Morti sul lavoro: Parma terza in regione

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Dieci morti a Parma sul lavoro nel 2024. Peggio, solo Bologna (24 decessi) e Modena (12). E ancora: 77 decessi nei precedenti 5 anni. Ancora una volta, dietro Bologna e Modena. Con un lungo elenco di decessi (87), dal 2019 al 2024, che attestano Parma al terzo posto regionale nella classifica nera degl incidenti mortali sul luogo di lavoro.

Il 2024 (ma non solo) è stato un altro anno tragico per gli infortuni e le morti sul lavoro in Emilia-Romagna, ma anche in Italia in generale dove, ogni mattina, 3 lavoratori si svegliano ed escono di casa senza sapere che a casa non faranno più ritorno. Lasciano famiglie e affetti, mentre sogni e speranze sfumano nell’ennesimo titolo di giornale presto dimenticato: “un altro incidente sul lavoro”.

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I dati del Rapporto 2024 dell’Osservatorio permanente sugli infortuni e sulle malattie professionali in Emilia-Romagna, a cura del Coordinamento Salute e Sicurezza e dei Dipartimenti Politiche Contrattuali e Politiche del Lavoro della CGIL Emilia Romagna, tracciano un quadro preoccupante. 

In Emilia-Romagna nel 2024 hanno perso la vita sul lavoro 96 lavoratrici e lavoratori, 5 in più del 2023. Dal 2019 al 2023 nella nostra regione sono stati denunciati 596 infortuni mortali. Sono i numeri di una vera e propria strage. Gli infortuni denunciati nel 2024 sono stati 75.868, mentre 7.543 le malattie professionali. Ogni giorno in Emilia-Romagna 207 lavoratrici e lavoratori subiscono un infortunio sul lavoro.

I settori più colpiti rimangono gli stessi da molti anni: trasporto e magazzinaggio (23 infortuni mortali nel 2024), agricoltura (15) e costruzioni (11). Sono i settori più a rischio, anche perché fortemente radicati nel sistema produttivo regionale, e per questo individuati come oggetto di azione prioritaria dal Patto per la Tutela della Salute e della Sicurezza sul lavoro condiviso nell’ambito del Patto per il Lavoro e per il Clima.

Risultano in aumento gli infortuni mortali dei lavoratori stranieri (23, +4 rispetto al 2023) e dei lavoratori over 65 (15, +5), rispetto ai quali devono essere adottate iniziative specifiche. Crescono anche gli infortuni mortali (11, +4), le denunce di infortunio e le denunce di malattia professionale delle lavoratrici. 

Quasi 100 morti: +5,5%

Nel 2024, in Emilia-Romagna sono stati denunciati 96 infortuni mortali, in crescita rispetto al 2023 (erano 91, pari ad un aumento del +5,5%). Per il secondo anno consecutivo registriamo quindi un incremento delle morti sul lavoro. In Emilia-Romagna 8 lavoratrici e lavoratori ogni mese perdono la vita sul lavoro.

Come riportato nella Nota metodologica, questi dati rappresentano una fotografia parziale. I dati provvisori Inail tendono, infatti, a sottostimare il numero di morti sul lavoro: nel 2023 nei dati provvisori furono registrate 91 denunce di infortunio con esito mortale, che sono diventate 97 nei dati consolidati. Ciò si traduce nel fatto che anche le 96 vittime rilevate nei dati provvisori del 2024 saranno superiori nel dato consolidato.

A ciò si aggiunge che nei dati Inail sono rilevati solamente lavoratrici e lavoratori con posizione assicurativa regolare (sono perciò esclusi gli occupati “in nero”). A livello nazionale, Inail nel 2024 ha registrato 1.090 denunce di infortunio mortale (49 più del 2023, +4,7%).

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Il trend

Dal punto di vista territoriale, nel 2024 crescono le denunce di infortunio con esito mortale a Bologna (+9 sul 2023), Rimini (+6), Ferrara (+2) e Reggio Emilia (+1) sul 2023. Rimangono stabili a Piacenza e diminuiscono a Forlì-Cesena (-5), Modena (-3), Ravenna (-3) e Parma (-2), che comunque con 10 decessi si piazza al terzo posto nella classifica nera regionale, dietro Bologna e Modena.

Rapportando il numero di infortuni mortali con il totale degli occupati nella provincia, emerge che in Emilia-Romagna nel 2024 sono stati registrati 4,8 infortuni mortali ogni 100mila occupati, in linea con il dato nazionale. Si pongono al di sopra della media regionale i territori di Piacenza (6,3 infortuni mortali ogni 100mila occupati), Rimini (6,2), Ferrara (6,1), Bologna (5,1) e Parma (4,9).

Gli ultimi 5 anni: parma tra le più colpite

In 5 anni, dal 2019 al 2023, in Emilia-Romagna sono stati denunciati 596 infortuni mortali, con una media di 119 denunce annue. Dall’analisi territoriale emerge che, in termini assoluti, i territori più colpiti siano Bologna (133 denunce di infortunio mortale in 5 anni), Modena (97) e Parma (77). Analizzando i dati infortunistici in relazione al numero di occupati, emerge una significativa disomogeneità territoriale.

Osservando i dati del quinquennio, a livello regionale in media si rilevano 5,97 denunce di infortunio mortale all’anno ogni 100mila occupati. Si attestano sopra la media regionale le province di Piacenza (10,47), Parma (7,56), Ravenna (6,56), e Modena (6,10).

Anche il dato storico conferma le criticità settoriali rilevate in relazione all’anno 2024: nel periodo 2019-2023 nel settore agricolo hanno perso la vita sul lavoro 74 lavoratrici e lavoratori, nel settore dei trasporti e magazzinaggio sono stati registrati 116 infortuni mortali, nelle costruzioni 95.

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Le cause di morte continuano ad essere sempre le stesse ormai da tempo. Il 79,1% degli eventi è raggruppabile nelle prime cinque modalità di accadimento: le cadute dall’alto (33%) e la caduta di oggetti su lavoratrici e lavoratori (15,7%) descrivono quasi la metà degli eventi mortali. La seconda causa di morte è la variazione nella marcia di un veicolo/mezzo di trasporto (16,4%). Il dato è sostanzialmente costante e confermato in tutto il periodo osservato.

Dal punto di vista territoriale, nel 2024, crescono rispetto al 2023 le denunce di infortunio a Rimini (+2,9%), Ravenna (+2,1%) e Bologna (+0,4%). Rimangono stabili a Piacenza e diminuiscono a Parma (-8,1%), Ferrara (-2,8%), Reggio Emilia (-2,6%), Modena (-0,8%) e Forlì-Cesena (-0,3%).

Rapportando il numero di infortuni con il totale degli occupati nella provincia, emerge che in Emilia-Romagna nel 2024 sono stati denunciati 3,8 infortuni ogni 100 occupati, dato molto superiore rispetto alla media nazionale (2,57). Si attestano al di sopra della media regionale le province di Modena (4,58), Ravenna (4,10), Reggio Emilia (3,88) e Forlì-Cesena (3,84).

La maggior parte degli infortuni denunciati continua a verificarsi tipicamente in un luogo ben definito e durante l’orario lavorativo: sono stati 64.741 gli infortuni registrati in occasione di lavoro (-2% rispetto al 2023), di cui 63.297 senza mezzo di trasporto e 1.444 con mezzo di trasporto.

Sono stati, invece, 11.127 gli infortuni avvenuti in itinere (+4,5% rispetto al 2023), ovvero occorsi durante il percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro, nel percorso che collega due luoghi di lavoro (se la lavoratrice o il lavoratore è titolare di più rapporti lavorativi), nel percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro a quello di consumazione abituale dei pasti qualora non sia presente un servizio di mensa aziendale.

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