti, per effetto del progressivo affinamento dei sistemi di rilevazione delle anomalie da parte di alcune Pubbliche amministrazioni segnalanti. Una quota preponderante delle informative della specie è infatti stata tramessa da tale categoria (1.042 comunicazioni, l’82,6% del totale).

Tale quota rappresenta più della metà delle comunicazioni complessivamente trasmesse dalla PA (1.857 nel periodo), con un picco del 78,5% nel secondo semestre 2023. Il 95,7% delle informative PN1 è stato classificato dalla UIF a rischio alto o medio-alto, classe che copre il 42% di tutte le segnalazioni analizzate nel medesimo triennio. A fine gennaio 2025 gli Organi investigativi hanno restituito un feedback su circa il 94% delle informative PN1, che si è rivelato positivo per oltre il 71% dei casi.

Tale interesse investigativo si è concentrato per il 97,7% su quelle classificate dalla UIF a rischio alto o medio-alto, valore che, con riferimento all’intero flusso analizzato nel triennio, si approssima all’82%. Dal punto di vista dei contenuti, in continuità con quanto già riscontrato nella Newsletter del 2023, i contesti riportati hanno riguardato prevalentemente il segmento delle agevolazioni alle imprese, in cui si osserva, per lo più, un’indebita percezione e un improprio utilizzo o gestione dei fondi pubblici; continua a essere meno rappresentato il segmento dei contratti pubblici e degli appalti per l’esecuzione di opere o la fornitura di servizi.

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Con riferimento alla tipologia dei segnalanti, si evidenzia che l’intero flusso proviene da 77 soggetti rappresentativi di cinque categorie. Il comparto più attivo è rappresentato dalla PA (sette uffici). Il dato suggerisce che la Pubblica amministrazione, storicamente tra i soggetti meno attivi sul terreno della collaborazione antiriciclaggio, può aumentare il proprio contributo in presenza di particolari contesti congiunturali e di rilevanti rischi economico-finanziari per il bilancio pubblico. Questa evidenza sembra attestare in maniera particolarmente significativa le rilevanti potenzialità del contributo degli uffici della Pubblica amministrazione per la prevenzione e il contrasto dei rischi di riciclaggio.

 

 

 

 

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