PISCINA COMUNALE A LATINA, I DUBBI DI CODACONS

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L’Associazione dei Consumatori CODACONSLATINA, per mezzo del suo Presidente Provinciale Antonio Formiconi, esprime diverse perplessità circa la seduta della Commissione Consiliare Trasparenza del Comune di Latina in ordine all’attuazione della Delibera di Consiglio Comunale  e della Giunta Comunale di affidamento della piscina comunale al Gestore.

“Aspetto fondamentale ed imprescindibile per l’intervento dell’Associazione dei Consumatori CODACONSLATINA è il rispetto dell’art. 2, comma 461 della Legge 244/2007, ove è stato ribadito che compito essenziale, fondamentale ed istituzionale delle Associazioni dei Consumatori è quello di formare ed informare i cittadini,  il quale dispone che al fine di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e di garantire la qualità, l’universalità e l’economicità delle relative prestazioni, in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare le seguenti disposizioni: a) previsione dell’obbligo per il soggetto gestore di emanare una «Carta della qualità dei servizi», da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate così come determinati nel contratto di servizio, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonché le modalità di ristoro dell’utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza.

Rispetto a ciò, ad oggi non risulta essere stato ancora nominato il DEC (Direttore Esecutivo del Contratto) relativo alla concessione delle piscine comunali e dei relativi allegati (Addendum, Regolamento, ecc…): infatti, in assenza del DEC è compito del Responsabile Unico del Procedimento (RUP) svolgere la funzione ispettiva della corretta applicazione del suddetto contratto, mediante controlli basati non solo su atti scritti ma anche delegando Funzionari preposti che si dovrebbero recare presso l’impianto per la verifica delle attività del Gestore e delle segnalazioni pervenute dalle Associazioni Sportive.

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Rispetto a ciò, nelle richieste fatte dall’ANTARES NUOTO E PALLANUOTO LATINA erano inclusi anche il lunedì ed il giovedì dalle ore 21,00 alle ore 22,30 in linea con orari e spazi asseverati, ma ad oggi risultano spazi acqua ed orari pomeridiani, con la fascia compresa dalle ore 16,30 alle ore 18,00, concessi da Nuoto 2000 ad altre Associazioni Sportive, mentre da asseverazione tali spazi sono riservati esclusivamente ai corsi di nuorto ed alle attività primarie.

Ad oggi, quindi, ci sono alcune Associazioni che si stanno allenando in orari e spazi non previsti dal PEF, mentre alla ANTARES che ha fatto la medesima richiesta, negli stessi giorni ed orari pomeridiani le corsie non sono state messe a disposizione.

Le suddette istanze e rimostranze sono state più volte richieste sia al Comune di Latina (LT) sia al Gestore della Piscina Comunale, anche attraverso l’istituzione di un Tavolo Tecnico al fine di giungere ad una soluzione di conciliazione e/o soluzione bonaria, ma ad essa non faceva seguito alcunchè.

A tal proposito, l’Associazione dei Consumatori CODACONSLATINA, sulla base delle suddette argomentazioni, si riserva di agire giudizialmente nelle sedi civili, penali e contabili per danno da disservizio amministrativo, al fine di tutelare pienamente le ragioni e gli interessi degli utenti/consumatori lesi dall’omessa e/o carente fruizione degli spazi pubblici comunali della Piscina, ovvero delle Associazioni Sportive ASD, SSD, APS presenti sul territorio del Comune di Latina (LT) e/o utenti che vedono lesi i loro diritti ed interessi nello svolgimento delle Attività Sportive, ivi comprese quelle di volontariato e di diversamente abili, in violazione dell’art. 2 e 3 della Costituzione e della Carta dei Servizi, in tema di efficienza, equità e trasparenza dei servizi pubblici essenziali, attraverso la promozione di una azione di classe (“class action”) al fine di tutelare gli interessi generali e collettivi degli stessi ex afrtt. 140 e 140 bis del Codice del Consumo nelle sedi giudiziarie opportune, con conseguente diritto al risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali patiti e subiti dagli stessi; l’Associazione dei Consumatori CODACONSLATINA valuterà attentamente la possibilità di agire nelle sedi giudiziarie amministrative per violazioni di legge, eccesso di potere e difetto di motivazione della Delibera di Consiglio Comunale in oggetto, oltre alla violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino”.

Così, in una nota, il presidente di Codacons Latina, Antonio Formiconi.





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