Il tema della **salute pubblica** in **Campania**, in particolare riguardo ai registri tumori, è tornato al centro del dibattito. A **Calabricito** e lungo il **fiume Sarno**, dove le concerie continuano a sversare rifiuti, è necessario effettuare analisi approfondite simili a quelle già praticate nel **Nord Italia**.
Richiesta di audizione e partecipazione
Su richiesta del sacerdote Padre Maurizio Patriciello, noto per il suo impegno nella lotta contro le **ecomafie**, un incontro informale si è tenuto con la **Commissione** presieduta dall’Onorevole Morrone. Patriciello ha chiesto di essere accompagnato da me, in qualità di unico medico specialista in **Tossicologia** e **Oncologia** iscritto all’Albo dell’Ordine dei Medici di **Napoli**. Ho avuto l’opportunità di condividere con la Commissione la mia esperienza e le evidenze raccolte nel corso degli anni. È stata notata l’assenza del Vicepresidente della **Regione Campania**, Bonavitacola, che ha rifiutato di partecipare all’incontro, ritenendolo non istituzionale. È emersa la sensazione che la sola presenza del sacerdote fosse sufficiente per conferire un certo livello di ufficialità al tavolo di discussione.
Ho informato i membri della Commissione che il 20 febbraio è la giornata mondiale dedicata alla lotta contro il colangiocarcinoma associato all’epatite C negativa, patologia legata principalmente all’esposizione a sostanze tossiche come le diossine e i policlorobifenili (PCB), in particolare il **PCB 118**, prodotto fino al 1982 dalla ditta Caffaro di **Brescia**. Ho evidenziato che l’avvelenamento da **PCB** e **diossine** è stato riscontrato in eccesso nel sangue di alcuni pastori di Acerra e nel caso del vigile Michele Liguori, deceduto a causa di un colangiocarcinoma di questo tipo.
Analisi e risultati delle indagini
Le analisi condotte a mie spese sui pastori di **Acerra** e sul vigile **Liguori**, risalenti al 2008 e 2018, hanno fornito evidenze significative, dimostrando un nesso di causalità in un processo contro gli avvelenatori della zona. Nonostante gli ingenti investimenti, non sono stati registrati ulteriori nessi di causalità in **Regione Campania**. Durante l’audizione, abbiamo esaminato le attività del centro di ricerca regionale ambientale e constatato che i risultati delle analisi di **diossine** e **PCB**, effettuate dal 2015 e consegnate ai cittadini di **Calcinato** nel 2019, non sono stati mai comunicati ai cittadini di **Acerra**, che hanno effettuato prelievi nel 2017.
La situazione a **Calcinato** ha portato a una maggiore attenzione da parte dei cittadini riguardo alla contaminazione ambientale, mentre ad **Acerra** continuano a verificarsi sversamenti di fanghi tossici. Il 19 febbraio 2025 ha visto i comitati lombardi ottenere una condanna storica nei confronti di **ecomafiosi**, sebbene ritenuta insufficiente. La discussione si è poi spostata sulle responsabilità delle autorità locali e nazionali riguardo alla bonifica della discarica di **Calabricito**, dove nel 1999 sono state registrate concentrazioni di **diossine** e **PCB** diecimila volte superiori ai limiti normali.
La situazione attuale e le prospettive
La **Commissione** ha affrontato anche il tema dell’inquinamento proveniente dai **campi rom**, evidenziando l’assenza di dati sulla concentrazione di PFOA e PFAS, sostanze chimiche dannose associate a patologie come il **cancro al testicolo**. Nonostante esistano dati dal 2011 che dimostrano un aumento dei casi di **cancro** ad **Acerra**, non sono stati raccolti dati utili sull’inquinamento del **fiume Sarno**, il quale è tristemente noto per essere uno dei più inquinati d’**Europa**.
Per produrre dati epidemiologici validati dai **registri tumori**, sono necessari circa sei mesi per un anno di censimento, il che implica che per un triennio occorrono diciotto mesi. Recentemente, un malato di **cancro** è stato censito dal **registro tumori** della **ASL 1 Napoli** solo nel settembre 2024, quasi sei anni dopo la diagnosi. Questa situazione ha portato a una richiesta di intervento immediato da parte del **Governo nazionale**, che ha nominato il Generale Vadala’ come Commissario unico per coordinare le azioni di controllo e bonifica nella Terra dei Fuochi, con la speranza che finalmente si possano ottenere risultati concreti.
(*oncologo dell’Istituto Pascale, consulente per le Procure in tema di **Terra dei Fuochi**, presidente **Isde Medici per l’Ambiente Napoli**)
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