Saipem e Subsea7, proposta di fusione da 4,6 miliardi di dollari

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Home > News > Petrolio > Saipem e Subsea7, una fusione da cui nascerà nuovo colosso globale dell’ingegneria energetica con sede in Italia

La società risultate dalla “Proposed Combination” sarà chiamata Saipem7 e come spiegato in un comunicato stampa sarà dotata di un portafoglio ordini aggregato di 43 miliardi di euro. Il ministro Giorgetti: “Con questa fusione nasce un colosso mondiale del settore dell’ingegneria energetica ma con sede a Milano”. L’operazione sarà perfezionata nella seconda metà del 2026.

Nasce Saipem7, proposta di fusione tra l’italiana Saipem e la norvegese Subsea7

Due rivali nel ricchissimo settore dei servizi petroliferi e delle infrastrutture energetiche, l’italiana Saipem e la norvegese Subsea7, hanno annunciato una proposta di fusione del valore complessivo di 4,6 miliardi di dollari, secondo quanto riportato dalla Reuters.

La società risultate dalla “Proposed Combination” sarà chiamata Saipem7 e come spiegato in un comunicato stampa sarà dotata di un portafoglio ordini aggregato di 43 miliardi di euro.

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L’organizzazione della nuova società (che partirà con un monte ricavi stimato di circa 20 miliardi di euro e un EBITDA di oltre 2 miliardi di euro) vedrà impiegate 45 mila persone, di cui più di 9 mila tra ingegneri e project manager.

Dagli azionisti CDP Equity ed Eni pieno supporto all’operazione di Saipem

Gli azionisti di Subsea7 riceveranno 6,688 azioni di Saipem per ogni azione Subsea7 detenuta. Subsea7 distribuirà un dividendo straordinario di 450 milioni di euro immediatamente prima del perfezionamento dell’operazione.

Siem Industries, azionista di riferimento di Subsea7, CDP Equity ed Eni, azionisti di riferimento di Saipem, hanno espresso il loro pieno supporto a favore dell’operazione che dovrebbe perfezionarsi nella seconda parte del 2026.

In virtù dei principi di governance definiti nel memorandum of understanding, Eni, CDP Equity e Siem Industries, che rappresenteranno insieme circa il 29% del capitale sociale (rispettivamente Siem 11,8%, Eni 10,6% e CDP Equity 6,4%), costituiranno un nucleo stabile di soci di riferimento che nominerà la maggioranza del consiglio di amministrazione. 

Giorgetti: “Nasce un colosso del settore dell’ingegneria energetica ma con sede in Italia

L’accordo per la fusione di Saipem con la norvegese Subsea 7 rappresenta un perfetto esempio di come il pubblico può valorizzare operazioni industriali imponenti. Con questa fusione, infatti, si costruisce un colosso mondiale del settore dell’ingegneria energetica ma con sede in Italia, a Milano”, ha dichiarato il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti.

L’operazione, secondo l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, porterà alla creazione del “market leader globale nel settore Subsea ed E&C Offshore, migliorandone il profilo competitivo grazie a sinergie operative, senza ricadute occupazionali negative, e ne rafforzerà la struttura patrimoniale, con la creazione di un leader globale di grande valore industriale e tecnologico“.

Assicurata una forte complementarità in termini di presenza geografica, competenze e capacità, flotte navali e tecnologie. Saipem in partenza dispone di 6 cantieri di fabbricazione, una flotta offshore di 21 navi da costruzione (di cui 17 di proprietà e 4 di proprietà di terzi e in gestione a Saipem) e 15 impianti di perforazione, di cui 9 di proprietà.

Si rafforza il rapporto tra Italia e Norvegia nel settore energetico

Si rafforzano così dei rapporti già consolidati tra Italia e Norvegia nel settore petrolifero e del gas, principalmente alimentati attraverso Eni e Equinor, le due compagnie energetiche nazionali di maggior rilievo.

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Una cooperazione che va letta nell’odierno contesto geopolitico, caratterizzato soprattutto dalla crescente attenzione alla sicurezza energetica europea e dalla necessità di ridurre la dipendenza dal gas russo e non solo (vedi anche le costose forniture americane di GNL).

Le importazioni di gas dalla Norvegia verso l’Italia sono passate dal 2,7% del 2019 all’8,6% del 2022.



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