Certa Stampa – ADAMO / L’UOMO DELLA CICLABILE MI ACCUSA DI INESATTEZZE E FALSITA’… E FORSE MI DENUNCIA…

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Dopo il mio viaggio in tre puntate, tra i misteri e le coincidenze della pista ciclabile, ho ricevuto una lettera del progettista, Alessandro Tursi. Lo stesso architetto, al quale abbiamo per due volte offerto il nostro microfono (con videointerviste che hanno raccolto circa 6200 visualizzazioni) scrive per minacciare denunce e affidare al suo scritto quelle che definisce “precisazioni”.

Com’è giusto, pubblico volentieri la lettera dell’architetto Tursi, che è anche presidente nazionale della FIAB, la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, concedendogli il diritto di replica, ma anche controreplicando alle sue affermazioni, nel rispetto della verità, del diritto di cronaca e del mio lavoro.

In corsivo neretto, le “precisazioni” dell’architetto, a seguire le mie risposte. 


Leggo su Certastampa alcuni articoli che mi riguardano. Dato il livello delle accuse alla mia persona, forse dettate da ragioni di politica locale, invio alcune precisazioni.

Cominciamo bene: accuse? Quali accuse? Non l’ho accusata di nulla, ho riportato fatti, con tutta la relativa documentazione a sostegno. Accusare significa assegnare una colpa, e non sta a me farlo. Il racconto fatti. E poi, che significa “…dettate da ragioni di politica locale…”?
A cosa allude, architetto?
Chi le concede il diritto di ipotizzare un qualche interesse “politico” in quelli che sono stati, sempre e comunque, articoli argomentati?
Devo forse intuire un diffamatorio riferimento ad un interesse diverso dall’informare i miei lettori?
Non concedo a nessuno, tantomeno a lei, illazioni del genere.
 Mi riservo valutazioni ulteriori.
Non si tratta più solo delle macroscopiche “inesattezze” sui compensi professionali , ma anche di evidenti e comprovate falsità.

Bene, lei parla di macroscopiche “inesattezze” sui compensi professionali… ma non dettaglia quali siano queste “macroscopiche inesattezze”. Visto che non lo fa lei, lo faccio io. Prove alla mano. 
Nella nostra intervista lei dichiarò un compenso «…intorno ai 15mila euro…» per la redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica, lo ricorda vero? Se non lo ricorda, si riascolti:





Eppure, in QUESTO ATTO, il Comune di Teramo, le affida proprio la la redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica (PFTE), per 63.837.
Quale sarebbe l’inesattezza?
In cosa avrei scritto un dato inesatto?
Sta negando l’esistenza di atti del Comune?
Spieghi, architetto, spieghi.
Se di «…inesattezza…» si deve parlare, non è certo la mia, e macroscopica, vista la differenza tra 15mila da lei rivealti e i 63mila, che poi diventano 80 con la progettazione esecutiva (QUESTO E’ L’ATTO), lo è davvero.
Ma lei queste cose non le dice, perché?
Chiede di poter precisare, ma non precisa… perché?


Andiamo avanti, con l’elenco di quelle che lei definisce “comprovate falsità”.
Ripeto: “falsità” cioè cose non vere.
Quindi lei mi sta accusando di aver scritto il falso.
Di nuovo, un passaggio diffamatorio.
Ma vediamole queste “comprovate falsità”.

1) vengono messe sullo stesso piano prestazioni professionali con “proposte” di zona 30 per i comuni: si tratta del progetto della Zona 30 della Costa teramana, che coinvolge tutti i sette comuni litoranei, proposta da Assoturismo Confesercenti Abruzzo assieme a FIAB.“Proposto” non significa “incaricato” né tantomeno “pagato”, e infatti ho offerto supporto GRATUITAMENTE, anche a Comuni con i quali non ho mai avuto incarichi retribuiti. Di proposte ne ho fatte e ne faccio tantissime quale contributo per città migliori, al pari di tantissimi convegni, manifestazioni e soprattutto azioni concrete sul campo, a cominciare dal Bicibus, in quasi vent’anni di appassionato attivismo.

Per quanti sforzi faccia di mostrare la sua indignazione, mi dispiace doverla invitare a leggere, e rileggere, e rileggere ancora il mio articolo (QUESTO), nel quale mai, e ripeto: MAI scrivo che in tutti i Comuni premiati con la bandiera gialla lei abbia avuto incarichi retribuiti. Anzi: è fin troppo chiara la differenza, quando scrivo di progetto o di proposta.
Eppure, lei s’indigna e minaccia denunce, scrivendo di aver collaborato gratuitamente anche con «… Comuni con i quali non ho mai avuto incarichi retribuiti…».
Così, mi sono preso la briga di riverificare tutti i Comuni che citavo nel mio articolo.

Alba Adriatica, leggo in QUESTA DELIBERA «…incarico professionale per la redazione del Biciplan all’architetto Alessandro Tursi». Mi dica: era gratuito?
Giulianova, leggo in QUESTA DETERMINA l’affidamento dell’incarico della progettazione della riqualificazione dell’area dell’ex depuratore dell’Annunziata, con un’offerta dell’architetto Alessandro Tursi di circa 23mila euro. Mi dica: era gratuito?

Martinsicuro, dove trovo QUESTA TAVOLA del Piano urbano della mobilità ciclistica, progettato dall’architetto Alessandro Tursi. Mi dica: era gratuito?


Pineto, dove leggo in QUESTA DICHIARAZIONE firmata dall’architetto Alessandro Tursi, che lo stesso ha curato progettazione definitiva, esecutiva e direzione lavori, del completamento della bike to coast. Mi dica: era gratuita?

Roseto, dove il Comune ha aderito alla zona 30, proposta gratuitamente anche dall’architetto Alessandro Tursi in qualità di presidente della Fiab.

Silvi, dove il Comune ha aderito alla zona 30, proposta gratuitamente anche dall’architetto Alessandro Tursi in qualità di presidente della Fiab.

Tortoreto, leggo in QUESTA DELIBERA la previsione di una somma di 20mila euro per la il piano della mobilità sostenibile, e di un incarico all’architetto Alessandro Tursi. Mi dica: era gratuito?


Rispetto al mio precedente articolo, nel quale riferivo di incarichi retribuiti solo in tre dei sette Comuni, grazie al suo sdegno, scopro che sono cinque su sette.
Le sfugge, però, che il mio riferimento al conflitto di interessi non aveva una “connotazione” economica, quello che rilevavo e criticavo, e che continuo a considerare inappropriato, è il fatto che esista un rapporto tra chi assegna un riconoscimento e chi lo riceve, e che sia un rapporto precedente all’assegnazione.
Che sia poi, anche, un rapporto di natura economica, lo rende nel mio giudizio ancora più inappropriato, ma non è quella la ragione della mia critica.
Io critico il fatto che alcuni Comuni possano vantarsi coi cittadini di aver ricevuto la bandiera gialla… e i cittadini non sappiano che è stata assegnata da un’associazione guidata da una persona che, prima di quelle bandiere, aveva fatto progetti (retribuiti) o avanzato proposte (accolte) al Comune poi premiato.
Il conflitto di interessi, nella mia visione dei fatti, non è nel pagamento o meno, è nella procedura.





2) Il consigliere afferma che lo scopo della realizzazione dei cordoli sarebbe strumentale alla mia rielezione a Presiedente FIAB: SI SMENTISCE DA SOLO, poiché avevo già da tempo espresso la mia intenzione di NON RICANDIDARMI. 

Immagino si riferisca all’intervista del Consigliere Franco Fracassa (QUESTA), che nel suo ruolo esprime una valutazione sulla pista ciclabile e che, evidentemente, non sapeva di questa sua intenzione di non ricandidarsi. A proposito… ho a lungo cercato, anche sulle pagine della Fiab, ma di questa sua “non ricandidatura” non ho trovato nulla. Sarà una svista mia…




3) Il vessillo di ComuneCiclabile NON E’ UN PREMIO – lo si ripete a ogni occasione – , bensì una attestazione del livello raggiunto in un percorso di trasformazione virtuosa del territorio: una iniziativa di indiscusso successo se vi aderiscono comuni pari al 20% dell’intera popolazione nazionale, inclusi i più grandi capoluoghi metropolitani. Teramo, avendo i requisiti minimi, non può essere discriminata se intende aderire e, a dispetto delle insinuazioni di favoritismo, faccio notare che il capoluogo ha ad oggi il punteggio di livello più basso, un solo bike smile su un massimo di cinque.
Lei dice che non è un premio, ma una “attestazione”. Eppure, pensi un po’, sul sito dei Comuni Ciclabili Fiab, che immagino lei conosca essendone presidente, il regolamento spiega: «FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) organizza il Riconoscimento Nazionale ComuniCiclabili».

Lungi da me l’idea di darle lezioni, ma un “riconoscimento” che i Comuni devono conquistare candidandosi per essere valutati, è un premio.
Tanto più che lo stesso regolamento spiega: «L’assegnazione del riconoscimento da parte di FIAB consentirà alle Amministrazioni locali di fregiarsi del marchio…».
Ci si fregia di un premio, non di un’attestazione.

Da ultimo, visto che la nostra Teramo «…ha ad oggi il punteggio di livello più basso…», posso sapere quanti “bike smile” avrà grazie alla pista tra i cordoli che lei ha progettato e che la Federazione che lei presiede dovrà premiare?
Pardon: attestare…
ADAMO



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