«Cannabis terapeutica, le Marche all’avanguardia nelle prescrizioni»

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Il convegno di Civitanova

«L’obiettivo era innanzitutto chiarire oltre ogni ragionevole dubbio a tutti i professionisti sanitari coinvolti, medici e farmacisti, nonché alle varie amministrazioni sanitarie a cui ognuno di questi fa riferimento e quindi alle autorità di controllo, che si tratta di prodotti che presentano una filiera certificata in maniera ferrea e una descrizione puntigliosa, sotto l’egida di Aifa e del ministero della Salute». Sabato a Civitanova, all’hotel Cosmopolitan, Giampiero Di Serafino, primario di Terapia del dolore cure palliative dell’Ast di Macerata e coordinatore della rete regionale della regionale della Terapia del dolore, ha riunito i principali esperti di settore per fare un focus di approfondimento in merito alla cannabis terapeutica.

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«Il convegno – spiegano gli organizzatori – ha voluto sottolineare come la cannabis terapeutica veda la Regione Marche all’avanguardia prescrittiva, grazie a clinici competenti, dispensative grazie a farmacisti esperti solerti e controllata, attraverso il prezioso supporto delle amministrazioni sanitarie. Interrogarsi quindi su tutta la materia, affrontando i temi farmacologici, clinici, di interazione ed integrazione alimentare, farmaceutici, di ricerca e legali, pone la regione al di sopra di letture schematiche e acritiche e in grado di dominare questo processo in atto ed orientarlo, offrendo ai pazienti un altro strumento terapeutico».

Di Serafino, insieme ai colleghi esperti del settore, ritiene si possa creare, appunto insieme, un sistema proattivo che velocizzi e faciliti l’utilizzo della cannabis ad uso medico, garantendo un rigoroso controllo scientifico e gestionale.

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«Il segmento della cannabis terapeutica in Italia e in tutta Europa sta vivendo una crescita e uno sviluppo significativi – continuano gli organizzatori – Si ricercano trattamenti efficaci con meno effetti collaterali rispetto ai farmaci tradizionali, il che determina la popolarità della cannabis terapeutica. Paesi in Europa come Germania, Italia e Paesi Bassi hanno istituito negli ultimi anni programmi per la normazione rispetto l’utilizzo della cannabis terapeutica, consentendo ai pazienti di accedere a prodotti a base di cannabis per uso medico anche in forma rimborsata. Questi paesi stanno assistendo a un aumento di produttori e distributori autorizzati, soddisfacendo la crescente domanda. Inoltre, c’è una tendenza verso la ricerca e lo sviluppo nel settore della cannabis terapeutica, con un’attenzione alla creazione di prodotti innovativi e all’ampliamento delle opzioni di trattamento per i pazienti. In Italia dal 2006 i medici possono prescrivere preparazioni magistrali contenenti sostanze attive a base di cannabis per uso medico. Dal 2007 è possibile importare Bedrocan, Bediol, Bedrobinol, Bedrolite, Bedica e Sativex le aziende autorizzate all’importazione e distribuzione sul territorio nazionale sono Fl Group/Tilray, Comifar, Acef, Farmalabor, Galeno e Phagron. In virtù di un accordo firmato tra i ministeri di Salute e Difesa del settembre 2014, le infiorescenze per le preparazioni galeniche possono essere prodotte anche dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. La produzione è stata avviata nel 2016, si tratta dei prodotti Cannabis FM-1 ed FM-2 (contenenti THC 19% e CBD “1% e THC 5% – 8% e CBD 7% – 12%). La cannabis terapeutica può essere prescritta, con costi di approvvigionamento a carico del paziente, da un qualsiasi medico per qualsiasi patologia per la quale esista letteratura scientifica accreditata. Il prezzo dipende dal tipo di farmaco o di preparato prescritto. Per quanto riguarda la rimborsabilità dei farmaci a base di cannabinoidi, la prescrizione di cannabis è limitata al suo impegno nel dolore cronico e quello associato a sclerosi multipla oltre che a lesioni del midollo spinale; alla nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per Hiv; come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da Aids e nell’anoressia nervosa; l’effetto ipotensivo nel glaucoma; la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette. L’applicazione del Decreto ministeriale di cui sopra, quindi la previsione della rimborsabilità dei farmaci a base di cannabis, è competenza dei singoli sistemi sanitari regionali. Alla luce di questa previsione, assistiamo a disparità di accesso ai cannabinoidi medici tra pazienti di regioni diverse».

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«Nel 2023, secondo i dati pubblicati dal ministero della Salute, il consumo totale si è attestato a 1.453 kg contro i 1.560 del 2022 – sottolineano sempre gli organizzatori – Nello specifico calano le importazioni totali e la distribuzione dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze mentre cresce la vendita nelle farmacie. Questo dato per noi è paradossalmente incoraggiante, ci dice che i farmacisti sono per quanto concerne le farmacie territoriali e quelle ospedaliere il vero anello di congiunzione tra esigenza dei pazienti e clinici e che questi stanno finalmente orientandosi positivamente verso il prodotto. Più farmacie disponibili, anche a fronte di maggiore certezza normativa, più sicurezza per i medici nel prescrivere, più facilità di accesso alla terapia da parte dei pazienti. In quest’ottica rimarchiamo l’importanza degli estratti industriali titolati che offrono la certezza dei contenuti al farmacista, la facilità di preparazione e al paziente la continuità terapeutica».





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