Turismo, cosa vedere a Orvieto?

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Il turismo in Umbria è una grandissima risorsa per l’economia della regione. In questo focus ci si concentra su Orvieto. Il comune in provincia di Terni ha tantissimi punti di interesse e ha tante bellezze da dischiudere ai turisti.

Duomo di Orvieto

Si parte dal Duomo di Orvieto. La Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta è, senza dubbio, tra le più belle a livello nazionale e non solo. La facciata gotica e gli interni riccamente decorati con affeschi rendono maestoso il volto del Duomo.

Da ammirare sono i mosaici esterni su sfondo oro e i bassorilievi a fianco dei portali di ingresso, con le storie del vecchio e del nuovo testamento, opera di Lorenzo Maitani. All’interno c’è la cappella del Corporate, dove e custodito ed esposto il sacro lino macchiato dal sangue di Gesù in occasione del Miracolo di Bolsena e la celebre cappella di San Brizio con le scene del Giudizio Universale affrescate da Luca Signorelli.

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Orvieto Sotterranea

Un’esperienza da vivere è quella di immergersi nell’Orvieto Underground per vedere i sotterranei della città con resti di un antico mulino, i butti e i colombai, realizzati in circa 2500 anni di ininterrotti scavi.  Alcuni speleologi hanno ritrovato questo percorso sotto terra, scavato, utilizzato e poi dimenticato: un oscuro labirinto articolato in oltre 1200 tra grotte, cunicoli, pozzi, cisterne.

Orvieto, infatti, si erge su una rupe di tufo, sotto la quale gli abitanti, hanno scavato numerosissime grotte. I locali interrati erano sfruttati come cantine degli edifici soprastanti, ma si usavano anche per la concia dei pellami e per l’allevamento dei piccioni. In particolare sono di grande interesse i “colombai” ed i resti di un intero mulino medievale (il mulino di Santa Chiara). Il tour dura un’ora.

Pozzo Di San Patrizio

Opera di architettura medievale, un punto di riferimento per Orvieto è il Pozzo di San Patrizio. La sua profondità scende fino al livelio dell’acqua. Fu realizzato da Antonio da Sangallo il Giovane per l’approvvigionamento di acqua in caso di assedio della citta di Orvieto. Il pozzo fu realizzato a due spirali che si incrociano senza mai toccarsi: cosi chi sale non incontrerà mai chi scende, qualcosa di unico nel suo genere.

Una volta chiamato pozzo della Rocca, in epoca ottocentesca assunse il nome attuale di Pozzo di San Patrizio per volere dei frati del convento dei Servi ai quali era nota la “leggenda del santo irlandese” (secondo la quale Patrizio fosse custode di una grotta senza fondo, dalla quale dopo aver visto le pene dellinferno si poteva accedere al Purgatorio arrivando persino ad intravedere i Paradiso). 

Torre del Moro

La torre si trova al centro di Orvieto, lungo il corso cittadino e rappresenta il posto ideale per vedere Orvieto e i suoi colli dall’alto. 300 scalini per raggiungere la vetta ma c’è anche un ascensore che semplifica il compito.

La Torre, alta 47 metri, era detta del Papa, e orientata quasi perfettamente secondo i quattro punti cardinali. Nel XVI secolo la torre venne chiamata del Moro, da Raffaele di Sante, detto il Moro, che diede il suo nome anche al sottostante palazzo Gualtiero, di sua proprietà, o dal fatto che sulla stessa torre vi si ‘appendesse” il Moro in occasione della antica manifestazione della giostra del Saracino.

Nel 1865, all’altezza di diciotto metri, fu sistemata nella torre del Moro la vasca distributrice del nuovo acquedotto e, a seguito dei restauri del 1866, venne installato l’orologio meccanico e due campane civiche. L’orologio funzionante risale al 1875. La campana più piccola proveniva dalla torre di Sant’Andrea e quella più grande dal palazzo del Popolo.

2024, incassi in crescendo a Orvieto

Dalla riunione dell’Osservatorio comunale sull’imposta di soggiorno tenutasi nella sala delle Quattro Virtù del Palazzo comunale nei giorni scorsi, è emerso che nel 2024 gli incassi a Orvieto sono stati in crescita: 553.074 euro contro i 538.131 euro del 2023.

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“I dati delle strutture ricettive di Orvieto – ha detto il sindaco Roberta Tardani – e così anche i ricavi dall’imposta di soggiorno, peraltro non ancora definitivi, evidenziano anche per il 2024 un andamento positivo dei flussi turistici nella nostra città. Da quando si è insediata, questa amministrazione ha interamente utilizzato gli introiti dall’Imposta di soggiorno per le finalità di scopo previste dalla legge destinandoli agli investimenti nel settore turistico e culturale della città, dal sostegno agli eventi alla stagione del Teatro Mancinelli fino alla gestione integrata dell’Ufficio turistico, del Palazzo del Popolo, della Torre del Moro e dello stesso teatro. Lavoreremo ora insieme alla proposta avanzata sul Palazzo del Popolo che ha l’obiettivo di incentivare il turismo congressuale nei mesi solitamente meno attrattivi e, per quanto riguarda le agevolazioni, sarà fattibile a partire da gennaio-aprile 2026″. 



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