In un clima di crescente tensione economica e geopolitica, il governo italiano si prepara a varare misure per contenere l’impennata dei costi energetici e tutelare i cittadini più vulnerabili. Il decreto, atteso martedì nel Consiglio dei Ministri, rappresenta un intervento ambizioso che punta a ristrutturare il mercato dell’energia, mentre si aprono scenari di possibile riapertura dei rapporti commerciali con la Russia.
Il decreto in arrivo
Il provvedimento, che mira a calmierare i prezzi dell’energia, sarà presentato al Consiglio dei Ministri nella giornata di martedì. Durante un’intervista rilasciata alla Stampa, il ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo energetico, Gilberto Pichetto Fratin, ha illustrato le linee guida del provvedimento.
“Stiamo valutando tutta una serie di norme, e spetterà alla fine al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti verificare la loro fattibilità sotto il profilo economico”.
Sostegno ai consumatori vulnerabili
Oltre alla regolamentazione dei prezzi, il decreto intende porre l’accento sul supporto diretto ai gruppi più fragili. Pichetto Fratin ha dichiarato:
“Posso però dire che interverremo per dare una mano ai fragili”.
Tra le misure in fase di studio, figura anche la revisione dei criteri di calcolo dell’Isee, che potrebbe essere adeguato passando dagli attuali 9.500 euro a 15.000 euro, in modo da migliorare la protezione economica dei cittadini in difficoltà.
Critiche al mercato e strategie correttive
Il ministro ha evidenziato come il mercato dell’energia abbia mostrato dinamiche anomale, frutto di una concorrenza sfrenata.
“Nella gara delle tutele graduali, si sono ritrovati in un fenomeno di mercato: le imprese hanno fatto offerte, anche in negativo, per accaparrarsi milioni di clienti, e ora quei clienti soffrono. Puntiamo a intervenire anche sull’Isee, che dovrebbe salire dagli attuali 9.500 euro a 15 mila”.
Accanto a tali misure, è in corso lo studio di interventi sugli oneri del gas e sull’anticipazione di quote per le imprese legate alle emissioni inquinanti. Sul fronte dell’energia idroelettrica, invece, sono necessarie ulteriori verifiche prima di definire eventuali azioni correttive.
“Sto studiando un’operazione sugli oneri del gas e stiamo intervenendo sul sistema delle imprese con l’anticipazione di quote legate all’emissione di inquinamento. Potrebbe esserci anche qualcosa sull’idroelettrico, ma ci sono ancora delle verifiche da fare”.
Prospettive geopolitiche e riapertura degli scambi con la Russia
Sul versante internazionale, il decreto si inserisce in un contesto di possibili mutamenti nei rapporti con la Russia. In prospettiva di un accordo di pace, il ministro ha sottolineato che una normalizzazione dei rapporti potrebbe portare a benefici economici notevoli.
“Dal punto di vista economico un accordo determinerebbe sicuramente un effetto positivo. Si tenga presente comunque che io ho autorizzato il prelievo dalla Russia fino al 31 dicembre, quindi fino a due mesi fa”. Inoltre, è stata avanzata l’ipotesi di una riattivazione del South Stream, considerato da alcuni come una possibile chiave per la ripresa degli scambi energetici.
“Se si arriva a un accordo, si riapre il South Stream”. Il ministro ha infine aggiunto che, con un accordo di pace, potrebbero aprirsi nuove prospettive non solo per il settore energetico, ma anche per la ricostruzione dell’Ucraina e la normalizzazione dei flussi commerciali.
“Se un accordo di pace c’è a quel punto entra in gioco tutto. Mi rendo conto che è ancora difficile parlarne a guerra in corso. Ma viene naturale pensare che si potrebbero riaprire molti tavoli, dalla ricostruzione dell’Ucraina alla riapertura degli scambi”.
Contesto e prospettive
Il provvedimento si inserisce in un quadro di riforme che mirano a ridisegnare il mercato energetico nazionale, fortemente influenzato da dinamiche internazionali e da una crescente pressione sui consumatori. Gli osservatori sottolineano come un intervento tempestivo e mirato possa rappresentare un punto di svolta per la stabilità economica del paese.
In attesa dei prossimi sviluppi, il governo si trova a dover bilanciare esigenze interne e scenari globali, in un momento in cui la transizione energetica e le tensioni geopolitiche si intrecciano in modo sempre più complesso.
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