Oggi 23 febbraio durante la messa nella basilica di San Pietro per il Giubileo dei Diaconi monsignor Rino Fisichella ha letto l’omelia preparata da Papa Francesco in ospedale. Ha anche tenuto a precisare: “Sentiamo il Papa vicino a noi, che il Signore lo assista nel momento della prova e della malattia”.
É la mattina della messa nella basilica di San Pietro per il Giubileo dei Diaconi. La funzione è tenuta dal pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella, ma il Papa dall’ospedale Gemelli, dove è ricoverato da giorni, ha preparato l’omelia. Doveva essere proprio Papa Francesco a celebrare questa messa ma si trova ancora in gravi condizioni in ospedale: qui è arrivato lo scorso 14 febbraio per una bronchite, poi gli è stata diagnosticata una polmonite bilaterale. Ieri 22 febbraio è peggiorato e le sue condizioni sono state giudicate critiche. Oggi il Vaticano ha fatto sapere che il Papa ha passato la notte tranquillo e che ha riposato.
Durante la messa di questa mattina, monsignor Fisichella prima di leggere l’omelia di Bergoglio ha tenuto a dire: “Sentiamo Papa Francesco, benché in un letto d’ospedale, vicino a noi, lo sentiamo presente in mezzo a noi e questo ci obbliga a rendere ancora più forte, più intensa, la nostra preghiera perché il Signore lo assista nel momento della prova e della malattia“.
Nonostante fosse in ospedale il Papa ha scritto l’omelia chiedendo la pace per le guerre. Ecco cosa ha voluto dire: un “mondo dove per gli avversari c’è solo odio è un mondo senza speranza, senza futuro, destinato ad essere dilaniato da guerre, divisioni e vendette senza fine, come purtroppo vediamo anche oggi, a tanti livelli e in varie parti del mondo“.
Nell’omelia Francesco si rivolge anche ai 23 diaconi che sono stati consacrati oggi. Si tratta di tre italiani, tre messicani, tre spagnoli, sei colombiani, tre statunitensi, due polacchi, un francese e due brasiliani. A loro Bergoglio ricorda che “perdonare vuol dire preparare al futuro una casa accogliente, sicura, in noi e nelle nostre comunità” e che i carismi del diacono debbono sempre restare quelli del perdono, del servizio disinteressato e della comunione.
Poi Papa Francesco aggiunge: “Il diacono, investito in prima persona di un ministero che lo porta verso le periferie del mondo, si impegna a vedere – e ad insegnare agli altri a vedere – in tutti, anche in chi sbaglia e fa soffrire, una sorella e un fratello feriti nell’anima, e perciò bisognosi più di chiunque di riconciliazione, di guida e di aiuto“.
E ancora parlando ai diaconi: “Fratelli Diaconi, il lavoro gratuito che svolgete, come espressione della vostra consacrazione alla carità di Cristo, è per voi il primo annuncio della Parola, fonte di fiducia e di gioia per chi vi incontra“. Da qui una richiesta: quella di accompagnare il servizio “il più possibile con un sorriso, senza lamentarvi e senza cercare riconoscimenti, gli uni a sostegno degli altri, anche nei rapporti con i Vescovi e i presbiteri“.
Infine il Papa conclude: “Il vostro agire concorde e generoso sarà così un ponte che unisce l’Altare alla strada, l’Eucaristia alla vita quotidiana delle persone; la carità sarà la vostra liturgia più bella e la liturgia il vostro più umile servizio“. Il diacono sia pronto a “dare senza chiedere nulla in cambio” perché solo questo “unisce, crea legami, esprime e alimenta uno stare insieme che non ha altro fine se non il dono di sé e il bene delle persone“.
Non sarà l’unico momento della giornata per mostrare la vicinanza al Papa. Nella sera di oggi 23 febbraio, alle 20, il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei, presiederà il Santo Rosario per la salute di Papa Francesco nella chiesa di San Domenico a Bologna. Il cardinale tiene a precisare: “Vogliamo stringerci al Santo Padre, chiedendo al Signore di sostenerlo in questo momento di sofferenza, perché trovi sollievo e possa ristabilirsi al più presto. Sarà un modo concreto per rinnovargli la vicinanza e l’affetto delle comunità ecclesiali italiane, che da giorni hanno intensificato la loro preghiera“. Per chi non potrà esserci a Bologna si potrà assistere al rosario guardando la tv perché la preghiera verrà trasmessa in diretta su Tv2000 e su Play2000 (la piattaforma streaming di Tv2000 e inBlu2000).
Il momento di preghiera proseguirà anche domani 24 febbraio quando verranno coinvolte tutte le Chiese in Italia. L’Ufficio Liturgico Nazionale sta predisponendo due schemi, disponibili a breve, per tessere questa catena di preghiera che raduna tutte le comunità intorno al Vescovo di Roma che presiede nella comunione.
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