Ipertensione, da Pisa un Nuovo Trattamento per Curarla: Come Funziona

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PISA. Nel mondo circa un adulto su quattro soffre di ipertensione (valori di pressione misurata >140/90 mm Hg), un fattore di rischio cruciale per le malattie cardiovascolari, prima causa di morte in Italia e nella maggior parte dei Paesi. Alla base della cura, la correzione delle abitudini alimentari e dello stile di vita, assieme all’utilizzo di medicinali.

Oltre la metà, infatti, delle persone con più di 60 anni e molti cinquantenni usano quotidianamente farmaci antipertensivi, che risultano efficaci nel ridurre il rischio associato all’ipertensione mediante l’abbassamento della pressione sanguigna, la riduzione dell’infiammazione e del danno agli organi, e la prevenzione dei correlati esiti negativi, tra cui deterioramento cognitivo, disabilità e morte prematura.

Il quadro

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Però, nonostante i forti benefici sulla salute dei trattamenti antipertensivi e nonostante gli elevati costi sanitari pubblici delle malattie cardiovascolari (oltre 3,5 miliardi di euro all’anno solo in Italia, secondo l’Aifa), molti adulti ipertesi non riescono a raggiungere un controllo efficace e continuo della pressione. I principali motivi di questa situazione sono dovuti alla complessità della patologia, assieme allo scarso numero di bersagli molecolari conosciuti utili al trattamento, che si contano sulle dita di una sola mano. Per questo, negli ultimi decenni la ricerca in tutto il mondo si è sforzata di trovare nuovi bersagli molecolari e vie di cura innovative, anche se invano. Finalmente, un’importante svolta dalla città di Pisa, con la scoperta di un nuovo bersaglio e di un innovativo trattamento.

La scoperta

Ricercatori guidati dal dottor Gianpiero Garau (nella foto) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (www.iit.it) presso il Laboratorio Nest (www.laboratorionest.it) della Scuola Normale Superiore di Pisa (www.sns.it), assieme alla professoressa Rossana Scuri e alla professoressa Simona Rapposelli dell’Università di Pisa (www.unipi.it) e al professor Martino Bolognesi dell’Università degli Studi di Milano (www.unimi.it), e con il contributo dell’azienda toscana Laboratori Aliveda (www.aliveda.com), hanno scoperto e validato un nuovo bersaglio molecolare presente nelle membrane delle cellule (identificato con la sigla NAPE-PLD), efficace al trattamento in clinica. Hanno anche sperimentato con successo un meccanismo del tutto innovativo per sfruttare questo bersaglio, che si concretizza nella sua stabilizzazione a livello delle membrane vascolari e neuronali, e che è alla base della cura dei disordini associati.

Il sistema biologico coinvolto permette direttamente di ottenere un’intensa e prolungata azione antipertensiva, e contemporaneamente ha effetti protettivi sull’intero organismo per i fattori di rischio, sia cardiovascolari che neurovascolari.

La svolta

Nell’ipertensione arteriosa cosiddetta “essenziale” (o primaria), che rappresenta circa il 95% dei casi di ipertensione, gli elevati valori pressori sono il risultato dell’alterazione di meccanismi complessi che regolano la pressione e che coinvolgono di norma il sistema nervoso (autonomo). Su quest’ultimo sistema gli attuali medicinali non sono di fatto indirizzati direttamente. Gli scienziati sono andati incontro quindi alle più rilevanti esigenze mediche per i pazienti che non rispondono agli attuali trattamenti, validando un nuovo bersaglio molecolare, scoprendo un innovativo meccanismo di cura e composti utili al trattamento, i quali agiscono sui diversi fattori di rischio, sia cardiovascolari che neurovascolari.

Una vera svolta per il trattamento medico. I risultati dell’importante lavoro escono in questi giorni sulla prestigiosa rivista di Cell Chemical Biology. I ricercatori pisani sono riusciti anche a svelare che alcune molecole di origine vegetale, quindi non ottenute per via sintetica, possono sfruttare proprio questo innovativo meccanismo appena scoperto, e con esso riescono a espletare i loro effetti benefici sul nostro corpo. Nei prossimi mesi cercheranno di far confluire questo in prodotti efficaci basati su componenti di origine naturale, grazie all’esperienza sul campo dall’azienda toscana Aliveda.

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