Segui su SpazioNapoli le parole di Antonio Conte alla vigilia di Como-Napoli, valida per la 26a giornata di Serie A: tutti i temi trattati dall’allenatore
Antonio Conte ha presentato la trasferta contro il Como, valida per il 26° turno di campionato. Il Napoli arriva alla sfida con 2 punti di vantaggio sull’Inter, in attesa di scoprire il risultato del match di questa sera dei nerazzurri, contro il Genoa. I partenopei, infatti, potrebbero affrontare la squadra di Fabregas ancora in testa alla classifica a +2, in caso di clamorosa sconfitta di Lautaro e compagni, a +1 in caso di pareggio o da secondi a -1 proprio dagli uomini di Inzaghi.
Tra le difficoltà di formazione dovute agli infortuni e la pressione di voler tornare a vincere, dopo 3 pareggi consecutivi, la sfida contro il Como si preannuncia complessa. Diao, Nico Paz e Strefezza rappresentano una minaccia e servirà la miglior versione del Napoli per riuscire a tornare a ottenere i tanto desiderati 3 punti, a una settimana dallo scontro diretto con l’Inter del Maradona.
La prima domanda tratta subito del dualismo con l’Inter:
“Scudetto al Napoli e Champions all’Inter? Non parlo di cose che vengono dette da altri dirigenti di altre squadre. Questo è un argomento superfluo”.
Dal rientro di Spinazzola e Olivera, al futuro nel Napoli
Sul rientro di Spinazzola e Olivera:
“Hanno ripreso ad allenarsi da due giorni. Sono arruolabili. Se sono disponibili lo capiremo. Faremo delle scelte. Se c’è da prendersi qualche rischio lo prenderemo, perché non ci sono situazioni differenti dal prendersi un rischio”.
Sulla gara contro il Como:
“Un progetto molto interessante, con una proprietà forte che ha investito tanto. Stanno investendo anche su calciatori importanti. Ho visto anche nell’ultimo mercato l’offerta che avrebbero fatto per un giocatore importante come Theo Hernandez. Hanno preso giovani interessanti come Nico Paz, Diao, Fadera, Perrone. Sta facendo molto bene. Se vinci in quel modo con la Fiorentina, vuol dire che hai dei valori e bisogna fare attenzione”.
Il rischio del pensiero all’Inter:
“Noi cerchiamo di trasmettere dal primo giorno è di cercare di concentrarsi sul presente, che è il Como. Una gara difficile, ostica, dove dobbiamo superarci in un momento non semplice per gli infortuni. Bisogna fare grande attenzione”.
Sui gol concessi nell’ultimo periodo:
“Fare un gol più degli altri o subirne uno in meno? Io preferisco farne sempre uno in più degli avversari. Poi è chiaro che lavoriamo sull’equilibrio tra le due fasi, quella offensiva e difensiva. Così si diventa costanti. Poi ci sta che fai clean sheet per diverse partite e in altre prendi gol più spesso”.
Fabregas ha detto che è un vincente, in squadre che non stanno bene:
“La mia storia è questa. Ma in futuro mi piacerebbe sedermi in una squadra in pole position. Sarebbe carino e curioso capire che significa di fare un percorso con i più forti. In alcune squadre lo sono diventate. Ma sarebbe carino partire il primo anno in una squadra che ha vinto e che ha delle basi solide. Ognuno ha la propria storia e la cosa più importante è tirare il meglio dai giocatori. Noi siamo come dei gestori di fondi. Abbiamo un patrimonio e a fine anno se questo patrimonio è rimasto lo stesso non abbiamo fatto danni. Se è più basso, abbiamo fatto danni, al contrario abbiamo fatto bene se è aumentato”.
Le scorie dei tre pareggi consecutivi:
“Come dico sempre, il nostro obiettivo è sempre quello di ottenere i 3 punti. A volte ti possono rubare l’idea perché c’è l’avversario. Non ci sono avversari che ci vengono incontro nel voler vincere. C’è un percorso e penso che questo campionato è un percorso. Abbiamo nelle ultime tre partite abbiamo fatto due trasferte contro Roma e Lazio”.
Sulla dote innescata alla squadra:
“La disponibilità dei ragazzi. Non ci sono grandissimi meriti miei. Solo grande disponibilità loro, per andare al massimo e cercare di andare a cercare il miglioramento. La resilienza? Importante e non è semplice averla. Fa parte di un proprio percorso di vita. Se hai avuto un percorso di vita dove hai dovuto lottare per emergere o per qualsiasi cosa, vuol dire che sei cresciuto e hai sviluppato resilienza. Tutte le squadre vincenti la sviluppano”.
Sulle italiane in Champions e sul futuro al Napoli:
“Non parlo delle altre. Non vorrei che lo facessero su di me e non lo faccio sugli altri. Noi dobbiamo crescere e continuare a lavorare. Poi si vedrà”.
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