L’Albo delle famiglie accoglienti attivo a Padova

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Aderire si può: le iscrizioni all’Albo delle Famiglie Accoglienti sono aperte e il servizio è già attivo e raggiungibile on-line sul sito istituzionale del Comune di Padova. Al via anche la campagna di comunicazione “Allarga la famiglia, l’accoglienza fa bene” che consiste nella realizzazione di manifesti che verranno affissi in città per sensibilizzare ed informare la cittadinanza e le famiglie del territorio.“Avevamo già annunciato, poco tempo fa, l’istituzione dell’Albo delle Famiglie Accoglienti – precisa l’assessora al Sociale, Integrazione e inclusione sociale, Margherita Colonnello – Oggi questo progetto prende forma e diventa, concretamente, strumento alternativo rispetto ai modelli più tradizionali di accoglienza ed anche ulteriore opportunità per l’inclusione e il sostegno di minori, ragazzi e ragazze, adulti ed anziani, per la crescita dell’intera comunità. Sono profondamente convinta – prosegue l’assessora – che l’accoglienza in famiglia sia una pratica di innovazione e trasformazione sociale che fa bene a tutti, tanto a chi viene accolto quanto a chi accoglie e all’intera comunità territoriale. Iscriversi all’albo – conclude – consentirà di mettersi a disposizione per ospitare in casa, per un periodo di tempo circoscritto, una persona da sostenere nel proprio percorso di autonomia, con il supporto degli operatori di Refugees Welcome Italia, da quasi 10 anni impegnata in questo ambito. Ringrazio, pertanto, tutti coloro che hanno reso possibile questo modello innovativo di intervento sociale diffondendone anche la conoscenza alla cittadinanza”.”Aprendo le porte di casa propria non si fornisce soltanto una stanza a chi farebbe estrema difficoltà a trovarla in questo periodo – afferma Luca Lendaro, coordinatore di Refugees Welcome Italia a Padova – ma si consente a questa persona l’accesso alla nostra cultura, al nostro supporto emotivo e alla nostra rete di relazioni, aprendosi contemporaneamente all’incontro arricchente con una storia personale, usanze e tradizioni, modi di stare e di guardare al mondo diversi dai propri”. Ecco le testimonianze di Silvia, famiglia accogliente, e di Parwiz accolto in famiglia: Silvia: “Per me l’accoglienza in famiglia ha rappresentato un’opportunità per rendere concreto il mio ideale di vita comunitaria, nella quale l’altro rappresenta per me una risorsa e non un pericolo. Lo scambio con Parwiz è stato così vivace che la mia vita ha assunto un senso più universale e ho visto realizzarsi, nel miracolo del quotidiano, il cambiamento che voglio vedere nel mondo”. Parwiz: “Da quando ho lasciato l’Afghanistan ho sempre cambiato molte case, molti progetti, molte accoglienze. Nella casa di Silvia ho trovato un punto di riferimento che mi ha finalmente dato stabilità, come una casa fissa che non si muove o non sparisce, e l’amicizia con Silvia neppure”.Ricordiamo che potranno iscriversi all’Albo come famiglie accoglienti tutte le persone – singole, coppie con o senza figli, conviventi – che desiderano mettersi in gioco e fare la differenza per rendere più accogliente e inclusivo il territorio padovano. Le persone accolte potranno essere uomini o donne maggiorenni che vivono a Padova, con regolare permesso di soggiorno qualora di cittadinanza straniera, già in possesso di un contratto di lavoro o di tirocinio e dunque avviate verso una propria autonomia. Queste persone saranno individuare come idonee dal team di Refugees Welcome Italia in collaborazione con il Settore Servizi Sociali del Comune di Padova.

L’attivazione della cittadinanza e delle famiglie del territorio sarà accompagnata e sostenuta in tutte le fasi del processo. Le famiglie interessate ad accogliere potranno registrarsi all’Albo attraverso il portale dedicato, venendo poi contattate da un referente del progetto. Dopo un primo colloquio conoscitivo, le famiglie interessate parteciperanno ad un ciclo di formazione per approfondire il tema dell’accoglienza e le sue implicazioni. Infine, sulla base delle caratteristiche e motivazioni delle famiglie e dei potenziali ospiti, si proporrà il miglior abbinamento possibile e, con l’accordo delle parti, si avvierà la convivenza, che avrà una durata minima di 6 mesi e prevede un rimborso spese per la famiglia accogliente. La convivenza sarà seguita da una equipe multidisciplinare che facilita la relazione e fornisce il supporto necessario a tutte le fasi dell’ospitalità.

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