CAMERA DEI DEPUTATI
ROMA – Arriva dalla Commissione Esteri della Camera il parere favorevole relativamente al documento triennale 2024-2026 di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo. Nel Parere sono stati richiamati gli approfondimenti conoscitivi acquisiti in occasione delle audizioni del Viceministro degli Esteri delegato alla cooperazione allo sviluppo, del Direttore Generale del Maeci per la cooperazione allo sviluppo, del Direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) e di rappresentanti di reti di organizzazioni non governative operanti nel settore dell’aiuto allo sviluppo. Sono inoltre stati condivisi gli obiettivi strategici di promuovere collaborazioni paritarie secondo un modello di sviluppo diffuso, sostenibile e basato sulla centralità della persona. Si è tenuto conto che l’Africa rappresenta una delle principali priorità della politica estera italiana e quindi anche della cooperazione allo sviluppo e che pertanto il “Piano Mattei per l’Africa” è uno strumento essenziale di questa nuova visione strategica, investendo, oltre che su temi chiave quali l’approvvigionamento energetico, la sicurezza alimentare e le transizioni verde e digitale, anche sulla formazione dei giovani e l’uguaglianza di genere. Nel parere viene anche evidenziato come, nel definire le proprie politiche di sviluppo, il nostro Paese abbia come punto di riferimento l’Agenda 2030 imperniata sui seguenti 5 Pilastri: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partenariato. Dalla Commissione giunge anche l’apprezzamento per il fatto che il documento conferma l’impegno del Governo nel percorso pluriennale di avvicinamento graduale agli obiettivi dello 0,7 per cento del Reddito nazionale lordo, fissato dall’Agenda 2030 e in linea con l’articolo 30 della legge n. 125 del 2014. Viene inoltre condivisa la priorità strategica annessa alle seguenti aree geografiche: Africa, Europa orientale, Balcani, Medio Oriente, Asia, America latina e Small Island Developing States (SIDS). Si è poi apprezzato l’impegno ad assicurare un’attenzione particolare alle crisi umanitarie protratte, quali quelle in Ucraina, Corno d’Africa, Sahel, Sudan, Sud Sudan, Siria, Afghanistan e Gaza. Si è anche preso atto che, sul tema del debito, il Governo intende svolgere un ruolo attivo e di primo piano, sia nel quadro tradizionale del Club di Parigi sia nell’iniziativa G20 nota come “Quadro Comune per il trattamento del debito”. Alla luce di queste valutazioni il parere favorevole della Commissione è stato completato da alcune osservazioni. In primo luogo si sottolinea l’idea di voler rafforzare i partenariati pubblico-privato con l’obiettivo di attirare maggiori capitali e risorse, anche esplorando strumenti finanziari innovativi; in materia di priorità geografiche, invece, l’obiettivo sarebbe quello di estendere gli interventi nella regione dell’Indo-Pacifico, in ragione della crescente importanza che tale regione sta assumendo nelle dinamiche globali. Si è parlato anche di un sistema di monitoraggio dell’implementazione del triplo nesso (sviluppo, aiuto umanitario e pace) per dare impulso alla concreta operatività delle Linee guida approvate nel 2023, garantendo l’assegnazione di esperti specifici all’AICS con esperienza in questo ambito, in particolare sul pilastro “Pace”. Allo stesso tempo si è posta l’attenzione sul potenziale coinvolgimento delle popolazioni locali nella ricerca di soluzioni sostenibili, nonché l’investimento in iniziative di diplomazia umanitaria, inclusi gli sforzi di mediazione dell’Italia attraverso il Maeci e le organizzazioni della società civile attive sul campo. Evidenziata poi la necessità di richiamo all’Agenda 2063 dell’Unione africana quale quadro strategico di riferimento per i percorsi di sviluppo del continente, accompagnando la cooperazione italiana in un’ottica di partenariato. Infine ci si sofferma sul potenziale dell’Italia come interlocutore privilegiato nei processi di pacificazione nel Sahel, nei Balcani occidentali e nel Caucaso, promuovendo azioni specifiche per la mitigazione dei conflitti in Armenia e Azerbaigian, nonché il rafforzamento del dialogo tra Kosovo e Serbia. (Inform)
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link