Dopo Maersk, che ha firmato un accordo due giorni fa con il cantiere navale indiano Cochin Shipyard per la riparazione e costruzione delle sue navi più piccole, risulta che anche le compagnie navali Msc e Cma Cgm avrebbero preso contatti con il cantiere.
L’accordo sottoscritto da Maersk e il cantiere navale indiano statale dotato delle più grandi infrastrutture del paese, prevede di esplorare le possibilità di riparazione, manutenzione e costruzione navale in India. La società danese è quindi la prima grande compagnia a pianificare attività di manutenzione regolari in India, attività che sono in linea con gli obiettivi di sviluppo della costruzione navale nel paese da parte del governo indiano.
Come dichiarato dal primo ministro indiano Narendra Modi il mese scorso, è l’obiettivo prevede infatti di far diventare l’India uno dei primi cinque hub marittimi globali della cantieristica navale entro il 2047 ed ipotizza un valore di questa attività per il paese che si aggira sui 62 miliardi di dollari; ciò porterebbe uno stimolo anche ai settori correlati che aggiungerebbe 37 miliardi di dollari all’economia e creerebbe circa 12 milioni di posti di lavoro.
L’India, oggi ventiduesimo paese per importanza nel settore, per perseguire il suddetto obiettivo ha studiato una strategia che prevede, tra l’altro, l’inserimento nel suo bilancio del fondo Maritime Development Fund del valore di 2,9 miliardi di dollari (costituito per il 49% da fondi statali e per il rimanente da contributi di vari enti pubblici e privati), per fornire supporto finanziario alla cantieristica e aumentarne la competitività. Per attrarre nuove commesse il governo prevede inoltre agevolazioni economiche e finanziarie per gli armatori che smaltiranno le vecchie navi ad Alang, nel più grande sito di demolizioni di navi esistente in Asia, per costruirne di nuove nel paese. Fra gli obiettivi c’è anche quello di far crescere la quota di navi battenti bandiera indiana impiegate nei traffici mondiali fino al al 20% entro il 2047.
Per quanto riguarda la compagnia francese Cma Cgm, il primo ministro Modi, nella sua visita in Europa ha incontrato sia il presidente Emmanuel Macron che il presidente e amministratore delegato della compagnia navale Rodolphe Saadé nella sede di Cma Cgm per fare il punto sulle attività della flotta in India e, nell’occasione – secondo i media indiani – la compagnia navale si sarebbe impegnata ad inviare un “team di studio” per esaminare le capacità di costruzione navale e le opportunità di riparazione; sembra inoltre che sia stata concordata anche la registrazione di alcune navi in India. La visita di un funzionario Cma Cgm dovrebbe tenersi in questa settimana ed è prevista con probabilità la firma di un memorandum d’intesa simile a quello annunciato da Maersk, che riguarda riparazioni e nuove costruzioni navali.
Le notizie relativamente ai contatti di Msc con il governo indiano provengono invece dai social. Su X il ministro indiano del Commercio e dell’Industria, Piyush Goyal ha reso pubblico l’incontro avuto con Soren Toft, amministratore delegato di Mediterranean Shipping Company sottolineandone l’importanza. I temi discussi tra i due vertici hanno riguardato il vasto potenziale di crescita nel settore delle spedizioni e della logistica in India con focus sugli investimenti nei terminal container interni, nella costruzione navale, nella manutenzione e nella produzione di container. Goyal si è riferito a “partnership per navi in acque profonde e riforme politiche per migliorare la competitività marittima globale della nazione, promuovendo al contempo crescita, innovazione e autosufficienza nel settore”.
Secondo maritime-executive.com tra i cantieri che l’India sta proponendo per lo sviluppo del settore, oltre al cantiere navale statale Cochin Shipyard, in quanto unico cantiere con un bacino di carenaggio di 300 metri, ci sarebbe anche Swan Defense and Heavy Industries (che dovrebbe incontrare Cma Cgm) e il L&T Shipbuilding (Larsen & Toubro) attivo negli ultimi anni con contratti di manutenzione per le navi di supporto della Us Navy e più di recente con quelle della Uk Royal Fleet Auxiliary.
Tornando a Maersk, le intese firmate, secondo quanto dichiarato da Leonardo Sonzio, responsabile della gestione della flotta e della tecnologia di AP Moller – Maersk, prevedono una collaborazione che si concentrerà inizialmente su navi fino a 7.000 Teu per riparazioni in acqua e fino a 4.000 Teu per il dry-docking, con capacità destinate ad aumentare nel tempo. La prima riparazione di una nave Maersk a Cochin, è già pianificata per il 2025.
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