Livorno, le aziende più ricche: non solo porto e spedizioni, exploit edilizia con Frangerini

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LIVORNO. Il porto domina, con le aziende di spedizioni internazionali, i terminal e le società che operano nel trasporto marittimo costantemente sugli scudi. E in una città come Livorno, del resto, sarebbe impensabile il contrario. Ma a tirare l’economia locale sono anche i settori edile e immobiliare, con varie imprese nella parte alta della classifica delle più ricche di Livorno, Collesalvetti e Capraia stilata dal Tirreno elaborando i dati del sito Registroaziende.it. Una graduatoria che vede primeggiare anche i player del settore auto, con diverse concessionarie presenti, ma ce ne sono pure altre attive in realtà storicamente meno rappresentate, come la lavorazione del caffè, la consulenza imprenditoriale e l’editoria.

Le migliori imprese

I primi due posti, come da tradizione, sono occupati dalle aziende di spedizioni internazionali. Sono la Del Corona & Scardigli (18.504.310 euro di utile e 272.405.601 di fatturato) e la Hillebrand Gori (da tutti conosciuta come Giorgio Gori), con 12.703.794 e 257.667.502. Seguono Laviosa Chimica Mineraria (10.649.209 di utile e con un fatturato consolidato di gruppo di 124,1 milioni di euro) e Feralco (9.403.895), che operano nell’ambito della produzione chimica, Cheddite Italy (armi e munizioni, 8.796.760 euro), Marterneri (8.106.772), la Compagnia portuale di Livorno (7.282.627, un utile spinto dalla vendita alla multinazionale Koelleker dell’autoparco del Faldo, l’ex gioiello di famiglia), Fratelli Neri (7.193.903), Cilp (6.582.723), tutti nei settori della logistica portuale e della movimentazione delle merci, e Frangerini, con 6.387.677 euro, un’impresa edile a conduzione familiare che nel tempo ha saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nell’ambito dell’efficientamento energetico e nel rispetto per l’ambiente. Quest’anno resta fuori Cuccuini, eccellenza nell’abbigliamento livornese e non solo: i dati di Registroaziende.it, il sito con il quale Il Tirreno ha effettuato l’analisi, indicano per la società specializzata nell’abbigliamento 124.086.004 euro di fatturato (l’8% in più del 2022) e un utile negativo per 1.660.000. Naturalmente, i conti, possono essere influenzati da tutta una serie di fattori, quali gli investimenti, le vendite (la Compagnia portuale, ad esempio, registra un +2.852% anche perché ha venduto l’autoparco del Faldo) che, da una semplice classifica riepilogativa, ovviamente non possono emergere.

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La classifica

La classifica proposta dal Tirreno – frutto di un’elaborazione dei dati dal sito Registroaziende.it – elenca le prime cento imprese con la sede legale a Livorno, a Collesalvetti o Capraia in ordine di utile. I numeri si riferiscono all’ultimo bilancio presentato, quello del 2023. Alcune delle imprese, tuttavia, potrebbero non essere ricomprese nella lista se gli ultimi bilanci non sono ancora stati caricati sulla piattaforma Internet o se il tipo di società non viene preso in considerazione dallo stesso portale specializzato che le raggruppa rendendole disponibili a tutti per la consultazione (le “sas”, le società in accomandita semplice, non sono ad esempio incluse in questi elenchi).

L’eccellenza edilizia

L’imprenditore Stefano Frangerini, con la sua creatura, è per la prima volta nella top10 da quando l’azienda di famiglia, nel lontano 1907, è stata fondata. Non a caso è considerata una delle poche imprese centenarie del territorio. Il costruttore, tesoriere dell’Associazione nazionale costruttori edili, vuole comunque rimanere «con un basso profilo». «Confermo, è stato un anno molto positivo per i nostri bilanci – confida – ma tutto l’utile generato lo abbiamo reinvestito nell’azienda, perché è giusto fare così. Vivo in un condominio, non in una villa, lavoro duro da 47 anni e ogni giorno, per 12 ore, sempre con il motore fuori giri. Ringrazio i miei dipendenti, che vengono gratificati per il loro grande impegno, dato che tutti insieme abbiamo fatto grandi sacrifici. Ci vuole chi guida l’impresa, è vero, ma senza di loro certi risultati non sarebbero stati raggiunti. Noi, da tempo, puntiamo molto sul rispetto per l’ambiente e l’efficienza energetica, con l’obiettivo di lavorare bene e a contenziosi zero. Ci siamo arrivati lentamente, da giovane infatti mi chiedevo come facessero certe aziende a svolgere lavori così grandi, ora mi rendo conto che con il tempo, con grande impegno, si può crescere. Processo, progetto e prodotto sono le nostre parole d’ordine per realizzare le migliori opere possibili, siamo infatti stati scelti per una delle riqualificazioni più importanti d’Italia, l’Accademia navale, ma pure per via Grande e le Terme del Corallo. Eccellenza e qualità sono i nostri obiettivi, nel 2023 (l’anno al quale si riferiscono i bilanci delle aziende ndr) sicuramente molti interventi di restyling energetico sono arrivati a compimento, quindi si spiega anche così il buon andamento dei conti. Non posso che ringraziare i miei figli: Chiara, che è ingegnera, e Matteo, laureato ed esperto di economia e finanza: sono il presente e il futuro della Frangerini». Intorno alla metà della classifica, in rappresentanza dello stesso settore, troviamo M.B.D. con sede in piazza Attias (1.478.937 di guadagni), Abate (1.412.528), Prog&Co (912.004 di utile, in linea con il 2022, e 4.211.825 euro di fatturato), Domia Imprendo (724.636), ed Elitia (686.021 euro), mentre subito fuori dalla top100 Habitat 2010, con 480.366 di guadagni. Per la fornitura di materiali, invece, spunta al centesimo posto Toscana Tubi (484.268, con un aumento del 16% degli utili rispetto al 2022). Parallelamente all’edilizia, corre l’immobiliare con Liburnia (770.971 euro di utile), N.G.I. (678.042), G.G. (673.193), Euroterminal (667.123), Porto Immobiliare (631.802) e Stetel Immobiliare (602.518).

Bene le auto

Tre le concessionarie auto ricomprese nelle cento più ricche al ventisettesimo posto troviamo Clas (Gruppo Renault), con 2.225.730 euro di utile (+978%) e 63.630.393 di fatturato, al quarantesimo Blubay (Ford), con 1.299.684 di guadagni e 110.027.621 di giro d’affari, mentre più giù – siamo in settantacinquesima posizione – ecco Scotti & co (Volkswagen) con 649.707 euro di utile e 76.573.774 di fatturato. Sempre dai bilanci del 2023, settore simile, c’è Toyo Tire Italia, mondo degli pneumatici, con 1.123.458 di guadagni e 39.900.359 di giro d’affari.

Le altre “top”

Si conferma in cima alla classifica l’imprenditore livornese Riccardo Citi, con la sua Ies Solare, l’impresa controllata al 100% dalla Citi Holding sua per 115.000 euro di quote e della moglie Katy Bendinelli, coproprietaria con un capitale di 23.900 euro. È dodicesimo con 4.606.065 euro di utile e 50.348.047 di fatturato, in crescita rispetto all’anno passato e appena fuori dalla top10 (dai bilanci del 2022 era invece decimo). Citi, che con la sua azienda si occupa di energia rinnovabile e di installare impianti Edison in Toscana e non solo, è davanti al gigante a guida Msc-Moby Porto 2000, 4.170.965 di utile, e pure ai Costieri D’Alesio (3.640.689) e a Terminal Darsena Toscana, che viene analizzata nell’ultimo bilancio a guida Gruppo investimento portuali (dall’anno scorso il proprietario è Grimaldi), con 3.476.385 di guadagni. Bene anche Asa (il gestore del servizio idrico locale e del gas raggiunge 2.830.000 di utile), Lena nel settore del commercio (2.060.342), il Centro livornese recupero inerti (874.217), l’Interporto “Amerigo Vespucci” (868.313), Caffè Toscano dell’imprenditore Riccardo Grillo, che nel basket sponsorizza la Pielle (810.451 euro), George Menaboni (674.566), Evergreen Shipping Agency – controllata per il 55% da Peony Investiment e per il 45% da Sofimar, guidata dal presidente Antonio Maneschi e dal consigliere delegato Wei Huang, con 642.815 di utile seppur in flessione rispetto al 2022 – ed Elevat ascensori, con 491.797 di utile e una crescita del 92% rispetto all’anno precedente.

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