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di Mauro Del Bue
La politica estera mai come oggi, visto che gli assetti del mondo stanno cambiando radicalmente, influenza la politica interna. Si può tracciare un primo orizzonte a quel tripolarismo di interesse che si sta profilando tra America di Trump, Russia di Putin e Cina di Xi? Ragioniamone.
Si tratta indubbiamente di un minimo comun denominatore senza principi, senza alleanze o scontri che non abbiano carattere economico e che trascendono dai valori di libertà, di indipendenza, di sovranità. La carta dell’Onu e la dichiarazione universale dei diritti umani sono ormai carta straccia.
D’altronde Trump come é uscito ormai da diverse organizzazioni internazionali come l’Oms si appresta anche a non riconoscere l’Onu e forse a sciogliere la Nato. A che gli servono? A lui interessa un accordo con la Russia per sottrarla all’influenza cinese o per mettere in condizione la Cina, che non dispone più del 28% del debito americano ma solo del 5, ma è il suo principale concorrente nel mercato internazionale soprattutto per quanto riguarda energia e intelligenza artificiale, di accordarsi con lui a prezzi vantaggiosi.
Di cosa pensate che si sia parlato a Riad tra la delegazione trumpiana e quella putiniana e perché é stata esclusa l’Ucraina? Semplicemente perché non si é parlato, se non marginalmente, di Ucraina. I temi sono stati essenzialmente due. Come risarcire l’America della spese militari (circa 130 miliardi contro gli oltre 140 dell’Europa) e gli americani hanno azzardato la richiesta di 500 miliardi, dunque rivendicando qualche forma di proprietà delle risorse delle cosiddette terre rare piene di gas, di petrolio e di diamanti. E come e se collaborare per le estrazioni in Groenlandia, dopo la sua progressiva de glaciazione.
Non a caso la Danimarca ha subito reagito innalzando e quasi raddoppiando le sue spese militari. Trump rivela quel che altri tacevano e cioè che il ruolo degli Stati uniti é sempre stato rivolto a espandere i suoi interessi economici, come scrive Travaglio sul Fatto? Non credo sia proprio così. La contrapposizione tra occidente e comunismo era reale. E non solo economica ma ideale. Certo implicava la solidarietà ad un paese guida e spesso anche la subordinazione ad esso.
Ma forse il piano Marshall era nell’interesse dei paesi che ne erano beneficiari o no? E l’entrata in guerra degli Stati uniti, certo decisa dopo l’attacco giapponese di Pearl Harbor, era o no negli interessi di Francia e Inghilterra? Adesso Trump rivolta la frittata. La politica estera americana sarà fatta solo negli interessi economici dell’America e dunque Zelensky si accomodi e se non lo ha fatto prima ha sbagliato, anche perché é “un dittatore mai eletto” e un “pessimo comico”. L’Europa si agita ma per ora senza decidere alcunché. E in Italia nascono vecchie e nuove convergenze.
Salvini e Conte esaltano le posizioni di Trump, mentre la Meloni sta coi piedi in due staffe. Ha appoggiato sempre politicamente e militarmente Kiev ma é in stretto contatto con Trump. Si illude di fungere da ponte tra Bruxelles e Washington. Quanto durerà? Tutto questo produce inevitabilmente uno strappo al bipolarismo italiano. Manda in frantumi, ma forse Elly non se n’é accorta, qualsiasi ipotesi di campo largo e mette in evidenza un contrasto insanabile tra Lega e Forza Italia che fa parte del Ppe.
Marina Berlusconi dimostra di averlo ben compreso. Tra l’altro le elezioni in Germania dovrebbero sancire la probabile riedizione di un’alleanza di stampo europeo tra democristiani e socialdemocratici. Dunque guardiamo al di là del nostro naso. E’ pensabile che questo nuovo assetto del mondo e il ruolo decisamente autonomo, anzi necessariamente autonomo, dell’Europa non influiscano sugli assetti politici italiani?
E’ pensabile che tra due anni e mezzo si voti ancora con questi schieramenti e con questa legge elettorale? Sarebbe un non senso e metterebbe di fronte ai vincitori le difficoltà, anzi l’impossibilità di governare. Personalmente penso che i socialisti riformisti e liberali possano accordarsi solo con le forze europeiste che, in base allo stessa costituzione europea, difendano i principi di libertà e di indipendenza dei popoli, e che per questo si rendano autonome da chi li calpesta o di chi cinicamente e per interesse accetta che vengano calpestati.
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