Giochi, dal Lotto alle slot una partita da 6 miliardi

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Per anni è rimasto lì, a sonnecchiare. Una sorta di foresta pietrificata, in cui nulla o quasi si muoveva. Adesso, invece, come nella favola della Bella addormentata nel bosco, è arrivato il risveglio. Il settore del gioco pubblico italiano è in pieno fermento. In una lunga analisi pubblicata qualche giorno fa, la banca d’affari americana, Morgan Stanley, lo ha definito il «mercato europeo più attrattivo». In effetti in poco tempo sono accadute e stanno accadendo molte cose. Intanto nel mercato italiano è entrata Flutter, una delle più grandi società di gioco al mondo. Ha comprato Sisal per 1,9 miliardi e, adesso, sta rilevando un secondo operatore, Snaitech, per il quale ha offerto altri 2,3 miliardi di euro. Tra pochi giorni, il 17 marzo, dovranno poi essere presentate le offerte per la concessione del Lotto, fino ad oggi gestita da Igt, società del gruppo De Agostini, gara alla quale è data per certa la partecipazione della stessa Flutter, e che parte da una base d’asta di un miliardo con l’aspettativa (almeno quella del governo) che si possa salire ben oltre questa soglia. E poi, grazie al riordino del settore delle slot e delle sale scommesse a cui sta lavorando il governo, alle viste c’è un’altra maxi gara da due miliardi per il rinnovo delle relative concessioni. Sul settore, insomma, società e fondi investiranno nei prossimi mesi fino a sei miliardi di euro.

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Il bacio del principe azzurro che ha fatto risvegliare la Bella addormentata, lo ha dato proprio il governo, promettendo con la delega fiscale del vice ministro Maurizio Leo, certezze al settore. La prima, messa nero su bianco, è che durante tutta la durata delle concessioni sui giochi che saranno assegnate all’asta, il governo non alzerà le tasse sul settore. Tra balzelli e imposte sulla fortuna, per anni il comparto è stato chiamato a pagare costantemente dazio per far quadrare i conti pubblici.

L’ACCORDO IN ARRIVO

Su questo è stato messo un punto. Ma la vera novità è un’altra. Per la prima volta il governo sembra essere vicino ad un accordo con le Regioni per risolvere il dilemma delle “distanze”. Fino ad oggi ogni Regione ha legiferato per conto suo, decidendo quanto un punto vendita o un sala scommesse dovessero essere lontane da un luogo considerato “sensibile”. Il risultato è stata un’anarchia regolamentare. E in questo caos non è stato possibile fare gare per riassegnare le concessioni sia delle sale scommesse che delle slot. Adesso il Tesoro ha messo sul tavolo un accordo “nazionale” che sembrerebbe essere stato per grandi linee accettato dalle stesse Regioni. Sul territorio ci saranno in tutto 55 mila punti vendita che potranno offrire giochi, le “macchinette” saranno ridotte a sole 200 mila (in passato erano arrivate a sfiorare le 500 mila) e i negozi che vendono gioco, potranno essere «certificati» e in questo caso non dovranno mantenere distanze minime, mentre quelli senza il bollino dovranno stare lontani 200 metri dai luoghi sensibili. Se il compromesso terrà, entro il prossimo anno il governo potrà bandire le gare per riassegnare le concessioni, con il non trascurabile vantaggio per il Tesoro di poter incassare un paio di miliardi da utilizzare per le misure di politica economica. In questo contesto di riassetti societari, di gare e di riassetti regolamentari, è forse interessante capire come si stanno muovendo i tre principali protagonisti del mercato: Flutter-Sisal, Igt e Lottomatica. Flutter, al momento, è sicuramente l’operatore più dinamico. Ha preso Sisal e il Superenalotto, e sta per integrare Snaitech, la cui acquisizione dovrebbe a breve essere sbloccata dall’Antitrust. E ora si prepara a partecipare alla gara del Lotto per contendere il gioco a Igt. Secondo Morgan Stanley farlo sarebbe interessante soprattutto per la possibilità di attirare giocatori dal mondo fisico a quello on line, dove i margini sono molto superiori. Sempre per Morgan Stanley, Flutter parteciperà in consorzio con qualcun altro. Già, ma con chi? Sul mercato e tra gli studi d’affari si vocifera di un possibile interessamento di Scientific Games, società partecipata dal fondo Brookfield. E qui arriviamo al secondo contendete della gara Lotto, Igt, di cui Scientific Games è socio nella gestione dell’altra lotteria italiana, il Gratta&Vinci. Se per Flutter la partecipazione alla gara del Lotto è una opportunità in più sul mercato, per Igt è la partita della vita. Il gruppo De Agostini ha già abbandonato il settore dei giochi fuori dall’Italia, Le linee business di gaming e digital di Igt sono state cedute al fondo Apollo, con un incasso di 4 miliardi di euro. Il closing dell’operazione è previsto per quest’anno. Sul mercato sono in molti a chiedersi se in prospettiva non ci sia l’idea di un abbandono anche del mercato italiano, dove gli aggi elevati di Lotto e Gratta&Vinci garantiscono comunque ottimi guadagni. Per ora la posizione ufficiale è di tenere le due ricche concessioni, ma è probabile che la partita vera si apra solo a valle della gara del Lotto.

I PASSAGGI

Il fondo Apollo, che ha acquistato il ramo giochi internazionale di Igt, è un giocatore importante anche nel mercato italiano, dove controlla Lottomatica, la ex Gamenet, il gruppo che ha rilevato dalla stessa Igt il vecchio marchio e il settore delle slot. La società è ben gestita e, sempre secndo Morgan Stanley, è quella meglio piazzata sul mercato per spostare e conquistare sempre più giocatori sull’on line, dove pure è in corso la gara per il rinnovo delle licenze, e dove come detto i margini sono molto elevati. Anche per Lottomatica, tuttavia, è in corso un riassetto. Apollo sta cedendo da tempo quote di capitale della società e con l’ultima operazioni ai blocchi ha ridotto la sua partecipazione al 41 per cento circa. Nel libro soci è comparsa Norges Bank, ma è evidente che a tendere dovrà arrivare un nuovo investitori industriale. Altro insomma, che foresta pietrificata. La bella addormentata non solo si è svegliata, ma ha una gran voglia di mettersi a ballare.

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