L’associazione Codici ha recentemente concluso con successo un caso particolarmente complesso, dimostrando ancora una volta la sua fondamentale funzione di tutela nel settore dell’energia. Il protagonista di questa vicenda è un consumatore di Roma, vittima di un doppio contratto non richiesto e di bollette da capogiro, per un importo complessivo di oltre 4.000 euro.
Secondo quanto riportato dall’avvocato Antonella Votta, esperta del settore Energia dell’associazione, tutto è iniziato con una telefonata proveniente da un call center. Questo contatto, apparentemente innocuo, ha portato all’attivazione di due contratti non autorizzati. Il primo riguardava la fornitura di gas presso l’abitazione principale del consumatore a Roma, mentre il secondo interessava una casa di campagna situata in provincia di Viterbo, una proprietà disabitata da vent’anni e utilizzata esclusivamente per il pagamento dell’allaccio, senza consumi effettivi.
La scoperta dei contratti è avvenuta nell’agosto del 2023, quando il malcapitato ha ricevuto un SMS che lo informava dell’emissione delle prime fatture. Analizzando i dettagli, l’utente ha notato diverse incongruenze: sebbene il suo nome fosse riportato correttamente, l’indirizzo dell’abitazione principale risultava errato e sconosciuto. Questo elemento ha sollevato i primi sospetti su una possibile irregolarità, ipotizzando un coinvolgimento diretto dell’operatore del call center.
Inizialmente, la problematica relativa al contratto di fornitura di gas sembrava risolta: grazie al cambio di fornitore, le fatture non sono più state emesse. Tuttavia, la situazione era ben diversa per la fornitura elettrica. In questo caso, la compagnia ha ostacolato il passaggio a un altro fornitore, mantenendo attivo il contratto e continuando a inviare bollette, nonostante il collegamento con il contatore fosse stato interrotto dalla rete di distribuzione. Paradossalmente, le fatture continuavano a riportare importi superiori ai 100 euro mensili, pur in assenza totale di consumi.
La situazione si è ulteriormente complicata con la riapertura della questione relativa alla fornitura di gas. Il consumatore si è visto recapitare una fattura di circa 1.100 euro dal nuovo fornitore, una cifra composta principalmente (circa 900 euro) da oneri pregressi richiesti dalla compagnia precedente.
Vista la complessità e la gravità della vicenda, il consumatore ha deciso di rivolgersi a Codici, che ha immediatamente preso in mano la situazione. Dopo un’accurata analisi della documentazione contrattuale, l’associazione è riuscita a dimostrare l’irregolarità nella stipula dei contratti. Di fronte a queste evidenze, la compagnia coinvolta ha riconosciuto l’assenza dei requisiti necessari per la validità dei contratti stessi, disponendo lo storno totale delle fatture emesse, per un valore complessivo di circa 3.300 euro.
Parallelamente, Codici ha avviato una procedura per l’annullamento del cosiddetto CMOR (Corrispettivo Morosità), un indennizzo che il nuovo fornitore addebita su richiesta della compagnia precedente in caso di mancato pagamento di fatture relative agli ultimi cinque mesi di servizio. Anche su questo fronte, l’associazione si è mossa rapidamente, riuscendo a bloccare ulteriori richieste economiche.
Grazie all’impegno di Codici, la questione si è conclusa in tempi record. Dopo aver avviato l’interlocuzione con la compagnia energetica all’inizio dell’anno, la risoluzione è stata raggiunta in pochi giorni, garantendo al consumatore una tutela economica significativa e un ritorno alla normalità.
L’associazione ha colto l’occasione per ribadire l’importanza di controllare con attenzione le bollette ricevute. Errori o attivazioni non richieste rappresentano problematiche piuttosto frequenti, spesso originate da chiamate provenienti da call center. Per questo motivo, è fondamentale che i consumatori mantengano alta la soglia di attenzione e non esitino a rivolgersi ad associazioni come Codici in caso di anomalie.
L’azione condotta da Codici rappresenta un esempio concreto dell’importanza di avere enti dedicati alla difesa dei diritti dei cittadini, soprattutto in un settore complesso e delicato come quello dell’energia. La collaborazione dimostrata dalla controparte in questa vicenda è un segnale positivo, che testimonia come il dialogo e la determinazione possano portare a risultati soddisfacenti per tutte le parti coinvolte.
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